Città d'arte e turismo… ? S.Margherita di Belìce:

bacheca 4(2251) Dopo qualche anno ritorniamo a parlare delle famose e mai utilizzzate bacheche fantasma, adesso lo facciamo con un articolo di Francesco Sciara…
Da alcuni anni, in diversi punti del centro abitato, sono state collocate in bella mostra delle strutture in ferro che dovrebbero svolgere le funzioni di bacheche informative. Nell’immaginaria, trasparente e avveniristica segnaletica turistica si possono leggere, solo utilizzando specifici occhialini 3d,  tutte le informazioni sulla storia, sui principali monumenti e sui luoghi più suggestivi del paese del Gattopardo.
Questi “scheletri ferrosi”, ultramoderni,  rappresentano anche delle autentiche sculture artistico-decorative che, sicuramente, fanno invidia alle principali città d’arte e turismo italiane. Le carovane di turisti, che negli ultimi anni affollano  Santa Margherita richiamati dalle campagne pubblicitarie messe in atto  in America, al Vinitaly e alla BIT, fanno la fila, in maniera disciplinata, dinanzi ai “pannelli fantasma”.
Ecco dove sono collocate queste piccole opere d’arte. Oasi dislocate nel vasto deserto turistico-culturale creato dai fautori  del “paese normale”.
Nella villetta di piazza Francesca Morvillo è collocata la bacheca multilingue contenente le informazioni storiche del paese. Dalla finestra, a due ante, aperta su piazza Emanuela Loi si possono “intravedere” i principali luoghi da visitare. La scultura post-moderna collocata  sotto il muro di cinta della Chiesa Madre contiene le informazioni sul Ss. Crocifisso, venerato dal Beato Giovanni Paolo II, sulla Vara Trionfale e sulle artistiche vetrate della Matrice.
Il percorso tra le attrazioni di Santa Margherita di Belìce si conclude dinanzi il Museo della Memoria. Sulla “fortunata”  bacheca almeno è stato collocato il banner inerente la mostra fotografica permanente sulle operazioni di soccorso della Guardia di Finanza durante il terremoto del gennaio 1968. Il  banner, in occasione della settimana gattopardiana, è stato coperto, fino a quando non si è strappato, con il manifesto del programma.
Questa volta è proprio il caso di dire: “non ci sono parole”. Le “prospettive turistiche” che, da diverse angolazioni, si possono scorgere dalle trasparenti bacheche informative fanno venire davvero da ridere. Ma, ci guardiamo bene dal farlo………………….!

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