14 commenti

  1. Questo post ha un titolo incompleto:

    Sbagliare è umano, perseverare …. è di SANTORO

    Ancora una ennesima testimonianza dell’impari lotta dallo stesso intrapresa con la lingua italiana.

    Professore Portolano, richiami i suoi allievi ad un corso di RIPARAZIONE accelerato. Attenzione non usi il suo PC.

    Non vorrei che gli errori derivano da ciò!!!!!

    IL RIPETENTE

  2. Sapete qual’è la differenza tra i Santoriani e i Sampdoriani?

    I Sampdoriani sono blu-cerchiati (i colori…)

    I Santoriani sono rosso-cerchiati (gli errori…)

  3. Dopo la richiesta, nessun saluto.

    Nessun rispetto per l’interlocutore.

    Per la prossima volta gli consigliamo:

    In attesa di una Vs. gentile risposta, porgo cordiali saluti. …

    Nella speranza di potervi incontrare per un colloquio, porgo Cordiali saluti. …

    Coi più cordiali saluti..

    – Saluti –

    Il nostro eroe, invece, tira dritto e non mostra DISAGGI. ( mirabolante).

  4. complimenti per la battuta .se non ci fosse santoro( che firma in fiducia e continua ) di che cosa vi occupereste ? del nulla .

  5. Continuando si potrebbe dire che se non ci fosse il blog Tu scriveresti altre cose.

    Correttore

  6. …… e da bestie sarebbe opportuno rispondere.

    Noi siamo superiori, preghiamo per tutta l’ amministrazione, affichè la Gelmini possa infondere nelle loro teste un pò di grammatica e un pizzico di intelligenza in più.

    Salvatore Valenti

  7. Oggi per l’assenza di un Sindaco ci occupiamo del Nulla, ovvero degli strafalcioni grammaticali e logici .

    Se avessimo una amministrazione ci occuperemmo di provvedimenti, di nuove iniziative, di nuove opere pubbliche, di teatro, di cultura, di viabilità di occupazione….. e di tantissime altre cose….

    Sicuramente non staremmo ad ascoltare chi si mette la mortadella negli occhi, chi cerca di minimizzare, di ignorare il diffuso malcontento e la mancanza di rappresentatività.

    Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

    Fatevelo tradurre dall’Amministrazione

  8. Dovete sapere (soprattutto i detrattori) che spesso agli eletti e concessa una cerata e arbitraria libertà poetica.

    E così, fateveni una ragione, secondo voi un laurendo in agraria, può scrivere psicodinamica al posto di sagra della fico-d’india? no, perché, perchè sarebbe stato bocciato, ad un’eletto si , senza nessun problema. E psicodinamica è basta, tuttapiù ha sbagliato il correttore……………….,,,,,,,,,

    Ad un bambino della scuola elementare può firmare un dettato con ordinazza al posto di ordinanza ?no, perché la maestra quando meno le avrebbe tirato le orecchie, ad un’eletto le orecchie gli li tira il blog… in sostituzione della maestra.

    Poi , la forma non sempre è così importante, importante semmai e la sostanza, che non c’è!

    alex

  9. Sono d’accordo con il post nr. 7

    Credo che gli errori nelle “ordinazze”, gli strafalcioni nei “volantini che aggrediscono i cittadini”, nei “discorsi”….etc….siamo fatti ad hoc per farsì che si parli solo di ciò e non interessarsi ed occuparsi di altro, come afferma il post 7.

    Non cadiamo in questa “trappola”, controlliamo l’operato dell’A.C. e interveniamo su ciò che fa e non su quello che scrive!

    (Tanto ormai per la grammatica e l’ortografia non c’è nulla da fare).

    Ciao Accursio

  10. l’ERMETISMO. Ecco cosa attanaglia le menti dei nostri amministratori. Essi rifiutano le espressioni culturali del loro tempo e si fervidamente si impegnano nella ricerca di un diverso linguaggio, che sia il più possibile disgiunto dalla realtà.

    Succede così che l’Assessore all’urbanistica, “Abate” del convento, tracci la linea culturale della compagine amministrativa, trascinandala verso un roseo futuro, ma segreto per noi comuni cittadini.

    Avvicinando tra loro personaggi opposti (Abate – San..Toro nello stesso convento), e che normalmente non verrebbero mai legati assieme, nè vengono fuori situazioni incomprensibili, che invece di dare speranza fanno tuffare la cittadinanza nell’incubo.

    Francesco Flora

  11. Prima Catilinaria

    Fino a che punto, Catilina, approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi?

    A che limiti si spingerà una temerarietà che ha rotto i freni? Non ti hanno turbato il presidio notturno sul Palatino, le ronde che vigilano in città, la paura della gente, l’accorrere di tutti gli onesti, il riunirsi del Senato in questo luogo sorvegliatissimo, l’espressione, il volto dei presenti? Non ti accorgi che il tuo piano è stato scoperto? Non vedi che tutti sono a conoscenza della tua congiura, che la tengono sotto controllo? O ti illudi che qualcuno di noi ignori cos’hai fatto ieri notte e la notte ancora precedente, dove sei stato, chi hai convocato, che decisioni hai preso? Questi i tempi! Questo il malcostume!

    Il Senato conosce l’affare, il console lo vede, ma lui è vivo. È vivo? Addirittura si presenta in Senato, prende parte alla seduta, indica e marchia con lo sguardo chi ha destinato alla morte. E noi, uomini di coraggio, crediamo di fare abbastanza per lo Stato se riusciamo a schivare i pugnali di un pazzo! A morte, Catilina, già da tempo dovevamo condannarti per ordine del console e ritorcerti addosso la rovina che da tempo prepari contro noi tutti!

    Ma come? Un uomo della massima autorità come Publio Scipione, il pontefice massimo, fece uccidere senza mandato pubblico Tiberio Gracco, che minacciava solo in parte la stabilità dello Stato, e noi consoli dovremo continuare a sopportare Catilina, smanioso di distruggere, di mettere a ferro e a fuoco il mondo intero? Non voglio ricordare il passato, episodi come quello di Caio Servilio Ahala che uccise con le sue mani Spurio Melio, il rivoluzionario. Ci fu, ci fu un tempo tanto valore nello Stato che uomini impavidi punivano il concittadino ribelle con maggiore severità del più implacabile dei nemici! Abbiamo un decreto senatoriale contro di te: è di estrema durezza. Allo Stato non mancano né l’intelligenza né la fermezza dell’ordine senatorio: manchiamo noi, noi, i consoli, lo dico apertamente.

    Marco Tullio Cicerone

  12. Sono una studentessa di Piazza Armerina e vorrei venire a vedere il Parco Letterario Lampedusa.

    Cercando informazioni via internet, trovandone alcune molto equivoche(www.entasis.it/parchi_letterari/Parco_letterario_tomasi_di_lampedusa.htm), mi è venuto un atroce dubbio:ma il parco ha sede in Santa Margherita del Belice o a Sambuca di Sicilia? Mi potete aiutare?

    Grazie.

    Anna Rita Amendola

    I PARCHI LETTERARI SICILIANI

    Testo di Dario Buonfiglio

    Il Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa comprende un vasto territorio della Sicilia occidentale che da Palermo, in cui lo scrittore nacque e scrisse Il Gattopardo , si estende a Santa Margherita di Belice , in cui trascorse lunghi giorni felici nell’infanzia e nella giovinezza , e a Palma di Montechiaro , feudo di famiglia . Giovanni Tomasi di Lampedusa si dedicò alla narrativa negli ultimi anni, dal 1955 alla morte ; il Gattopardo , uscito postumo – storia del principe Fabrizio Salina e della sua famiglia nella Sicilia dello sbarco dei Mille e del trapasso di regime – fu un caso letterario clamoroso . Uomo di grandi contraddizioni, aristocratico e siciliano nel profondo , Tomasi sapeva però essere spietatamente critico nei confronti della sua classe e della sua terra . Il Parco è un’articolazione di suggestioni e di luoghi. Palermo fascinosa e enigmatica città: il Gattopardo la descrive in uno dei ricorrenti momenti di transizione , di grandi cambiamenti che una magia tutta siciliana riesce a riassorbire in immobilità ; gli itinerari del Parco Letterario la percorrono per gran parte del centro storico includendo la villa della famiglia Tomasi e villa Boscogrande , set di alcune scene del film di Visconti . La sede palermitana del Parco Letterario è a ridosso della storica piazza Marina, vicina al palazzo in cui Giuseppe Tomasi di Lampedusa visse nell’ultima parte della sua vita .

    Parco Letterario ” Giuseppe Tomasi di Lampedusa ”

    Coordinatore del Parco : Gori Sparacino, tel. 0925940217, fax 0925943380.

    e-mail : [email protected]

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