Spazio alla cronaca, di Franco Graffeo

(6) Pubblichiamo con piacere un intervento del giornalista Graffeo sul tema dell’informazione e della cronaca, ringraziandolo del contributo. La trasparenza non può esistere senza comunicazione, su questo non ci possono essere dubbi.

CAPITOLO CRONACASi cronaca.
Infatti ho potuto constatare con soli due articoli di recente pubblicati sul GDS le polemiche emerse.
NONOSTANTE TUTTI PARLINO DI TRASPARENZA
MOLTI PREFERISCONO L’OMERTA’…

Mi spiego: è meglio non scrivere niente sull’argomento che interessa la cittadinanza (tant’è che sono andati a ruba per due volte di seguito i GDS arrivati in edicola) o scrivere comunque qualcosa?

Ovviamente debbo necessariamente premettere, come detto pubblicamente, che sono disposto ad una lezione gratuita su come funziona e si legge il giornale.
Prima cosa: il GDS non è un fogliolino locale, dove chiunque può prendersi la briga di attaccare chi vuole “tanto nessuno parla, nessuno replica, e tutti ridono”.Non è carta per sparare…, e non è permesso usarlo, come viene da altri usata la nobile carta, per riportare caratteri per AZZANNARE ora uno, poi l’altro, a seconda dell’interesse personale.
Nel giornale a meno dei “grandi noti” ci si firma con nome e cognome.
Non è ammesso a nessun pubblicista giocare con questo.
Eppure questo vezzo qui a SMB lo fa da padrone.Nelle mani di un illustre autore, produttore, redattore, impresario, giornalista, scrittore, commentatore, editore, lettore, ……….. il nome di riconoscibilità è UN OPTIONAL.
Pensate cosa interpretano i lettori che non lo conoscono………..che stanno lontano……. che idea si fanno…….Peccato per loro: l’unico consiglio è di non rinnovare l’abbonamento.PS: poi mi chiedo: scrivere senza il vero nome o con una falsa sigla non equivale a scrivere una lettera anonima?….. resa ufficiale da un editore COMPIACENTE ?Detto questo: lo spazio nel GDS è fortemente contingentato….. (da qui la richiesta di uno spazio cronaca in questo blog per vedere quanti di questi nuovi presunti amministratori si cimenteranno a raccontare le loro aspirazioni, i fatti, le denunce, le azioni ecc. ….. ecc….: io ho grossi dubbi che ciò accadrà).
Sul GDS in poco meno di trenta righe, spesso 22 righe, devi raccontare la CRONACA di ciò che succede.E qui casca l’asino……
Cioè è necessario sintetizzare l’operato di chi compie le azioni, i fatti e le repliche.
Pertanto non si comprendono le polemiche nate, per UN GRUPPONE in più o per un GRUPPINO in meno, per un CAPOBANDA in più, o per un nome in meno.

Organizzatevi ed usate lo strumento del comunicato stampa, del portavoce: poche righe nelle quali affidare il proprio pensiero, inviate via fax o via email.

State sulla notizia, altrimente vi scalvaca, vi passa sopra senza che ve ne accorgiate.La notizia è come le ore dell’orologio: NON ASPETTA, non va IN PAUSA, non conosce lo STOP, ne tanto meno il RINVIO.ORA O MAI PIU’: dopo è già tardi.Classe dirigente del futuro, pensate di amministrare domani non facendo già oggi sapere come la pensate?
Questo è preoccupante.Perchè a SMB c’è stato un altro che ha bidonato tutti con la DEMOCRAZIA PARTECIPATA.
Questa volta, i cittadini non ammettono che ciò possa accadere.
Vi stanno osservando come vi sto osservando io.
E certamente non siamo sulla buona strada.Che senso ha PARLARE di PARTECIPAZIONE CONDIVISA, di scelte discusse, di informazione veloce, diretta e senza filtri e dall’altro lato alla fine non fare nulla di tutto questo, finendo sempre con l’accusare chi cerca di raccontare questo stato di cose….. (Sappiate che la colpa non è dei giornalisti che per mestiere raccontano i fatti che VOI CLASSE DIRIGENTE DI DOMANI ambite a fare)ORGANIZZATEVI NUOVA CLASSE DI ASPIRANTI AMMINISTRATORI,
viviamo nel presente, non più nel passato.L’INFORMAZIONE …….SEMPRE DI PIU’ VI STARA’ ALLE CALCAGNA……pronta a dare voce prima alle Vostre gaffe, poi alle vostre azioni.Franco Graffeo

7 commenti

  1. Mi viene da sorridere. Qualche giorno fa ad un incontro con le delegazione dei gruppi politici, e l’aggettivo politico per qualcuno è un complimento, ricordo che alla mia richiesta di maggiore serietà e trasparenza qualcuno reagì infastidito. Mi riferivo alle passeggiate in piazza che servono a creare un gruppo. A quota 3 componenti dei passeggiatori si può chiedere il consigliere, a 5 l’assessore. Ho chiesto di smetterla con queste azione da mercanti e fare nomi credibili per comporre una squadra amministrativa degna. Qaucluno mi ha detto che serietà e trasparenza non mancavano, quasi offeso. Lo stesso gruppo che mi ha risposto poi va da franco graffeo a chiedere spegazioni sul perchè nel suo articolo ha parlato del gruppo giovanile trasvesale e non del loro gruppone. w la trasparenza, w l’onestà. signori, ho visto gente ben intenzionata all’incontro, persona con la vera passione politica. la maggior parte. ma ho visto anche la gente che fino al giorno prima mercanteggiava copn il sindaco parlare di trasparenza. spero non sia l’inizio di un altro ciclo mangiaracina chimato in altro modo.

  2. Signor Franco Graffeo, credo di parlare a nome di tutti nel ringraziarla per il contributo che ha dato al nostro blog con il suo articolo e la invito a partecipare ancora per la crescita di questo spazio. A nome mio personale e anche credo a nome di qualche altro componente di questo Movimento, mi permetto però di rettfificare il termine che lei ha usato in un suo articolo sul GDS. Noi non siamo Movimento Giovani Universitari ma siamo Movimento Giovanile Trasversale. Se guarda l’intestazione del sito internet noterà la scritta. Noterà che ogni iniziale è scritta maiuscola. E mi creda… un perchè c’è!

    Spero di non essere stato fuoriluogo.

    Grazie ancora

    Vito Antonio Augello

    http://www.cangaceirobelice.blogspot.com

  3. Passano le ore, i giorni …. e le settimane……. ma dei politici della nuova era che tanto parlano di MODERNITA’, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE DI SCENLTE CONDIVISE, neanche l’ombra. Nonostante sanno di questo blog, nonostante leggono con attenzione ogni sua parte, tutti (COME PREVISTO) si astengono nel parteciparvi. Nessun contributo viene apportato alla discussione. Alla PIAZZA TELEMATICA, preferiscono la piazza del BAR, di sera, nelle auto, a discutere del niente e del tutto, ad elaborare strategie per impallinare il prossimo DI TURNO.

    Il nuovo usa metodi già vecchi. Antiquati ed annaquati. FATEVI AVANTI. Dopo non siete credibili. A tutti un buon lavoro, di mente …… ma usatelo per il bene di questo paese.

    Abbasso gli anonimi…

    abbasso l’omertà…….

    abbasso il silenzio……

    evviva la parola, le idee, LA VOCE….

    Francesco Graffeo

  4. Passano le ore, i giorni …. e le settimane……. ma DA UNA PARTE POLITICA della “nuova era” che tanto parla di MODERNITA’, TRASPARENZA, DI SCHEGGE IMPAZZITE , neanche l’ombra. Almeno fino ad oggi (martedì sera).

    ……NON SO DOMANI SERA!

    Nonostante sa di questo blog (per sua stessa ammissione), che con piacere vedo si sta arricchendo di contributi, l’uomo nuovo, del popolo di Si…., il Signor Sì , si astiene dal parteciparvi.

    Chissà perchè. A questo Signor Sì ho prefigurato una ipotesi possibile. VEDREMO se il tempo mi darà ragione.

    Lo invito a partecipare a questa PIAZZA TELEMATICA, la preferisco alla piazza del BAR!

    Mi chiedo: come fanno di sera con questa forte umidità a stare lì per ore……!.

    Abbasso gli anonimi…

    abbasso l’omertà…….

    abbasso il silenzio……

    evviva la parola, le idee, LA VOCE….

    Francesco Graffeo

  5. Un invito a chi si sente di avere gli attributi… per poter dire la sua.

    L’invito consiste che non è accettabile in un blog, aperto a tutti, celarsi dietro uno pseudonimo.

    Non è consentito di SPARARLA GROSSA o PICCOLA, “ammucciandusi narrè lu pitruni”.

    Chiedo di fare necessariamente uno sforzo.

    Firmarsi con nome e cognome.

    Non è accettabile finire in prima pagina senza prima PRESENTARSI.

    Francesco Graffeo

  6. Oggetto: il calcestruzzo,linfa vitale della nostra sopravvivenza

    economica.

    I fatti dell’Ospedale di Agrigento oggi, dell’Aquila ieri, delle vergognose coincidenze dell’altro ieri in campo produzione ed impiego del calcestruzzo un po’ dovunque, non mi lasciano perplesso. Purtroppo confermano il mio sconforto maturato in decine di anni e confermano il mio dubbio sulla generale ignoranza e mi si lasci dire indifferenza sulla materia principe che regge la nostra organizzazione edificatoria.

    Scrivo, perché alcune sere fà un programma RAI 3 un tale, quanto mai sprovveduto dava pareri, indicazioni ed informazioni fasulle sulla materia nonostante era presente l’autorità maestra della professionalità tecnica nazionale.

    Si diceva che la eccessiva presenza di sabbia nel calcestruzzo impiegato nell’ossatura dell’ospedale di Agrigento prodotto ed impiegato in loco metteva oggi in predicato la stabilità della struttura pubblica dopo solo cinque anni di un ipotetico collaudo.

    Informazioni false e pretestuose: indicare la mancanza di cemento, l’eccessiva presenza di sabbia, mentre la mancanza della ghiaia che è l’elemento portante con l’acciaio indica se non la scarsa competenza del relatore la superficiale ed approssimata informativa diffusa dal servizio pubblico. Così oltre al danno morale per la nostra società si aggiunge una diffusa deficiente informazione.

    Elenco qui di seguito le ragioni principali concause dei disastri che ci colpiscono e squalificano oggi di fronte alla opinione pubblica mondiale.:

    1. il calcestruzzo semplice è costituito da cemento, ghiaia, sabbia, acqua, additivi specifici. Quello armato comprende inoltre l’acciaio. Il tutto in proporzioni specifiche, e con componenti qualificati per caratteristiche chimico-fisiche.

    In Italia rari sono l’applicazione ed i controlli necessari. Scarsi se non mancano, i laboratori ed i tecnici specifici.

    La Direzione Lavori, spesso insufficiente, scarsa se non incompetente completa il quadro desolante. I pochi seri professionisti che si dibattono per il rispetto delle leggi in materia ,che ci sono, ma si fa a gara per disattendere, vengono snobbati e in molte forme penalizzati. L’arroganza e l’interesse economico prevalgono e governa nel disinteresse quasi totale se non connivente della pubblica amministrazione.

    2. I materiali inerti ( sabbia e ghiaia ) debbono essere idonei all’impiego – il trattamento e la selezione debbono essere accertati – le proporzioni debbono essere testate e controllate.

    3. L’acqua deve essere potabile e priva di elementi estranei e reagenti con la tipologia degli altri componenti.

    4. Il cemento infine nelle progettate proporzioni deve essere additivato secondo studi di miscelazione predisposti da laboratori e tecnologi specializzati.

    5. L’acciaio deve essere posto nelle corrette posizioni e lavorato a seconda dei diversi sforzi e carichi ai quali si vuole sottoporre le componenti le strutture .

    A questo punto mi si può dire che ho elencato tutte cose risapute ma… domanda:

    Quali e quante di queste indicazioni vengono osservate, applicate, controllate, collaudate ?

    Come è possibile che ci si accorge ora della situazione di Agrigento dopo decenni di cantiere, produzione, direzione, collaudi? Se sono mancate le analisi, i controlli, le ispezioni, gli accertamenti di cui ai punti 1-2-3-4-5 , come la mettiamo?

    Concordiamo che sono mancati Direzione Lavori, assistenza lavori, controllo qualità, e se eseguiti, concordiamo su inesperienza, approssimazione, superficialità per non dire dolo e commistione dei tecnici, degli impresari, dei fornitori, e degli amministratori del capitale pubblico?

    Ed Agrigento nasce dopo le disgrazie della Casa dello Studente dell’Aquila?

    La situazione quindi non è causa di “ troppa sabbia e poco cemento” come la RAI 3 va pontificando ma..:

    Poca tecnologia, scarsa esperienza, troppa superficialità, molta inettitudine, eccessivo interessamento speculativo, assenza di sorveglianza da parte degli organi preposti, troppe interferenze malavitose diffuse ovunque, omertà generalizzata e soffocata dalla paura , interesse politico, difficile applicazione della legge, mortificazione e penalizzazione della corretta professionalità tecnica e commerciale e cosi via.

    Correre ai ripari non è mai troppo tardi

    Bisogna che le lauree si conquistino e non si acquistino.

    che le certificazioni e le qualifiche si guadagnino

    con correttezza ed esperienza maturate sul campo

    che l’esercizio d’impresa e la licenza di fare sia

    basata su rispettosa osservanza della legge e

    delle norme che ne regolano l’applicazione.

    Infine fare di tutto perché la certezza nella pena

    per chi elude le regole che ci siamo dati sia garanzia

    di democrazia e rispetto del diritto

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