I GD di Montevago rispondono

GD Montevago(566) Sorvolando su qualche dissapore che alcuni ragazzi del GD di Montevago hanno espresso su facebook nei confronti del Movimento e di questo blog, riportiamo la loro risposta in riguardo alla lettera del PD di Montevago diffusa sempre su FB.
"La nostra risposta ad una ingiusta provocazione – non lasciateci soli"
I Giovani Democratici di Montevago hanno appreso con sgomento ed indignazione che nello stesso giorno in cui si celebrava la manifestazione Regionale  "Giornata Internazionale contro il razzismo",  da noi organizzata, che ha visto nel nostro paese centinaia di giovani partecipanti ed una significativa presenza di Istituzioni, Soc. Coop Sociali, ed associazioni, una parte del PD locale celebrava l’ ennesimo atto di infamia e provocazione nei confronti nostri e di quelli della giunta Municipale, pubblicando una lettera aperta che è falsa nei contenuti ed ingiuriosa nei toni.

Se i rappresentanti dei G.D. a tutti i livelli scelgono Montevago e la sua organizzazione giovanile come punto di riferimento per una iniziativa Regionale…..se tanti giovani malgrado il freddo partecipano festanti a tale iniziativa….. se Istituzioni, Coop Sociali ed Associazioni rispondono al nostro invito con una presenza appassionata…. se Sindaco e Giunta Municipale decidono di ripartire dalla nostra organizzazione in linea con il dettato Nazionale di Franceschini di “dare spazio al rinnovamento” … riteniamo che un motivo ci sia … anzi che ci siano più di un motivo e ci stupisce e mortifica non solo l’atteggiamento dei nostri compaesani, ma l’impotenza di tutto il gruppo dirigente provinciale.

Riteniamo che la lettera di una parte del PD di Montevago, in questo momento, disattenda la ricerca del confronto politico e della dialettica, perché è di fatto una provocazione in un momento in cui, malgrado tutto eravamo disposti a fare, come ci eravamo detti, non uno, ma mille passi indietro per amore del partito

Riteniamo che tutto il gruppo dirigente non può far finta che non sia successo nulla, non può lasciare soli i tanti giovani e le tante persone che credono e militano nel PD, non può non difendere la dignità politica di uno dei pochi Sindaci del Pd rimasto in Provincia, non può non difendere la dignità personale di un uomo, il Sindaco, che in tutta la sua vita è stato un probo dirigente ed esempio di integrità morale e civile.

Noi siamo stanchi ma non domi, pacifici ma non pacificati, razionali e responsabili ma non stupidi, consapevoli che il nostro paese non sia l’ombelico del mondo ma che faccia pur sempre parte di quella gran realtà dei “territori” dai cui il Pd vuole ripartire ed abbiamo già dimostrato di avere il coraggio di difenderci dagli oltraggi in tutte le sedi.

Per tale ragione vi chiediamo di sostenere il nostro impegno e non lasciarci da soli contro queste violenze

4 commenti

  1. E’ semplicemente ridicolo vedere contendere la leadership locale di un partito come il PD in profonda crisi d’identità nazionale.

    E’ ancora più ridicolo sapere che Montevago conta meno di 2 anime votanti.

  2. ma infatti secondo me i partiti qui non c’entrano niente, il problema è che non se ne sono accorti neanche loro!

  3. Scusate l’intrusione in un discorso allucinantemente personalistico e accentratore….

    Volevo dire la mia….

    Abito a Montevago da poco ma per la storia della mia famiglia conosco per sommi capi la vicenda e penso soltanto una cosa….Le persone Serie che affermano, con caparbietà a volte, di lavorare per il partito e per il bene comune, dovrebbero solamente capire che le problematiche e le divergenze, seppur legittime, vanno chiarite, discusse e affrontate nelle sedi opportune e non, con un atteggiamento infantile, discusse nei blog o con lettere sterili che lasciano il tempo che trovano. Non basta a mio avviso la storia personale di una persona per affermare che gli si debba dare fiducia….SERVONO I FATTI!!!!

    purtroppo questi ultimi non mi sembrano tanto a favore dell’attuale amministrazione che dimostra spesso di cercare i personalismi che poco hanno a che fare con il “BENE COMUNE”…..

    Sono fermamente convinto che non serve al partito una divisione ostentata in questa maniera, ma vada cercata la collegialità a più ampio raggio cecando i compromessi che possano finalmente favorire lo sviluppo del nostro territorio e della nostra collettività. Che poi il rispetto delle regole è alla base del buon funzionamento di un partito, penso che questo nessuno possa smentirlo; l’elezione del direttivo sembra si sia svolta nel pieno rispetto di queste e quindi occorre che ognuno dalla sua parte faccia un passo indietro se veramente ciò che si vuole ottenere è il bene del partito nell’interesse del territorio.

    Maurizio Abate.

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