Uno sciopero snobbato dai margheritesi

01 (1)(2011)    di Francesco Graffeo.

Il popolo di Santa Margherita di Belice snobba lo sciopero generale della CGL. Non risponde all’appello dei vertici provinciali, ne soprattutto al richiamo del primo cittadino Franco Santoro. E nonostante tutto lo sforzo profuso questa volta “il suo popolo” ha preferito non partecipare, lasciando così piazza Matteotti “semideserta” , considerato che si trattava di uno sciopero provinciale indetto dalla CGL, organizzazione che sa come organizzare bene i grandi movimenti popolari. Non ha partecipato il mondo della scuola locale, assenti anche i cittadini e soprattutto i disoccupati e gli agricoltori del territorio, quei 900 soci della Corbera, ai quali attualmente lo stato della viticoltura non va a gonfie vele. Uno sciopero forse “disorientante”. Si perché ci si chiedeva contro chi era rivolto. E se per l’organizzazione sindacale provinciale era chiaro il motivo per scegliere la cittadina di Santa Margherita di Belice, non lo era per nulla al primo cittadino, ad un anno esatto del rinnovo amministrativo.

“Abbiamo scelto Santa Margherita Belice, ha ribadito Mariella LO BELLO, Segretaria Generale della CGIL, perché rappresenta la somma dei problemi di questa nostra Terra: disoccupazione giovanile alle stelle; un’Agricoltura dalle grandi potenzialità ma in crisi (a cominciare dal settore vitivinicolo); uno sviluppo annunciato ma che, dal terremoto in poi, non è mai arrivato; una ricostruzione mai completata veramente che mantiene uno stato pietoso delle infrastrutture che tagliano fuori la nostra Provincia dai circuiti della Sicilia; la questione della privatizzazione dell’Acqua; un emigrazione che non ha conosciuto soste e si è allargata a fasce giovanili sempre più ampie; una povertà sempre più diffusa”.

Tutti punti che stridono con il PANE, LAVORO e PROSPETTIVE, slogan tanto sbandierato ESATTAMENTE 4 anni fa dal primo cittadino nel corso della campagna elettorale. Santoro, oggi salito sul palco, non ha avuto il coraggio di gridare “compagni”, se non dopo un suggerimento gridato dalla piazza da chi ha il sangue ancora “Rosso” e non “annacquato”. E dopo aver riconosciuto l’assenza della sua città allo sciopero, con tanto di fascia ha sparato l’ennesima “scupettata”, alzando la voce: “ai nostri politici siciliani dove siete, cosa fate, chi rappresentate, farò un manifesto forte. Se nel decreto che hanno fatto ieri non hanno mantenuto la promessa che dovevano essere inseriti 63 milioni di euro per il Belice, con il manifesto vieterò l’ingresso dei politici a Santa Margherita perché non rappresentano nessuno”.

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9 commenti

  1. "….con il manifesto vieterò l’ingresso dei politici a Santa Margherita perché non rappresentano nessuno……. "",  ed un pò di copie del giornale dell'estrema vetero sinistra sono sistemate, (materiale per fare eventuali barricate antipolitici), ora bisogna vedere cosa si pensa di fare con le copie dell'Unità e dell'Avanti, così almeno si darà una boccata d'ossigeno all'editoria, anche se di parte. A parte la facile ironia su certi proclami,  proprio in una situazione economicamente difficile quale l'attuale, in specie nelle nostre zone, vien da chiedersi "contro chi o cosa" od "in favore di chi o cosa" questo sciopero sia stato proclamato e svolto in tutta italia, oltre che localmente, e rivelatosi quasi dappertutto un grandioso flop.   Diciamocelo, la gente ormai NON vuole più belle parole, più o meno ispirate, ma, vuole certezze, poche magari ma certezze, non belle parole che restano tragicamente solo e soltanto tali, quando non tristemente demagogiche e retoriche, vuoi a livello nazionale, che regionale che provinciale e locale. La verità. diciamolo crudamente, è che politici, sidacalisti, e politicantucoli anche di piccolo e medio cabotaggio, con gli stipendi e prebende varie che mediamente percepiscono dalle proprie organizzazioni, o riescono ad ottenere, sono ormai il più delle volte lontanissimi dalla realtà quotidiana del cittadino medio, o del mondo dell'agricoltura, dell'artigianato e quant'altro, e sparano i loro proclami, convinti, forse, di incantare ancora qualcuno, non rendendosi neppure conto di come e di quanto la gente normale e comune, sia ormai arcistufa di loro e delle loro balle. Un pò più di umiltà, e di piedi ben posati a terra, forse, farebbe loro evitare figure se non altro patetiche, per non dir altro. Ma sì, che discutiamo a fare ?siamo ormai in clima elettorale, a breve, media e medio-lunga scadenza, e le mirabolanti balle dei nostri eroi ed aspiranti tali, ricominceranno a svolazzare allegramente anche negli azzurri cieli del Belice. Prendiamole allegramente ed impariamo ormai a farci sù la tara, almeno, forse, eviteremo ulteriori delusioni.

  2. Massimo Raso ha lasciato il seguente commento su facebbok  alla nostra nota "Uno sciopero snobbato dai margheritesi".

    Massimo ha scritto: "Sono tornato da S.Margherita Belice contento, era stata una giornata importante: volevamo lanciare dal posto più lontano e dimenticato della Provincia un grido di dolore e lanciare alcuni messaggi chiari al Governo Regionale e Nazionale. Arrivati in piazza eravamo in tanti tanto da allestire in fretta e furia l'amplicazione all'esterno in un palco (che non era lì per noi!)… ci dispiaceva per la Daniele Treves Band che era all'interno ad accoglierci (e che poi ci siamo gustati alla fine…)… La CGIL ha fatto, tra mille difficoltà, uno sforzo doppio: far scioperare le persone (in un momento così chiedere alla gente di perdere una giornata di lavoro non è uno scherzo!) e farle partecipare materialmente alla manifestazione. E' chiaro ed evindente che c'è uno scarto tra scioperanti e manifestanti, sono di gran lunga superiori i primi e non basterebbero tutti i pulman della provincia di Agrigento per portarli: già abbiamo avuto difficoltà a recuperarne 14! Oggi aprò "la Sicilia" (e vedo un blog "il movimento belice") e trovo una critica che davvero non mi aspettavo. Sia chiaro, anch'io sono delusissimo della partecipazione dei Margheritesi (e dei Belicini in generale). Con un titolo potremmo dire "la CGIL c'era, la Città no". Però utilizzare questa occasione per dare una "scupittata" al Sindaco davvero mi pare ridicolo! Il Sindaco lo scegliete Voi e se ha fatto bene o male lo giudicherete Voi, però avete fatto come quel marito che decide di evirarsi piuttosto che… La Manifestazione non era (ne voleva essere) l'occasione per uno "spot" per il Sindaco, ma l'occasione che veniva data a quell'area per dire alla Provincia e al Paese: questi sono i nostri problemi irrisolti! Quindi anche Voi dovevate essere in prima fila e non solo ora a gongolare perhè Santoro fini una "malafiura", ma che senso ha?"

     

  3. Caro Massimo, crediamo che a Lei sia sfuggito il senso dell'articolo del giornalista Graffeo e di conseguenza il motivo per cui noi l'abbiamo ripreso.
    Premesso che tutta la gente di Santa Margherita di Belìce avrebbe dovuto scioperare (nonostante la scarsissima pubblicità dell'evento), il senso dell'articolo era un altro.
    L'articolo rimarcava la forte contraddizione tra la scelta della CGIL nello scegliere Santa Margherita di Belìce come simbolo dello sciopero, per via della sua realtà di zona disastrata, con altissimo livello di disoccuopazione e imperante crisi sociale, economica e agricola, in parole povere Santa Margherita di Belìce è l'ultimo comune dell'ultima provincia d'Italia; e lo slogan elettorale dell'attuale sindaco che in campagna elettorale (e ancora oggi) sbandierava e sbandiera il suo: pane, lavoro e prospettiva.
    L'articolo affermava che nonostante quello slogan, ci ritroviamo dopo 4 anni di questa amministrazione a vederci riconoscere dalla CGIL il premio per la zona più degradata della provincia. E' un bel traguardo no? O ne dovremmo essere felici? E soprattutto esser felici per ospitare policanti e non, su un palco, a dire sempre le stesse cose e non fare granchè per attuare le loro stesse parole?

    Questo era il senso.
    Cordialmente. 

  4. Francamente mi dispiace che ci sia stata poca partecipazione.
    Credo che stiamo vivendo tempi buoi sotto il livello della partecipazione.
    Forse è più comodo rimanere dietro i propri monitor, forse perchè la sfiducia è tanta, forse un pò tutte e due e magari qualcos'altro. I tempi però sono bui. COntro o per che cosa si sciopera, magari contro la fine conclamata del diritto al lavoro e sopratutto del diritto ad un buon lavoro. Contro uno stillicidio di informazioni legati al tutto va bene, conditi in salsa spot venite a lampedusa. Perchè ci sia un risveglio dal torpore mediatico in cui siamo caduti.
    Sono sufficienti? Anche se sono buone motivazioni, visti i risultati della manifestazione agrigentina bisogna ammettere che siamo in pieno riposo di coscienze. Pazienza, io a riposo il mio cervello non l'ho mai messo, attendo. Badate non attendo i politici di piccolo o medio cabotaggio (che parolone), non sono avvezzo ai napoleone che mi traghettino verso chissà che sponde, aspetto il risveglio delle coscienze, attendo davvero che si abbia i coraggio di dire basta.
    Un piccolo passaggio al post 1, stipendi e prebende (accidenti…) vede io non sono mai stato contrario agli stipendi ai politici sa perchè, in primis (motivazione istituzionale) perché credo sia giusto che tutti abbiano la possibilità di farla la politica e poi perché lavorare per una comunità e ricevere dalla stassa la "gratifica/stipendio/indennità" lo ritengo un buon modo per dire, guarda sindaco/assessore/consigliere quelle due lire che prendi te le stiamo dando noi dunque, caro/i vogliamo e pretendiam, che tu faccia bene. Il tutto funziona se c'è, da un lato informazione, dall'altra partecipazione, altrimenti il tutto è inutile e la gratifica/indennità/stipendio si trasforma magicamente in donazione.
    salute
    franco bavetta

  5. X francobavetta—- Vede, neanch'io sono contrario a stipendi e prebende varie per chi si occupa SERIAMENTE della cosa pubblica,sarebbe assurdo che pretendessi che ci si occupasse per puro spirito di servizio e di volontariato a tutti i costi, degli interessi della collettività. Ma c'è pur sempre un LIMITE agli eccessi ed alla moltiplicazione degli stessi, spesso mascheranti vere e proprie REGALIE, se non peggio. Ormai, diciamocelo chiaramente, politica, sindacalismo, e dintorni, sono diventati, ma sopratutto INTESI dagli interessati, come una vera e propria occupazione, garantente pochissimo o niente lavoro, a fronte di stipendi e garanzie che RISOLVONO una volta e per tutte i LORO problemi esistenziali. Secondo Lei, è morale che con appena due anni e mezzo, più un giorno, di mandato parlamentare, magari poi non rinnovato alla successiva tornata elettorale, un quilibet qualunque, che ha magari solo scaldato una sedia a Montecitorio od a Palazzo Madama, o alla Regione Sicilia, facendo solo i sicofanti dei rispettivi capoccioni più in vista, si garantisca A VITA, una ricca pensione che di per sè è uno schiaffo ai VERI LAVORATORI che per ricevere una risicata pensione, DEVONO LAVORARE, REALMENTE e SERIAMENTE, per almeno 35/40 anni ? E' giusto che chi faccia politica o sindacato, o altro, sia retribuito, ma c'è un limite, di buon senso, equità e buon gusto, anche nel calcolo di tali retribuzioni e prebende. Non voglio fare i conti in tasca a nessuno, (bastano le varie inchieste e reportages giornalistici, con cifre e dettagli inoppugnabili)ma lascio a Lei le conclusioni, sperando che non debba
    leggere una risposta che difenda solo il corporativismo della categoria . dei signori di cui sopra. Per finire, concordo con Lei nell'inutilità dell'attesa di un improbabile Napoleone, ma differentemente da Lei, piuttosto che aspettare la classica manna dal cielo, preferisco, nel mio piccolo, magari sbagliando, FARE, o almeno, Cercare di Fare, anche solo per SENTIRMI VIVO e vitale, e per evitare, scaramanticamente, che l'eventuale napoleonide di turno, (ci sarà sempre un imbecille di turno che si crederà tale) al suo arrivo (improbabile), mi trovi defunto, moralmente, intellettualmente e lavorativamente.

  6. Veramente non difendo nessuno e sono, per formazione, riottoso a qualsiasi forma di corporativismo, comunque sia non ho mai accennato nè alle pensioni, nè ad emolumnenti altri. Sul diritto alla pensione poi non ho accennato nulla, semplicemnte perchè mi riferivo alle grattifica/indennità/stipendi. Non cè niente di morale in qualto lei ha descritto, le dirò di più ritengo che un parlamentare non possa guadagnare più di tre volte di un insegnante di scuola pubblica e contestualmente il diritto allapensione maturi per quegli anni e solo per quelli che ha svolto il mandato istituzionale. E' chiaro quello che penso?
    Infine io non aspetto, nel mio piccolo gioco la mia parte cercando informazioni indipendenti, anche se un'idea ce l'ho e condivido le argomentazioni, non tutte, che provengono da una parte politica precisa che non è nè quella centrista nè tantomeno quella governativa, semplicemnte di sinistra riformista, quella vera. Partecipo alle manifestazioni, esprimo una mia idea anche su questo strumento, mi confronto, critico e ogni spesso mi incazzo per l'indifferenza. Vede non attendo manna dal cielo, ci sono e mi ritengo una persona libera. Infine sono una persona fra quelli che dovrà lavorare 40 anni per avere una pensione.
    salute

  7. Massimo Raso ha lasciato il seguente commento su facebbok  alla nostra nota "Uno sciopero snobbato dai margheritesi".

     Massimo ha scritto: "Quello che ha fatto o meno l'Amministrazione Comunale sarete Voi Margheritesi a giudicarlo al momento opportuno. A me non interessa affatto polemizzare con nessuno, anzi credo che la CGIL debba tornare a S.Margherita e dialogare con tutte le forze che in essa vi operano ma che (pur condividendo la piattaforma dello sciopero) non hanno inteso "confondersi" con l'Amministrazione. S.Margherita non è l'"ultima", purtroppo ci sono troppi "ad ex equo", l'abbiamo scelta per enfatizzare il SI' al completamento della ricostruzione, il SI' all'Acqua Pubblica, il SI' ad un rilancio dell'agricoltura…. Su tutto questo sarebbe stato utile avervi dentro il corteo e dentro la piazza e non solo come fotografi!"  

  8. Nino Alesi ha lasciato il seguente commento su facebbok  alla nostra nota "Uno sciopero snobbato dai margheritesi".

      "EVIDENTEMENTE COME IN ALTRE COSE L'AMMINISTRAZIONE HA FATTO ORECCHIE DA MERCANTE E NON HA PUBBLICIZZATO BENE LA MANIFESTAZIONE."  

  9. Ignazio Abate ha lasciato il seguente commento su facebbok  alla nostra nota "Uno sciopero snobbato dai margheritesi".

    "Comunque sarebbe il caso di " girare la ruota"."  

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