Ma cosa fuma il fumaiolo?

(169)Guarda le FOTO   Ricevo queste foto da “Un non ambientalista che ama la vita” che mi suggerisce di pubblicarle per sollevare qualche interrogativo riguardo al celebre fumaiolo che brucia calce sulla strada per Menfi. L’amico mi informa che molte volte la domenica, il sabato in strani orari ci siano fuoriuscite di fumo. E si chiede: come mai bruciano la domenica? Manco dovessero nascondere qualcosa. Sappiamo che dai controlli della Guardia di Finzanza non è emerso nulla di illegale: tutto a posto. Però ste fumate domenicali mi insospettiscono. Qualcuno ha spiegazioni da dare? Lui mi dice:

Per la cronaca il fumaloro è l’attuale impianto di calce… che dovrebbe non funzionare….. ma che invece stranamente all’ora di pranzo di alcuni giorni saltuari fuma.

LI VOLEVANO FARE UNA CENTRALE DI BIOMASSE. LA POLITICA HA DETTO NO

Benny Calasanzio

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8 commenti

  1. Caro benny,

    mi spieghi cosa è andata a controllare la guardia di finanza?

    C’è stata l’istanza di qualcuno?

    Insomma mi chiedo: perchè?

    Chi è deputato a rispondere a questi interrogativi?

    Grazie

    Giuseppe Milano

  2. Caro Peppe,

    come sai io vivo lontano, e mi affido a fonti molto affidabili. Ecco cosa riportano: “Il fatto che qualche anno fa la Finanza è andata a controllare, sembra che sia andata a seguito di una segnalazione. A Menfi se ne parla. I consiglieri comunali di Menfi ne parlano con forma dubitativa. In molti dicono “ma cosa bruciano se è in riposo, se non esce ne entra materiale? Come mai ogni tanto uno dei camini minori funziona?”

    “Anche se altri dicono, che bisogna mantenere il camino di calce in caldo, quindi bisogna ogni tanto accenderlo, e tutti si chiedono: perche stranamente in orari festivi e di pranzo?”

    BEnny Calasanzio

  3. carissimo michele73….hai mai pensato ad andare a zelig? questa battutaccia potrebbe uccidere un malato di cuore…pesa le parole ahahahahah

    a parte le cretinate,

    Me lo sono sempre chiesto cosa fumasse quella ciminiera…nessuno ne sa mai niente.

    vikkio

  4. Qui le cose sono due: o siete un pugno di ignoranti o sparate ca…volate a zero senza senso.

    L’impianto di calce in questione non brucia assolutamente nulla.

    Quel “FUMO” che si vede dalle belle foto non è altro che vapore acqueo, derivato dallo spegnimento della calce a contatto con l’acqua (metodo classico per fare la calce da millenni).

    La parte che “BRUCIA” la calce è ferma dal 1985.

    Che io sappia di domenica l’impianto non ha mai funzionato, e gli orari “strani” di cui si parla sono determinati dal contratto con l’Enel che fornisce l’energia elettrica.

  5. Aggiungo che se qualcuno volesse togliersi qualsiasi dubbio sull’attività del calcificio, basta recarsi al Comune e chiedere delucidazioni in merito.

    O credete che siano tutti collusi?

  6. Perchè, invece non si parla seriamente di questa centrale a biomasse?

    Occorre innanzitutto fare chiarimento:

    Tenendo conto che qualcuno ha sollevato il dissenso alla centrale, giustificandosi dietro il paventato motivo dell’impatto ambientale di tipo paesaggistico. A mio modesto parere è di impatto sicuramente negativo quanto già realizzato, una cattedrale nel deserto e per di più in cemento armato.

    Si è parlato anche di inquinamento atmosferico, ma anche questo motivo sarebbe facilmente opinabile in virtù del fatto che sia l’ASL che la Regione che glia altri Enti preposti, sicuramente non si esporrebbero a dare un autorizzazione ad emettere in atmosfera sostanze nocive per la cittadinanza.

    Vogliamo parlare invece della ricaduta occupazionale della struttura? sarebbero impiegate circa 40 unità lavorative (40 famiglie), oltre ad un indotto non indifferente (trasportatori, agricoltori), nonchè, non per ultimo il fatto che la Tre Tigli si è impegnata a conferire alla cittadinanza l’energia GRATIS.

    Infine farei una domanda a qualche saputone:

    attualmente che fine fano le bio masse (potature, scerbature, ecc) che gli agricoltori ogni giorno raccolgono dalla campagna?

    Semplicemente vengono bruciate in loco, vale a dire emmettono in atmosfera la stessa quantità di CO2 che la pianta ha “catturato” durante la sua vita.

    Non sarebbe meglio concentrare e controllare le emissioni in una struttura adegata a tale compito?

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