MENFI: Celebrazione per il 4 Novembre

(921) Riceviamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Menfi e pubblichiamo.
Anche quest’anno, come da tradizione, il Comune di Menfi celebra il 4 novembre la festa delle Forze Armate, un’occasione per ricordare il sacrificio di migliaia di giovani soldati caduti per difendere la Patria nella Prima Guerra Mondiale, così come nei conflitti che seguirono.
In tale occasione l’Amministrazione Comunale invita la cittadinanza a partecipare alla cerimonia della deposizione della corona d’alloro al monumento del Milite Ignoto in piazza Vittorio Emanuele III, prevista per domani a partire dalla 10.30.

4 nov 08

1 commento

  1.  
    Anche questo e’ un piccolo ma piu’ che significativo segno di CIVILTA’, testimone che il passato non muore mai, o almeno sinchè qualcuno continui a ricordarlo intimamente ma, come stavolta, anche esteriormente e concretamente. Qui a Montevago, a livello istituzionale, si celebra la ricorrenza davanti ad una stele ormai vuota della sua statua, (trafugata oltre 25 anni fà, e MAI rimpiazzata  !!!!! ) in una semiabbandonata villetta dedicata ai caduti, della grande guerra, ma in sostanza di tutte le guerre, sita nel vecchio centro, dimenticata per circa 364 giorni all’anno, e rispolverata e ripulita solo pro forma e solo per la specifica occasione del 4 novembre. Ho segnalato, anni fa, in un articolo sull’Araldo, il furto della statua dedicata ai Caduti, e la sua SCANDALOSA NON SOSTITUZIONE, protrattasi tranquillamente negli anni, da parte delle varie amministrazioni comunali succedutesi al “governo” di Montevago, invitando nel contempo le stesse al suo ripristino, se non altro simbolico, almeno con una copia. La cosa, è ovviamente rimasta LETTERA MORTA, nonostante le stesse amministrazioni si siano “lodevolmente” prodigate negli anni a dedicare (giustamente, per carità !) statue e piazze a vari eventi  succedutesi negli anni, (11 settembre, Nassyria, Falcone-Borsellino, Soli Nascenti ed Abbracci Assortiti etc ). Indubbiamente, e lo dico con cattiveria e rabbia, oltre a non trovare un giudice a Berlino, come si suol dire, (auspicando di trovarlo), nessun amministratore montevaghese ha mai trovato, a berlino o altrove che sia,  un “ARTISTA AMICO” cui commissionare una semplice copia del monumento in oggetto. Al di là del simbolismo che la cosa racchiuderebbe, (riallacciarsi cioè alla storia locale nel segno di una ritrovata continuità ), sarebbe un CONCRETO gesto di rispetto per tutti quei montevaghesi che, in tutte le guerre hanno offerto il loro sangue e le loro vite per mantenere l’univocità e la sacralità di quella cosa astratta ma tremendamente concreta che si chiama ITALIA, o più “retoricamente (???) “ PATRIA !!!. Ma forse ormai, per certuni, la patria (deliberatamente minuscolo) è incarnata solo dalle bandiere logore e false dei vari partiti e partitucoli cui pensano di rapportarsi più o meno transumantemente e spesso per mero e personale opportunismo. Cosa volete che realmente importi a costoro di quei “fessi”, e lo dico con rabbia e dolore, che si sono fatti ammazzare per un IDEALE SUPERIORE e COMUNE A TUTTI GLI ITALIANI, chiamato semplicemente “LA PATRIA” ?  Non proseguo oltre, in quanto rischierei di diventare pesantemente offensivo per certi vuoti retori del “monumento ad occasionem” o per i loro epigoni. Voglio solo citare un piccolo episodio cui ho assistito anni fa, in occasione di un 4 novembre, mi è capitato cioè di vedere una vecchietta, vestita a lutto, portare alla Villa Ai Caduti, un piccolo mazzolino di fiori e deporlo sotto la targhetta con il nome di un suo lontano congiunto, caduto in un lontano 1917, in un angolo sperduto delle Alpi. Per lei, quel soldatino NON era morto, ma viveva ancora, dolcemente e serenamente, nel suo ricordo. Confesso che mi ha fatto un infinita tenerezza, pur non sapendo chi fosse, e specie confrontandola alla vuota e retorica pomposità d’occasione che le “autorità” giunte poco dopo, rappresentavano. Valga, per TUTTI I CADUTI, di tutte le guerre, il detto NON OMNIS MORIAR, in quanto ESSI vivranno sin quando qualcuno, anche fugacemente, li ricorderà nel suo cuore e nella sua mente. GIACOMO GIUFFRIDA SAMONA’

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