Un passo indietro….anzi due.

Guardia medica (56) Nel silenzio più assoluto la città del Gattopardo continua ad arretrare.
Da un lato “frana” la continuità assistenziale della guardia medica e dall’altro si chiude la biblioteca comunale.
La salute e la cultura passano in secondo piano nella Terra del Principe di Salina.
Da martedì 20 marzo il personale infermieristico è presente solo di notte alla guardia medica Belicina ad eccezione del sabato e della domenica. Per le restanti ore del giorno solo il medico di turno con tutti i disagi per coloro che ne fruiscono. Si chiude così una speranza che aveva portato a diverse lotte avallate dal comitato delle mamme per evitare il declassamento del servizio di continuità assistenziale.   A nulla sono servite le numerose sedute consiliari tese a studiare le iniziative di lotta per prevenire il declassamento della guardia medica ed assicurare un futuro certo al presidio. Consigli comunali che hanno richiesto a gran voce un incontro con l’Assessore alla Sanità Roberto Lagalla alle prese con un piano regionale di riassetto del sistema sanitario. Incontro non materializzato. Ma dopo i diversi solleciti per l’assegnazione di personale infermieristico in sostituzione del personale in quiescenza, arriva quindi un ulteriore arretramento del servizio di continuità assistenziale. Da martedì, infatti, niente più straordinari in capo ai quattro infermieri professionali in servizio, i quali assicuravano da diversi mesi una turnazione continua rispetto ad un organico previsto di 7 infermieri. Per i cittadini la presa d’atto di un ulteriore passo indietro di un presidio che risulta sprovvisto di adeguate strutture e risorse, funzionale anche ai comuni di Montevago, Salaparuta e Poggioreale. Per la stampa locale un problema di cui non occuparsi. Fa più notizia una finestra sul fronte della ex chiesa Madre che la questione legata alla guardia medica portata avanti a un gruppuscolo di mamme “politicizzate”!.

Biblioteca

 

Ma a fare un passo indietro è anche biblioteca comunale. Nonostante di nuova costruzione che soffre di una anzianità senza precedenti. Dopo anni che è in funzione l’impianto elettrico va in tilt, il contatore esterno stacca in continuazione, l’umidità proveniente dalla copertura è sempre presente. In definitiva mancano le condizioni di sicurezza sul posto di lavoro è per la biblioteca comunale viene disposta l’immediata chiusura. Succede così che nella Terra dei premi letterari internazionali, del museo del Gattopardo e della memoria, mancano le condizioni di sicurezza dettate dalla legge 626 e la biblioteca comunale viene chiusa dopo le reiterate sollecitazioni fatte dalla responsabile Grazia Rotolo. Al provvedimento di chiusura si arriva dopo la stesura del documento di valutazione dei rischi dal quale risulta che l’impianto elettrico non risulta a norma, la pavimentazione è scoscesa, il microclima non consente condizioni di vivibilità. Per il personale assegnato all’ufficio, in attesa della sistemazione dei locali, un trasloco temporaneo nelle varie stanze della sede municipale. Secondo l’ufficio tecnico, da una prima sommaria valutazione economica, servono circa 30mila euro. “Somme individuate – dice l’assessore alla cultura Matteo Raimondi – e messi nel bilancio di previsione di prossima approvazione”. Dopo una conferenza di servizi l’Amministrazione è addivenuta all’opportunità di trasferire i locali della biblioteca e dell’Ufficio Servizi scolastici, in alcune aule dell’Istituto Commerciale. “Tali locali, infatti, sono stati ritenuti idonei da parte di un sopralluogo tecnico previo degli interventi di manutenzione ordinaria” scrive il Direttore Generale Gabriele Pecoraro che ha dato disposizione all’ufficio tecnico di provvedere immediatamente ad effettuare gli interventi. Tutto questo a meno di un mese dalle presentazioni delle liste ed una cinquantina di giorni dal rinnovo amministrativo.
Francesco Graffeo

3 commenti

  1. La “chiusura” del centro medico, anche se di chiusura non si può parlare, è di certo un fatto molto grave. Come è stato grave, a mio avviso, che al consiglio comunale aperto di qualche giorno fa non erano stati invitati i dirigenti sanitari. Così mi è sembrato di capire dalla parole della rappresentante sindacale. Possiamo parlare credo di PTE e di tante bellissime altre favole, ma sta di fatto che al momento, se durante la giornata qualcuno dovesse avere bisogno di cure, non troverebbe nessun aiuto concreto. Per quanto riguarda la Biblioteca, già in quel luogo e in quelle condizioni, la Biblioteca non era molto fruibile ma era comunque qualcosa. Adesso ne siamo completamente sprovvisti. E mi chiedo come si potrà ritirare ad esempio il tesserino della Lumia per gli studenti che frequentano le scuole di Sciacca. Dovranno chiamare “Chi l’ha visto” per sapere in quale ufficio trovare l’addetta?

    A parte i discorsi politici o pseudo tali, spero che queste siano solo situazioni temporanee.

    Vito Antonio Augello

  2. A volte ho l’impressione che un circolo o l’arredo di un ufficio siano piu’ importanti della nostra salute, almeno per i nostri rappresentanti alla giunta. Anche la mancanza di informazione comunque permette loro di fare e disfare senza essere disturbati, ed ovviamente in questo caso la colpa è anche di altri.

    Filippo Di Giovanna

  3. Chiusa la biblioteca e parzialmente la guardia medica, che ce ne frega…. l’importante è che fra non molto avremo un bellissimo campo di bocce!

    Forse… prima si sarebbe dovuto pensare al fatto che i cittadini, le “bocce”… c’è l’hanno ormai rotte.

    Salvatore

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