PARTANNA: Piera Aiello torna per lottare

(880) In questi giorni apprendiamo solo dai siti web che Paola Aiello importante testimone di giustizia è fuori dal programma di protezione, ma prima di saperne di più  vogliamo informarvi che oggi 8 ott alle ore 18 tutti a casa di Piera Aiello a Partanna (TP), in via F. Crispi 199.

“Siamo tutti testimoni” Per sottolineare che i siciliani onesti, quelli che non vogliono più piangere i morti ma sostenere i vivi, difenderanno con le armi della non violenza e della pace Piera Aiello. Una “scorta” della società civile per far sentire a Piera, testimone sempre, l’affetto e il sostegno di chi ha memoria
Vi riportiamo adesso l’articolo pubblicato su INFORMAZIONE LIBERA  “Siamo come agrumi, spremuti e poi buttati via”.
Piera Aiello sintetizza attraverso questa immagine la sua storia da testimone di giustizia, mentre i telefoni squillano e la voce si fa agitata a tratti. Diciotto anni fa Piera lasciò Partanna, gli affetti familiari, gli amici, la sua vita in Sicilia per dare il suo contributo nella lotta alle mafie raccontando quello che sapeva su Cosa nostra alle procure siciliane. Nella primavera scorsa la Aiello ha visto saltare la sua copertura a causa di una fuga di notizie. Un allarme che sembrò rientrare poco dopo ne nascose un altro: l’esclusione di Piera Aiello dal programma di protezione stabilito dalla Legge 45/2001 .Mesi difficili gli ultimi, paure e silenzi, hanno portato la Aiello a lasciare la propria famiglia per recarsi in Sicilia a chiedere chiarezza. La donna è cognata di Rita Atria, giovane siciliana ribellatasi alla mafia e diventata, con l’aiuto di Paolo Borsellino, testimone di giustizia. Sette giorni dopo l’esplosione dell’autobomba in via d’Amelio Rita Atria decise di farla finita; si dimise dalla vita e dal suo sogno di cambiamento di una terra in cui lei era stata una giovane “donna contro”. Una battaglia raccolta e rilanciata dalla cognata Piera Aiello e oggi trasferita proprio li dov’era cominciata, a Partanna, nel trapanese – “non per morire ma per lottare” – come fa sapere in una nota dell’associazione Rita Atria. Di queste misure di prevenzione e tutela, di lentezze burocratiche e del suo ritorno a Partanna, abbiamo parlato ieri con Piera Aiello, “ex” testimone di giustizia.

Torna in Sicilia dopo 18 anni di vita sotto copertura come testimone di giustizia, perché?
Torno per proteggere la mia famiglia, per avere chiarezza sulla condizione in cui attualmente versiamo. Negli ultimi mesi la situazione si è fatta insostenibile, tutto è stato difficile per me e per la mia famiglia in questi lunghissimi anni. Però oggi sono qui perché chiedo risposte. Non importa se negative, l’importante è che qualcuno se ne occupi. Sono andata via dalla mia famiglia per proteggerli e ora non me ne andrò finché non avrò risposte chiare sulla mia condizione, la nostra vita e la sicurezza dei miei familiari.

Sino ad oggi abbiamo parlato di lei come testimone di giustizia oggi invece si apprende che non lo è più. Da quando e cosa è cambiato?
Lo scopro anche io come voi. Sono fuori dal programma di protezione previsto per i testimoni di giustizia, ma non sono mai stata informata sulle condizioni di cessato pericolo per me e i miei familiari. Intendiamoci, sarei ovviamente felice di sapere questo: con la vita che abbiamo fatto in questi anni, sarebbe il ritorno ad una vita normale. Quello che è successo però è altra cosa. Sia chiaro, non parlo dello status economico dei testimoni, quello non mi interessa. Sto parlando di una decisione che nessuno mi ha ad oggi comunicato ma che ha cambiato la mia vita, nuovamente. Se c’è stato un giudice che diciotto anni fa ha scritto una relazione con la quale mi ha inserita nel programma di protezione oggi ce ne sarà un altro che avrà scritto una nuova relazione motivando la mia condizione di “cessato pericolo”. Ecco questa vorrei che mi facessero leggere, conoscere.

Ha ricevuto comunicazioni dalle procure siciliane presso le quali lei ha deposto in questi anni contro la mafia di Partanna?
No, non al momento. Così ho deciso di scendere in Sicilia, mi sono recata a Partanna insieme a Nadia Furnari dell’Associazione Rita Atria, per chiedere che vengano ascoltate proprio le procure della regione. Lo chiederemo pubblicamente nel corso di una conferenza stampa.

Chi c’era ieri al suo arrivo a Partanna? Cittadini, istituzioni locali, chi si è fatto vivo con lei per starle accanto?
Nessuno. Fatta eccezione per una visita in forma privata, non c’erano ufficialmente le forze dell’ordine o altre cariche che rappresentassero lo Stato sul territorio. La vicinanza di questi ultimi c’è stata, ma a titolo personale.

Come sono stati questi diciotto anni contro la mafia da Testimone di Giustizia?
Difficili. Duri. Volti a ricostruire con i miei familiari una parvenza di normalità. Quello che penso è che alcuni uomini delle istituzioni, non solo nel mio caso, hanno continuato a trattarci come fossimo una pratica burocratica. Abbiamo saputo che dovrà riunirsi una commissione per decidere “che fare della Aiello”. Io invece da troppo tempo chiedo e nessuno mi risponde…

Lei in passato ha fatto una scelta che le ha cambiato la vita. Oggi fra sospensioni e incertezze, lo rifarebbe?
Si lo rifarei. Lo rifarei con la consapevolezza però che accanto ad uomini validi ci sono purtroppo ancora uomini che non sono competenti, che trattano queste vicende con fare burocratico. Le nostre vite invece, come molte altre a rischio, necessitano di altro. E non chiedono molto in cambio: se non risposte certe, un minimo di delicatezza e chiarezza.

Vi invitiamo adesso a  guardare l’intervista fatta da Pino Maniaci a Piera Aiello quando la sua coperture era saltata.

1 commento

  1. Vi informiamo che……..Piera Aiello è tornata alla sua famiglia dopo aver gettato le basi verso gli obiettivi prefissati inerenti la sua sicurezza: colloquio con il Procuratore capo di Marsala; colloquio con la DDA di Palermo con competenze territoriali su Trapani; definizione del suo status di testimone e non di “ex testimone”, indipendetemente dalla capitalizzazione.

    La Commissione centrale del ministero degli Interni riunitasi mercoledì 7 ottobre, con notifica il 9 ottobre, ha infatti redatto un documento in cui emerge in maniera evidente lo status di testimone di giustizia di Piera Aiello

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