Alzabandiera e inno nazionale per i giovani studenti

(129) “Alzabandiera e inno nazionale per i giovani studenti della scuole elementari e medie margheritesi”. Questa è la proposta del sindaco Franco Santoro. A renderla pubblica è l’occasione di un evento culturale sulla storia di Santa Margherita che si è svolto sabato sera nella villa Gattopardo della cittadina Belicina alla presenza di un foltissimo pubblico proveniente anche dai paesi limitrofi. Una medicina, questa, proposta dal sindaco che dovrebbe far fronte alle azioni di vandalismo che si registrano in paese ad opera di alcuni giovani. “Questa mattina sono stato con il maresciallo dei carabinieri a girare i bar locali. Abbiamo dei giovani che sono distanti dalla politica e dagli interessi della vita sociale. Abbiamo una gioventù da recuperare. – dice il Sindaco Santoro – Noi non vogliamo fare una politica di repressione. Vogliamo con questi giovani discutere e coinvolgerli. Ai giovani vogliamo dire di non fare i vandali, di non distruggere i vasi, le fontane, le lampade, i fiori e le maniglie del municipio. Farò la consulta giovanile. Con le istituzione scolastiche faremo di tutto per istituzionalizzare almeno un giorno alla settimana l’alzabandiera e l’inno nazionale. Momenti di valore della nostra Patria”. Sulla proposta del sindaco diessino Santoro si alza un polverone in città. Infatti molti dei suoi avversari politici sono rimasti increduli di un tale progetto per far rientrare i giovani nell’alveo della legalità e farli interessare alle problematiche sociali allontanandoli dalle strade. Dice Paolo D’Antoni, capogruppo della minoranza: “E’ una proposta ridicola, fuori luogo e fuori tempo. Necessitano fatti concreti per trovare soluzioni alla seria questione dell’azione vandalica di alcuni giovani scalmanati. Nei giorni scorsi abbiamo per questo presentato una precisa interrogazione che per conoscenza abbiamo inviata anche al Prefetto. Partendo infatti dalla circolare prefettizia del 18 luglio scorso abbiamo chiesto al nostro primo cittadino di potenziare il controllo dei locali notturni e delle postazioni ambulanti ove si fa uso e vendita di sostanza alcoliche. Ora vogliamo sapere cosa fino ad oggi è stato fatto e di venire a relazionare in sede consiliare sulle iniziative mosse con gli organi di polizia presenti nel nostro territorio”.

Francesco Graffeo

23 commenti

  1. Non penso che con un inno ed un alzabandiera possa cambiare qualcosa….Le situazioni non potranno mai cambiare con così poco… Ci vuole ben altro… Dario Ciaccio([email protected])

  2. Beh, si puo’ sempre partire da qui… magari non ogni giorno ma una volta al mese a mo’ di rito puo’ andar bene. Il fatto è che associare l’inno solo alle partite di calcio della nazionale… mi “sembra” un po’ riduttivo.

    Innocenzo Perricone

  3. Io proporrei di mettere una sveglia che abbia risonanza in tutto il paese. Ore sei: suona la sveglia. Ore sette: si indossa la camicia nera. Ore otto: tutto si ferma nel paese per recitare l’inno nazionale e ogni cittadino alzerà la bandiera dell’Italia e della propria squadra di calcio. Italianiiiii….è arrivata l’oraaa… delle decisioniii…. irrevocabiliiiiiii…. tripudio. Questo è uno strano modo per guardare in avanti: con la testa indietro. Questo ritorno a principi militaristici merita approfondimenti seri sia di tipo sociologico che di tipo medico. Buona l’idea della consulta giovanile, da tutti proposta e mai realizzata. Poi, visti gli esempi, non è un maleche i giovani non si avvicinino alla politica della commercializzazione e dell’accozzagliamento. Un serio progetto di coinvolgimento mirato: sondare gli interessi e agire di conseguenza. Smettiamo di pretendere di conoscere quello di cui hanno bisogno i giovani. E’ una ipocrisia senza pari. Camerati vi saluto. Fuori il petto e dentro la pancia. Ordine e disciplina.

    Benny Calasanzio

  4. Buongiorno, ho sentito ieri al telegiornale di TGS la proposta del vostro sindaco e ho cercato su internet qualche particolare in più così vi ho trovato. Vivo a Palermo ma volevo lo stesso intervenire per ringraziare il vostro sindaco per la geniale idea perchè l’alzabandiera mi fa ricordare quando facevo il militare e sentivo ogni mattina la tromba suonare. Sarà prevista anche da voi la tromba? A scuola o avete già una caserma? Siamo nel 2007, sveglia!

    Seguirò con interesse questa storia.

    Alberto

  5. AAA offresi ex Aviere Scelto 376° Vam per alzabandiera scolastico. Avati march unò, duè, unò, duè paissoo. Plotone alt, plotone aittenti. Che ve nè pare?!?

    Ex nonno Aeronautica Militare

  6. Per la sera sarà prevista l’Ammaina bandiera con la partecipazione di un componente della Giunta (a scelta !)

    Alle ore 22,00 ci sarà invece il Contrappello. Nelle nostre case passeranno a turno gli assessori, per constatare se tutti i margheritesi sono nel proprio posto letto a dormire.

  7. Avevo un sindaco che confondeva i nubifragi con i naufragi e che al Prefetto presente aveva presentato il proprio estremo saluto. Adesso ho un sindaco che sogna l’alzabandiera tutti in fila al suono dell’inno nazionale, con i vigili in tenuta da corsa e con la trombetta in bocca. Quasi quasi rimpiango il mio ex sindaco…

    Speriamo che non ci sia 2 senza 3!?!

    Chiù scuru di mezzanotti un pò fari!

    Quando finirà tutto questo??

  8. Nella noiosa e asfittica estate margheritese (unica nota di colore l’assessore “ridens” che va in giro con un completino color giallo ocre), all’improvviso si ode uno sparo!

    Nell’incantevole scenario della villa del Gattopardo, all’inizio di una manifestazione culturale, i malcapitati presenti abbiamo assistito in diretta al primo colpo di fucile (alias scupittata) del novello Sindaco.

    Il compagno Santoro, nel corso del proprio striminzito e sgrammaticato intervento, trattando la questione del disagio giovanile, che tra l’altro niente aveva a che spartire con il tema del convegno, in uno slancio ultra nazionalista, per riportare i giovani sulla retta via, attraverso la riscoperta dell’alto e sublime valore della Patria, ha proposto per i nostri studenti, almeno una volta la settimana, l’alzabandiera e l’inno nazionale!

    BUUUMMM!!!!

    Ci siamo tutti guardati in faccia sgomenti. Pensate che anche una Santoriana DOC, quale la Prof.ssa Montalbano, ha avuto un attimo di mancamento.

    Che dire: ogni commento è superfluo. Sdrammatizziamo e ridiamoci su.

    Ragazzi, non ci resta che prepararci al sabato Santoriano. Alle ore 9,00 appuntamento in piazza: Avanguardisti, Balilla e Figli della Lupa.

    Un suggerimento: perche non inculcare nei giovani anche il valore della sicilitudine? Ciuri… Ciuri…

    Osservatore siculo

  9. Aiutooo! E siamo solo all’inizio. Sono convinto che nel futuro il sindaco darà il meglio di se.

    Speriamo che colleghi la lingua con il cervello, anche se non nutro la minima speranza. Fuggire non si può altrimenti vi sarebbero le carovane.

  10. dal prossimo anno storia dell’amministrazione santoriana nei banchi di scuola… che ne pensate??? ke vergogna siamo lo zimbello della sicilia mi arrivano messaggi di sfottò da ogni dove!!!!

    Ma i ragazzi si dovranno presentare a scuola dieci minuti prima x onorare la bandiera…

    mah.

    Saluti Filippo Rabito

    (p.s. a ragione di cronaca gli episodi di vandalismo di cui si lamenta santoro sn dovuti a ragazzi più grandicelli delle medier)

  11. Avete visto quell’angioletto dell’ex sindaco oggi in TV su TRS parlare di disagio giovanile e criticare la proposta di Santoro?

    Ci vuole una bella faccia tosta.

    Architetto, le ricordo che Lei, in tutt’altre faccende affaccendato, in cinque anni non ha mosso un dito per i GIOVANI.

    A.C.

  12. Ragazzi siamo rovinati.

    Perfino l’ex ministro Tremonti, al meting di Rimini, facendo sua la proposta del Sindaco comunista Franco Santoro, ha proposto nel dibattito con Piero Fassino la questione riguardante l’identita’ nazionale: ”Perche’ – ha proseguito Tremonti – non introdurre tutte le mattine o almeno una volta alla settimana l’alzabandiera nelle scuole?”

    La proposta del vicepresidente di Forza Italia, riporta la cronaca è stata un’idea applauditissima dal popolo di Comunione e liberazione.

    Siamo rovinati.

    Cambio scuola, vado in Libia. Almeno li è risaputo perchè dovrei alzare la bandiera…………..

    Aspirante marocchino

  13. Da “corrieredellasera.it – ultimora”

    Politica

    23 ago 20:33

    Meeting: Tremonti, “Dialogo con

    sinistra? Su ambiente e alzabandiera”

    RIMINI – Quali possono essere le strade per far trovare a destra e sinistra un punto di dialogo? Secondo Giulio Tremonti, protagonista oggi di un match con Piero Fassino al Meeting di Cl di Rimini, sono due: introdurre il 5X1000 per l’ambiente e l’alzabandiera nelle scuole. “Perche’ – ha chiesto Tremonti a Fassino – non firmate la nostra proposta di inserire un 5X1000 per l’ambiente?”. L’altra proposta riguarda l’identita’ nazionale: ”Perche’ – ha proseguito Tremonti – non introdurre tutte le mattine o almeno una volta alla settimana l’alzabandiera nelle scuole?”. (Agr)

  14. Alemanno: L’alzabandiera nelle scuole per accrescere il senso di cittadinanzaL’alzabandiera nelle scuole proposto ieri dal vicepresidente di Forza Italia, Giulio Tremonti, “è una ottima proposta, un modo per concretizzare il senso di appartenenza e la cittadinanza”. E’ l’opinione dell’esponente di An, Gianni Alemanno, che al Meeting di Cl, a Rimini, si dice “con questa idea” e “favorevole a tutti gli strumenti che possono accrescere il senso di cittadinanza”.

    Tratto da: http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=7550

  15. Mi sa che mi sono perso qualche puntata.

    Tremonti è di destra o di sinistra?

    E Alemanno?

    E Santoro?

    Non ci capisco più nulla. Sarà forse il caldo e la vendemmia che è alle porte. Chi mi aiuta a capire?

    Un ex convinto

  16. Ci provo io a darti una spiegazione.

    Se si scorrono i nomi dell’attuale amministrazione e i loro vicini pensanti ci si accorge che i COMPAGNI di Santoro a partire dal vicesindaco, gli assessori e 8 su 9 consiglieri sono tutti del centro tendenti alcuni a sinistra (Margherita e Udeur) ed altri a destra (forza Italia, Udc e AN) allora il nostro sindaco ha cominciato a capire che c’è qualcosa oltre la sinistra ma purtroppo ha allungato troppo la gamba ed è addirittura passato oltre il centro andando a posizionarsi ben oltre la destra di AN.

    Comunque non preoccupatevi voi COMPAGNI tra poco farà tutto il giro e rispunterà a sinistra…..abbiate FEDE

    Salvo ..ancora Astemio

  17. Alzabandiera a scuola, l’idea di Tremonti divide gli studiosi

    Roma, 24 ago (Velino) – Fa discutere la proposta di introdurre l’alzabandiera nelle scuole italiane lanciata da Giulio Tremonti. L’idea, prospettata dall’ex ministro dell’Economia durante il Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, divide gli studiosi interpellati dal VELINO. Luciano Pellicani è favorevole: “Perché no? Mi sembra una buona proposta – dichiara il sociologo -. Reputo perfetta anche la proposta di Tremonti di alzare tutte e tre le bandiere, quella regionale, quella nazionale e quella europea, in modo che ogni identità sia rappresentata. In Italia abbiamo il problema della debolezza della nostra identità nazionale e le responsabilità di questa situazione vanno addebitate al fascismo che ha sporcato il tema della patria e della bandiera. Per decenni – spiega Pellicani – non si sono potuti tirare fuori questi argomenti per paura di essere bollati come nostalgici, reazionari e filofascisti. Negli anni Settanta il giornalista francese Jean Lacouture, che aveva vissuto parecchi anni nel nostro paese, disse di aver visto una sola volta in azione l’identità nazionale italiana e cioè durante la famosa partita di calcio Italia-Germania dei mondiali del 1970. Bettino Craxi – prosegue il sociologo – fu il primo che rilanciò il tema dell’identità nazionale parlando di ‘socialismo tricolore’. Poi, grazie al presidente Ciampi, la questione ha trovato nuova linfa senza che si sia caduti nel nazionalismo aggressivo e imperialista di stampo fascista”. Un sì alla proposta Tremonti viene poi pronunciato da Dino Cofrancesco, professore di storia del pensiero politico, che giudica “molto simpatica” la proposta di introdurre l’alzabandiera nelle scuole italiane.

    Quella di Tremonti “è un’idea un po’ americana. Visto che degli Stati Uniti – dice Cofrancesco – imitiamo le cose peggiori, una volta tanto è opportuno imitarli per istituire una cerimonia patriottica di grande significato”. Cofrancesco esprime “un po’ di meraviglia per il fatto che la proposta di Tremonti sia stata salutata con favore dalla platea del meeting di Comunione e Liberazione, che negli ultimi anni ha dimostrato predilezione per il revisionismo storiografico – quello di Angela Pellicciari, non quello serio di Renzo De Felice. Ben vengano comunque gli applausi di Rimini. Anche se forse quella platea – continua il professore di storia del pensiero politico – non ricorda com’è nato il Tricolore, che è legato all’Illuminismo e alle repubbliche sorte con la Rivoluzione francese. Se se ne fossero dimenticati, meglio così”. Quale significato è da attribuire alla circostanza per cui Tremonti, il dirigente di Forza Italia più in sintonia con la Lega e con i suoi propositi federalisti, espone un’idea ispirata ai valori dell’unità e dell’identità nazionale? Cofrancesco minimizza: “La vicinanza tra Tremonti e la Lega mi pare strumentale. La cultura di Tremonti non è quella del Carroccio bensì del liberalismo italiano classico. Il Tricolore è appunto un simbolo del liberalismo. Non a caso il Partito liberale è l’unico che abbia usato come simbolo il Tricolore – ciò non vale per il Msi, la cui fiamma tricolore è un fuoco fatuo che arde vicino al sepolcro di Benito Mussolini”. Il docente di storia del pensiero politico è meno entusiasta di un altro suggerimento di Tremonti, secondo il quale “l’ideale sarebbero tre” bandiere – “quella regionale, quella nazionale e quella europea, ma ognuno – ha detto ieri a Rimini il vicepresidente della Camera – faccia come vuole”. Cofrancesco obietta: “Se la bandiera è una sola, allora l’alzabandiera ha un valore. Se sono tante, che significato ha? Almeno si stabilisca che non c’è l’obbligo di issare tutti e tre i vessilli. E che la bandierai taliana dev’essere sempre issata. Mentre su quelle regionale ed europea ci si potrà regolare liberamente. Con questa puntualizzazione, anche l’idea delle tre bandiere mi sembrerebbe simpatica”.

    Anche Giuseppe Talamo, presidente dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, si dichiara favorevole all’introduzione dell’alzabandiera, pur con alcuni distinguo rispetto alla proposta Tremonti: “Sono d’accordo se il rito venisse compiuto solamente all’inizio e alla fine dell’anno scolastico o in qualche ricorrenza particolare. Contrario, invece, all’alzabandiera giornaliero o settimanale. Non tanto per questioni di praticità, quanto per il rischio che possa perdersi il significato simbolico del gesto. Si creerebbe, infatti, un rito ripetitivo e burocratico senza senso che finirebbe paradossalmente per togliere valore simbolico alla bandiera”. Talamo non è d’accordo neppure sull’idea delle tre bandiere. “Andrebbero bene quella italiana e quella europea, non capisco invece l’alzabandiera del vessillo regionale. Le regioni non hanno una grande tradizione nel nostro paese. Sarebbe più corretto allora – conclude lo storico – rendere omaggio alle bandiere e ai gonfaloni dei comuni che in Italia sono le istituzioni più antiche e più ricche di storie e di tradizione”.

    Ennio di Nolfo, pro rettore alle relazioni internazionali presso l’Università di Firenze, trova l’idea lanciata da Tremonti simpatica e brillante ma poco praticabile. “È risaputo che in Italia è in crisi l’identità nazionale e allora andrebbe fatto un lavoro dal basso, dalle coscienze e solo dopo si può passare ai simboli. Si dovrebbe innanzitutto insegnare ai professori che esiste la patria e quindi indurli a spiegarla ai loro studenti. La proposta dell’alzabandiera di Tremonti – continua Di Nolfo – la trovo non del tutto dissimile da quella avanzata da Nicolas Sarkozy, il quale vuole ripristinare nelle scuole francesi l’abitudine di far alzare in piedi gli studenti quando il docente entra in classe come forma di rispetto per la gerarchia. In Italia ripristinare questa sorta di gerarchia fra l’identità nazionale, cioè la bandiera, e il rispetto che le si deve portare non è una brutta idea, anche se per i motivi che ho espresso prima andrebbe fatto soprattutto un lavoro sulle coscienze degli italiani. Inoltre potrebbero sorgere problemi intorno al tipo di vessillo che si dovrebbe omaggiare. Perché alzare ogni mattina tutte e tre le bandiere proposte da Tremonti – rileva sorridendo Di Nolfo – significherebbe far felici gli studenti che perderebbero almeno un quarto d’ora di lezione”.

    Si dichiara contrario all’alzabandiera anche Antonio Ghirelli: “È un rito che lascerei alle truppe – spiega il giornalista. Mi sembra che sia l’ultima cosa di cui ha bisogno oggi la scuola. La scuola deve servire per pensare, leggere e studiare. Solamente dopo aver compiuto questi compiti fondamentali può occuparsi di altre questioni. In altri paesi viene praticata perché c’è un’altra solidità istituzionale. Non è con l’alzabandiera, insomma, che si riconquista il senso dello Stato, bensì – conclude Ghirelli – attraverso l’esempio che deve dare la classe dirigente. Sia quella che governa sia quella che sta all’opposizione”. L’idea di Tremonti viene stroncata infine da Piero Craveri, docente di storia contemporanea presso l’ateneo Suor Orsola Benincasa di Napoli. “La proposta sarebbe normale se noi fossimo un altro paese. Ma poiché in Italia abbiamo una scuola in cui dignità e autorità sono ridotte a zero, l’idea dell’alzabandiera è una vera e propria buffonata. Si parta dalla cose serie. Poi – conclude Craveri – si può passare a quelle simboliche”.

    24 ago 18:06

    Da:http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=403211

  18. Calderoli: Gli alzabandiera non possono essere imposti per legge

    Gli Alzabandiera non possono essere imposti per legge, come qualcuno suggerisce, ma devono nascere spontanei quando quella bandiera per il cittadino simboleggia uno Stato portatore di valori e che saggiamente amministra la cosa pubblica a favore del cittadino”. Lo afferma Roberto Calderoli, vice Presidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, commentando la proposta di Giulio Tremonti di istituire l’alzabandiera nelle scuole.

    “Oggi il cittadino, invece, vede lo Stato come tiranno che tratta il cittadino da suddito e si ricorda di lui solo per spremerlo a suon di tasse e nessuno quindi, spontaneamente, innalza bandiere o inneggia inni simbolo di uno Stato padrone”. L’esponente leghista ha poi parlato della maniefstazione che si terrà domenica a Cà San Marco, alle ore 11.00: “verrà issata la bandiera della Padania e ci sarà una folla di presenti a tirare quel filo, persone che verranno non per l’obbligo del rispetto una legge imposta, ma per propria volontà e per amore della propria terra”.

    da:

    http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=7559

  19. Il dibattito su scala nazionale della stessa questione sollevata dal nostro Sindaco, per questa (fortunata?) coincidenza con le parole di Tremonti, rimarca come l’alzabandiera con il vandalismo non abbia proprio nulla da spartire. Sul fatto di istituire questa pratica si può discutere, anche se personalmente penso che la scuola italiana abbia bisogno di ben altro, ma non deve sfuggire un punto: in cosa mai potrebbe aiutare a ridurre il vandalismo? è nella motivazione che la proposta di Santoro vacilla. Poi, a che punto è questa consulta? Un altro giorno è trascorso e i nostri telefoni sono silenti…

    Anna Carmen Armato

  20. “Gli operai non hanno patria…” (Manifesto del Partito Comunista).

    La Bandiera del PCI: unico esempio di movimento politico che nascondeva la bandiera della Patria dietro il simbolo di Partito.

    Compagno Santoro, primo fulgido esempio di patriocomunista, hai visto con quanto sdegno i comunisti hanno reagito alla proposta di Tremonti e come anche i moderati di sinistra l’hanno castrata?

    Altro che nuovo spirito di Patria.

    Per l’imperante ideologia della sinistra militante, alla quale tu appartieni: “Ormai se dici alzabandiera , la gente pensa all’erezione. Perchè la nostra Patria se ridotta a un czz, per dirla in codice fiscale”.

    “La Patria è il mio Dio: prima la Patria poi tutto il resto” (Marx? No, Benito Mussolini)

    Osservatore ordinato

  21. Alzabandiera a scuola,

    bello e impossibile

    Tremonti lancia l’idea di tornare all’alzabandiera nella scuola, prima delle lezioni. A Rimini, la sua proposta è stata applaudita a lungo. Lui sostiene che l’alzabandiera manterrebbe viva in tutti l’idea dell’identità nazionale.

    C’è un Paese dove a scuola, quando entra un professore italiano a tenere una lezione, non solo si alza la bandiera italiana, ma si suona anche l’inno italiano, e tutti gli studenti ascoltano dritti in piedi, con la mano sul cuore. Ma questo Paese non è l’Italia, è l’Argentina. Bandiera e inno italiani in Argentina proiettano gli studenti che ascoltano verso una patria lontana e perduta ma ricca e grande, il sogno del loro riscatto, l’origine di cui si sentono orgogliosi fra le nazioni del loro continente. Un professore italiano che passi una settimana in Argentina vien portato in giro per cinque-sei scuole, vede che i ragazzi ascoltano le sue parole con gratitudine, con soggezione, non ha più voglia di tornare in Italia.

    Ma come è spontaneo e naturale là, così è impossibile e assurdo qua, l’alzabandiera. Qua, quando i professori si presentano alla mattina per tenere le lezioni, invece di sperare che si alzi la bandiera, sarebbe sufficiente vedere che si alzano in piedi gli studenti. Cosa che non sempre e non dappertutto avviene. Il professore arriva e la classe si alza scompostamente, uno sì e uno no. L’appello lo si fa nei primi giorni, poi il professore vede con un colpo d’occhio chi c’è e chi manca. Ma è un’occhiata ingannevole, non tutti stanno al proprio posto, se c’è un posto vuoto non vuol dire che l’assente è il titolare di quel posto. Non c’è disciplina, il professore non ha autorità, non ha autorità perché è pagato poco, è pagato poco perché la cultura vale poco: un professore a scuola non è nemmeno come l’arbitro in una partita, perché i giocatori sanno che l’arbitro è pagato una miseria in confronto a loro, ma sanno che ha il potere di punirli, perciò lo temono. Il professore questo potere non ce l’ha.

    L’alzabandiera si fa nelle caserme, ogni mattina alla sveglia, ed è l’annuncio che, se un superiore ti ordina qualcosa, attraverso di lui te lo ordina la nazione che sta dietro quella bandiera: se non stai attento (militarmente: sull’attenti), commetti un «oltraggio alla bandiera», la colpa più grave che si possa commettere dov’è alzata una bandiera. Ci sono allievi ufficiali che, trovati scomposti mentre si alza la bandiera, e perciò puniti, supplicano affinché la punizione venga degradata a un reato minore, perché quel reato peserebbe su tutta la loro vita futura. L’alzabandiera è il massimo di una disciplina già instaurata.

    Nelle nostre scuole la disciplina non è al massimo, è al di sotto del minimo. L’alzabandiera si potrebbe fare dopo anni di ristabilimento di un minimo di disciplina, e il primo passo dovrebb’essere questo: il professore fa la sua lezione, cioè dà quel che sa, e gli studenti ricevono e accettano questo sapere, nessuno lo disperde e lo distrugge. Invece oggi è una gara alla distruzione.

    Il professore d’italiano, di fisica, di matematica, che spiega per un’ora, ogni cinque minuti trasmette un messaggio, ma la studentessa che si alza perché deve uscire taglia l’aula con l’ombelico scoperto, e così trasmette un altro messaggio: il messaggio della studentessa cancella il messaggio del professore. Capisco cosa significherebbe l’alzabandiera: ordine, identità, tradizione, cameratismo, un passato insieme, un futuro insieme. Ma niente di tutto questo è scontato nella nostra scuola. Fare ogni mattina (o, come corregge Tremonti, una volta la settimana) l’alzabandiera nelle nostre scuole sarebbe un continuo oltraggio alla bandiera.

    da: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3431&ID_sezione=&sezione=

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