Quarantennale della Radio poveri cristi Valle del Belìce

danilo_dolci1(1199) Riceviamo e giriamo a voi questo invito…. Vi comunico che giovedì 25 marzo 2010 si svolgerà a S.Margherita Belìce una manifestazione in occasione del quarantennale della nascita della prima radio libera in Italia, la radio clandestina che Danilo Dolci fondò per dare voce, il 25 marzo del 1970, “ai poveri cristi della Valle del Belìce.” Di lì a poco esplose il fenomeno delle radio libere in tutto il territorio nazionale.
E’ perciò molto significativo che proprio S.Margherita Belìce ospiti  la manifestazione che rievoca quel brano della nostra
storia.


L’incontro avrà luogo giovedì 25 marzo 2010 presso il Teatro S.Alessandro, alle ore 18.00.

Sarà presente Amico Dolci. Interverranno Pino Lombardo, testimone diretto della trasmissione, Giuseppe Fontanelli critico letterario esperto della poesia di Dolci, e Vito Bellafiore già coordinatore dei sindaci del Belìce.
Siete tutti invitati a partecipare.
Un cordiale saluto
Gaspare Viola

Comunicato stampa  del 23 marzo 2010

Danilo Dolci: quarant’anni dalla prima radio libera

Centro per lo sviluppo creativo – D. Dolci

Costituzione Italiana, Articolo n. 21 :
« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.   ….  »

L’evento.
Il 25 marzo 1970e’ una data che segna un punto di non ritorno nella storia dell’informazione italiana: in quel giorno intorno alle 19.00 circa, per la prima volta, il segnale radiofonico di“Radio Libera Partinico” rompe il Monopolio di stato sulle trasmissioni via etere con un forte messaggio di denuncia: a distanza di due anni dal terremoto del 1968 non una sola casa era stata ricostruita; il dominio mafioso e clientelare aveva attinto a piene mani dai soldi destinati alla ricostruzione della valle del Belìce.
Quel segnale apre le porte ad una nuova stagione dei media, fiorita nell’arco degli anni ’70 con decine di radio e televisioni “libere”, nate in una zona grigia del diritto e successivamente riconosciute anche dalla Corte Costituzionale come una legittima declinazione di quel diritto all’espressione  “con ogni mezzo di diffusione” sancito dall’articolo 21 della nostra Costituzione.
Il prossimo 25 marzo sarà quindi l’occasione per ricordare la Radio che ha potuto irradiare “la voce dei poveri cristi” per sole 27 ore: ma questo è stato sufficiente a rimettere in discussione già allora l’art. 21 della Costituzione Italiana, che dovrebbe garantire “la libertà di espressione con ogni mezzo”.
Già alcuni anni fa, il Centro per lo sviluppo creativo ‘Danilo Dolci’ ha ripubblicato il CD audio della trasmissione, a suo tempo uscito in vinile (LP a 33 giri) a cura di Michele L. Straniero nella collana ‘I dischi del sole’: 45′ minuti estratti dall’intera trasmissione, che durava circa 4 ore.
In occasione del quarantennale dalla trasmissione, il 25 e 26 di marzo, in diverse parti d’Italia, saranno organizzati punti d’ascolto e trasmissioni attraverso le radio locali per ricordare il 40° anniversario, con interventi, letture di documenti e poesie.
Il Centro per lo sviluppo creativo ‘Danilo Dolci’ sarà a S. Margherita di Belìce nel pomeriggio dalle 18.00, ospite dell’Amministrazione Comunale, con Giuseppe Fontanelli (sulla poesia di Danilo Dolci), Pino Lombardo (insieme a Franco Alasia, testimone diretto della trasmissione) e il Sen. Vito Bellafiore (già coordinatore dei Sindaci del Belìce) e Amico Dolci.
La poesia e la radio.

Danilo Dolci scriveva versi sin da giovanissimo; ma dagli anni del dopoguerra, e sicuramente dopo Nomadelfia (primi anni ’50), aveva praticamente smesso, in quanto sentiva il rischio di concedersi un ‘lusso’: sono gli anni dei primi digiuni, gli scioperi alla rovescia, le documentazioni dei libri-inchiesta e le lunghissime pressioni per la diga sul fiume Jato.

Riprenderà a scrivere poesia all’incirca dal 1968, cioè all’indomani del terremoto del Belìce (sempre partendo dal raccogliere la voce degli umili, ‘i poveri cristi), e il momento di rendere pubblici questi versi viene con la folgorante e necessaria esperienza della Radio clandestina (“della nuova resistenza”, 1970) in cui alle denunce della mancata ricostruzione della zona terremotata (ancora, a distanza di due anni) fanno da contrappeso le voci poetiche, disperate, antiche e nobilissime, di pastori, muratori, contadini, pescatori, bambine e mamme che si ritraggono con un linguaggio semplice, immediato e fortemente espressivo.

Cesare Zavattini disse di lui: «La poesia è in atto già nei fatti e nella vita di Danilo. È il solo della nostra generazione che ha saputo ridurre al minimo la terra di nessuno esistente tra la vita e la letteratura».
Ed ancora Giancarlo Vigorelli: «La poesia di Dolci è destinata a fare data nella storia del nostro tempo. È anche un indizio che tante false carte letterarie e politiche sono da bruciare, sono già cenere».
Andrea Zanzotto e Mario Luzi hanno scritto dei saggi illuminanti sul suo modo di intendere la poesia.
Fondamentale anche lo studio di Giuseppe Fontanelli (per le edizioni Il Castoro, La Nuova Italia, 1984): ancora di Fontanelli è in corso di stampa un’antologia di tutta l’opera poetica di Danilo Dolci, presso l’editore Dante & Descartes, Napoli.

Danilo Dolci e la prima radio libera d’Italia   http://www.radiomarconi.com/marconi/partinico/danilo_dolci.html
di Vito La Fata

Danilo Dolci e l’esperienza di “Radio Libera Partinico”  http://www.radiomarconi.com/marconi/partinico/partinico.html
di Carlo Gubitosa

Libera Radio  Voci contro le mafie
 http://liberaradio.rcdc.it/archives/omaggio-a-danilo-dolci
 ( ascolta )