La nera crisi

(157)Pubblichiamo un’email inviataci da un nostro compaesano, che riportandoci un articolo ci da spunto per pensare…. 
La nera crisi dell’agricoltura. Istruzioni per l’uso su come uscirne
Ho letto un articolo su il “Belice” Scritto da Giuseppe Tamburello di qualche mese fa (venerdì 20 aprile 2007) ma sempre più attuale:

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“Nella Valle Del Belice centro prettamente vitivinicolo, dove abbiamo la fortuna di avere terreni fertili, clima caldo, acqua in abbondanza e tanta voglia di lavorare, da qualche anno i prezzi dell’uva si sono abbassati a tal punto da fare lavorare gli agricoltori in perdita. Inoltre mentre prima impiegati e professionisti che avevano voglia di investire su terreni che coltivavano o facevano coltivare avendo di ritorno un po’ di guadagno, oggi si sono giustamente stancati di prendere lo stipendio e buttarlo sul terreno per avere solo perdite…
….non si è ancora capito che andando male l’agricoltura non muore solo l’agricoltura ma tutta l’economia dei nostri comuni. La cosa strana è che nessuno si è accorto di niente ne politici ne sindacalisti. Noi rispettiamo tutti ma vogliamo essere rispettati, non chiediamo posti di lavoro, non chiediamo ne contributi ne assistenzialismo, ma chiediamo qualcosa di concreto.
 Oggi il prezzo medio di una bottiglia di vino e di circa 8,00 euro; mentre 100 kg di uva ci viene pagata a 10,00 euro. La parola vincente è una sola “consorzio”. Fare un consorzio fra tutte le cantine sociali con un solo marchio di vendita (vedi parmigiano Reggiano, prosciutto di Parma, ceramica di Sassuolo ecc..) dove dietro ad un marchio ci sono migliaia di produttori ognuno con la propria azienda. Ogni cantina sarà gestita dal proprio presidente e dai consiglieri per dare la massima qualità e resa, la differenza sarà un ufficio ed un bravo ragioniere comune a tutte le cantine che tratterà con i vari compratori, un solo prezzo di vendita fatto da chi vende e non da chi compra. Solo chi vende conosce le spese di coltivazione, gestione e deve avere un minimo di guadagno per se e per i suoi dipendenti. Chi compra pensa solo a guadagnare di più spremendo il venditore, se i venditori sono tanti ha tanto da spremere, se il venditore è uno solo non ha niente da spremere è la legge del mercato. Coraggio non svendiamoci finirà il tempo delle notti insonni, il tempo del pianto.

 

In realtà la colpa non è dei politici, ne di presidenti di cantina ne di sindacalisti, ma nostra, il problema è nostro e lo  dobbiamo affrontare noi. Non basta parlare o lamentarsi nei bar, nei circoli, nelle piazze. bisogna agire. Le cantine sociali non sono dei presidenti o dei consiglieri ma sono nostre di noi soci, non dobbiamo limitarci a scaricare l’uva in cantina e poi chiedere il pagamento. Dobbiamo invece impegnarci affinché il nostro prodotto sia di qualità per prima cosa e poi creare le situazioni per farci valere e mantenere un prezzo di vendita congruo. Se dobbiamo fare un protocollo di intesa fra tutte le cantine sociali siciliane o per creare un consorzio e infine un marchio unico di Vino Siciliano che ripeto e sottolineo Vino Siciliano un solo marchio un prezzo minimo garantito dipende solo da noi.
Ecco cosa fare: chiedere un’assemblea straordinaria in tutte le cantine sociali siciliane in ogni cantina con tutti i soci presenti (ripeto tutti presenti perché il problema e di tutti). Si chiederà al presidente di votare una mozione per fare un protocollo d’intesa con tutte le cantine sociali per poi tutti insieme fare un marchio (esempio “Vino Di Sicilia”) dopo di che il presidente metterà ai voti la proposta che sarà votata e accettata quindi si metterà tutto a verbale. Quindi i vari presidenti insieme firmeranno da un notaio questo protocollo e daranno vita a un consorzio, si creerà un marchio unico (esempio “Vino di Sicilia”). Da quel momento saremo una potenza un grande gruppo di vendita. Chi verrà a comprare, troverà un solo prezzo di vendita relativo ad ogni tipo di prodotto… In ogni etichetta si dovrà leggere chiaramente la vera provenienza del prodotto con il prezzo di acquisto alla cantina ed il prezzo dopo la commercializzazione. Io non ho mai capito perché al sud, chi produce rimane sempre povero e chi commercializza si arricchisce. ma. .

 

 Non ci sono altre vie d’uscita o ci rimbocchiamo le maniche e cominciamo a muoverci o chiudiamo le nostre attività. E mi chiedo, chiudere per fare cosa, superando i quaranta anni è difficile trovare lavoro sia sud che al nord.
… L’altro giorno ascoltando la radio ho sentito un professore universitario che diceva: “non si devono mandare più, soldi in Sicilia, la Sicilia è ricca se le cose vanno male la colpa è dei siciliani”. Ho pensato, ha ragione. Altra cosa importantissima, noto che i nostri giovani molto più spesso, finiti gli studi, non trovando lavoro, vanno al nord per appena mille Euro al mese, pagando un affitto in media 500 Euro al mese. Acquistare una piccola casa al nord è solo un sogno in media costa 300 mila Euro. Quindi non è che stanno tanto bene lontano dagli affetti familiari e dagli amici . Io penso che se riusciamo a realizzare tutto quello che ho detto, con la nostra terra garantiremo a chi ha una proprietà, per esempio, di cinque ettari di vigneto, utili mensili di circa 2.500 Euro.
Credo che i nostri giovani cominceranno finalmente ad amare la nostra terra perché vedranno un futuro sereno. Premetto che sono a rischio almeno 60.000 posti di lavoro. Cari politici in Sicilia l’arma vincente è l’agricoltura poi l’agriturismo infine il turismo e tutto il resto. Non potete pensare di impiegare tutti nelle pubbliche amministrazioni (che sono già sature) o tamponare con altri sotterfugi, non c’è più ne lo spazio ne il tempo….”PENSA” ….COMINCIAMO TUTTI  INSIEME AD AGIRE SERIAMENTE.”

 

Ragazzi, dovremmo proporre all’Amministrazione di essere propositiva su questo tema e farsi venire le idee per integrare l’identità territoriale, la cultura (Parco Tomasi di Lampedusa) e l’economia del paese (sostanzialmente basata sui proventi della Cantina Corbera); per esempio, i nostri amministratori potrebbero utilizzare il canale dell’Unione dei Comuni proponendo idee, un progetto di un marchio unico (es.ilGattopardo, ilBelìce…) dei comuni membri

 

 Saluti,

 

Ezio Barbera.

6 commenti

  1. Per prima cosa volevo ringraziare personalmente l’amico Ezio Barbera per il suo incessante e importante auto. Il progetto da lui prospettato è d’indubbio valore e credo che possa essere una buona base su cui lavorare. Credo però che bisognerebbe dare al progetto un taglio un pò più “particolareggiato”, nel senso di includere solo le cantine sociali di una area territoriale limitata (quella del nostro hinterland insomma: Santa Margherita, Montevago, Poggioreale, Sambuca). Chissà se i dirigenti delle Cantine, avvisati di questo articolo, faranno sentire la loro voce?

    Vito Antonio Augello

  2. ho provato a convocare i presidenti delle cantine delle zone del marsalese insieme ad un gruppo di persone, fra cui lo stesso sindaco di marsala carini.. nn si è risolto nulla…perchè non prendete quei maledetti presidenti che da trent’anni vi fregano i soldi e li convocate in una assemblea? ci si documenta e si pongono domande… vabene, ci vogliono persone che sanno….dato che quelli sono tosti davvero…ma si può fare, niente è impossibile!!diamoci da fare o ne soffriremo sempre noi!!Dario Ciaccio([email protected])p.. movimento, scusatemi per la mia assenza…sarò più presente

  3. perchè non ci muoviamo?perchè non ci informiamo? perchè nessuno mi risponde tono a tono? abbiamo paura dei pesci grossi come sempre? rispondete per favore…organizziamo qualcosa!!Dario Ciaccio([email protected])

  4. L’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste ha in programma la pubblicazione della nuova edizione della “Guida ai Vini di Sicilia”. Sia le aziende già presenti nella Guida ed interessate all’aggiornamento dei testi e delle foto, sia le aziende non presenti ed interessate ad essere inserite nella nuova edizione, dovranno fare pervenire entro il 28 dicembre 2007 le richieste

    Per scarica l’avviso:

    http://www.regione.sicilia.it/Agricolturaeforeste/Assessorato/index.htm

  5. scusate, ho dimenticato di firmare.

    Saluti e complimenti

    Ezio

  6. Caro Ezio, ti ringrazio ancora per l’aiuto che ci dai, per metterci al corrente di proposte, concorsi e iniziative.

    Faremo del nostro meglio per informare i possibili interessati in paese.

    Vito Antonio Augello

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