Giganti Eolici a Misilbesi

dom 1 marzo - Eolico Misilbesi (8)(548)  "Guarda tutte le FOTO" Sicuramente vi sarete accorti che dei Giganti Eolici si sono impossessati di Misilbesi. Purtroppo la mano dell’uomo inseguendo una presunta ricerca di energia alternativa attraverso la via degli "euri", ha disseminato il territorio di Misilbesi di Pale Eoliche, alterando un bellissimo paesaggio naturalistico caratterizzato dalle grotte e dalla antiche cave di tufo.
Di tutto questo non sappiamo chi ringraziare, ma speriamo che mai una cosa del genere possa accadere in futuro nel nostro territorio.

 

dom 1 marzo - Eolico Misilbesi (5)

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38 commenti

  1. La Sicilia, dopo la Puglia, è la tra le prime regioni Italiane per la produzione di energia eolica.

    La cosa paradossale è che probabilmente l’energia prodotta da queste nuove fonti in Sicilia rimarrà inutilizzata.

    Il fabbisogno di energia dell’isola, infatti, è abbondantemente assicurato dagli impianti esistenti.

    L’energia extra che viene prodotta dovrebbe essere destinata alla vendita alle altre regioni d’Italia ma, allo stato attuale, non esistono condutture che ne consentono la distribuzione oltre lo stretto.

  2. tempo addietro, esisteva la santa inquisizione… che quando qualcuno cercava dei perchè e delle soluzioni a problemi esistenti, veniva condannato dalla stessa, come eretico….e bruciato sul rogo…

    Se il rogo sono i blog ambientalisti e le soluzioni sono l’energia alternativa e le pale eoliche…vedo che non ci siamo molto evoluti dal 1500 ad ora…

    vikkio

  3. ma chi è la persona molto competente che ha lasciato il primo commento??……sono uno studente di ingegneria energetica di palermo e a meno che tutto quello che ho studiato sono cazzate…..il primo commento è totalmente da abbattere. Questa non è informazione….una cosa è dare opinioni sull’estetica di una tecnologia, altro è invece parlare di cose tecniche senza capirne una mazza…..vi prego di cancellare il primo commento

  4. la sicilia è autosufficiente per la produzione di enerrgia di cui il 50% è prtodotta con oli molto inquinanti, l’eolico può far diminuire la produzione di energia con oli. Con il ytempo le pali non sembreranno brutte questione di farci l’occhio.

  5. sull’autosufficienza della sicilia ti darei ragione fino a qualche anno fa….adesso non ne sarei tanto certo

  6. Innanzi tutto voglio complimentarmi con voi del movimento per la bella opportunità che ci date.

    Vi seguo da un pò ma è la prima volta che scrivo.

    sono pienamente d’accoedo con vikkio del commento 2.

    Credo la gente dovrebbe prima di tutto chiarirsi le idee, e solo dopo renderle chiare agli altri.

    In Sicilia oggi siamo nella paradossale situazione che ci porta a vedere come problemi quelle che ieri ci eri propinate non solo come soluzioni ma come cambiamenti necessari nell’imminente.

    Gli stessi che si battono per le fonti di energia alternativa, hanno poi paura dei “giganti”.

    Ragazzi, se è lo sviluppo della nostra terra che vi sta a cuore, allora non abbiatene paura.

    Ed aggiungo, che delle cave di tufo non importava niente a nessuno, ed adesso invece si rivelano, guarda caso, essere addirittura ammirate.

  7. “Gli stessi che si battono per le fonti di energia alternativa, hanno poi paura dei “giganti”

    Dipende sempre da chi parla…..io mi batto per le alternative e mi batto anche per i “giganti” semplicemente perchè sono consapevole che in un paese privo di risorse, la diversificazione delle fonti è una prerogativa essenziale.

    Diffidate dagli assolutisti, non c’è niente di assolutamente dannoso e niente di assolutamente buono, e soprattutto non esiste oggi un’unica fonte d’energia che da sola possa risolvere i problemi energetici di una nazione. Chi vi dice che solo le alternative sono il futuro, sbaglia! e sbagliano anche coloro che dicono l’opposto.

    NElla situazione attuale è necessario sfruttare tutto quello che c’è di sfruttabile e neanche questo penso che basti. V.M.

  8. Grazie ragazzi che ci date sempre spunto per confrontarci.

    Mi rivolgo a Vikkio, allo studente di ingegneria e al precedente postante, mi sembra che tutti viaggiate verso Palermo come faccio io, vi siete accorti quanti siti di pale eoliche ci sono in 70 kilometri, se ne possono contare 4-5 insediamenti, (Sopra Sambuca, sopro Gibellina terremotata, sopra Camporeale, di fronte a San Giuseppe etc) e vi siete accorti quante pale girano, pressocche nessuna, imvece a me di palle ne girano eccome, vedere tutte lo nostre colline contornate da inutili pale eoliche .

    Nessuno mette in dubbio che potrebbero essere un’alternativa a fonti più inquinanti, ma fin quando rimangono fermi o senza condutture, e fin quando si arricchisce con un annuale per trenta anni solo il proprietario terriero (magari amico di amici) e senza un reale beneficio da parte del comune prestante il territorio, rimarrò sempre contrario alle Pale Eoliche.

    Vi ricordo che tutto questo fiorire di pale eoliche è dovuto solamente per percepire i finanziamenti europei, nessuna impresa edificante le pale ha, secondo me, intenzione di creare realmente energia pulita.

    Salvatore M

  9. mi rivolgo a Salvatore M e d’ora in poi non scriverò più niente perchè penso che un blog non sia il posto adatto ad affrontare una situazione di tale portata e si farebbe solo fatica a scrivere con l’incognita di non essersi fatti capire, mentre di persona e in due parole le cose sarebbero molto più semplici.

    a) io sono favorevole alle cose progettate e realizzate come si deve, se poi c’è gente che ci specula sopra ed uno stato assente che lascia proliferare situazioni illecite, questo è un’altro discorso, ma dovresti batterti non contro le pale eoliche ma contro le istituzioni e le amministrazioni.

    b) se tu viaggiassi nel resto d’europa ti renderesti conto come quello che sta accadendo in Italia adesso(vi siete accorti quanti siti di pale eoliche ci sono in 70 kilometri), è già una realtà radicata e accettata in molti paesi già da molto tempo.

    V.M.

  10. Non possiamo che esser contenti di aver propiziato questo dibbattito, su di un argomento, quanto mai attuale.

    Ma, non vi nego, che saremmo più contenti se tutti gli interlocutori firmassero i commenti.

    Giuseppe Serra

  11. Credo che non sia giusto parlare di produzione di energia senza parlare di RISPARMIO di energia. Cosa facciamo tutti noi, nel nostro piccolo, per evitare che ulteriori centrali debbano essere costruite? Se continua ad aumentare il fabbisogno necessariamente deve aumentare la produzione. Dobbiamo tutti risparmiare poichè già oggi non si parla di giganti ma di “nucleare”. A me, sinceramente, fa un pò paura e ancor di più poichè il Governo Italiano agisce dimenticando che “il popolo italiano” si è espresso attraverso un referendum per dire NO al nucleare. Bisogna richiedere agli italiani se vogliono il nucleare! Se no: dov’è andata a finire la democrazia?

    Antonella Migliore – Montevago

  12. Pale eoliche che girano……nucleare che si paventa (di 3° generazione cioè gia obsoleti) e il Governo dell’Italia si vanta di costruire…….ma a voi no girano le vostre di pale…ops..palle? Berlusconi ci sta costringendo al nucleare e noi che facciamo???? commentiamo il carnevale e dove il palco è stato eretto???? mah!!!!

  13. mi ero promesso di non aggiungere altro, ma la tentazione è troppo forte poichè la tematica mi è molto vicina; mi scuso se ho offeso qualcuno nei miei commenti precedenti ma sento troppo spesso parlare la gente di questioni energetiche senza che ne abbiano le competenze e fin quando si parla di “eolico a me piace e a te no” o “nucleare a me fa paura a te no” non entro in merito alla discussione, ma sentir parlare di cose “tecniche” dicendo castronerie sinceramente non mi va tanto e mi preme anzi di non far passare una cattiva informazione nei confronti di coloro che utilizzano i blog come luogo di crescita individuale e scambio culturale.

    Rispondo alla mia compaesana Antonella: hai perfettamente ragione nel parlare di risparmio energetico, oggi si fa ancora troppo poco se non addirittura nulla, purtroppo però il fabbisogno continuerà ad aumentare inevitabilmente se non addirittura esponenzialmente in una società industrializzata come la nostra, possiamo diminuirne l’impatto con il risparmio energetico come giustamente dicevi tu, ma non annullarne la crescita (a meno di qualche catastrofe naturale); bisogna considerare inoltre, cosa più importante, che un paese come l’Italia che è privo di risorse energetiche ed è quasi totalmente dipendente dall’estero dovrebbe porsi delle domande a lungo termine sulla questione approvigionamenti(fino ad ora tutti i governi sia di destra che di sinistra), adesso non saprei dirti se la scelta del nucleare sia azzeccata, e penso che nessuno potrà dirtelo, poichè l’uranio essendo una materia prima anch’essa estinguibile come il petrolio, subirà inevitabilmente delle fluttuazioni nel prezzo; penso comunque che avremmo dovuto tenercelo il nucleare a suo tempo ed oggi forse la situazione energetica italiana sarebbe diversa.

    Vale la pena ritentarci adesso? non lo so, forse è tardi, ma comunque sono favorevole al tentativo sia dal punto di vista energetico che per ridare slancio all’economia italiana.

    P.S. prima di abbandonare il nucleare, l’Italia aveva un certo Know How, ad es. in Italia c’è rimasta l’Ansaldo che è una società tutt’ora è leader nella costruzione dei vessel per gli impianti nucleari, tutto questo significa posti di lavoro.

    Meglio muoversi anche a costo di sbagliare, che non muoversi affatto.

    Non entro in merito a questioni politiche e penso come te che la scelta ultima debba essere affidata al popolo(prima però bisognerebbe fare una corretta informazione, cosa che invece non esiste, in tv parlano d’energia laureati in filosofia, non è uno scherzo!!!)

    Vincenzo Mauceri – Montevago

  14. Cara Antonella concordo in parte con quanto hai detto soprattutto sul cercare di consumare meno possibile energia, ma sono in disaccordo sulle centrali nucleari per i seguenti motivi:

    1) A pochi chilometri dall’Italia, in Svizzera, Francia, e Slovenia vi sono centrali nucleari da cui attingiamo energia nella misura del 10 -15% del nostro fabbisogno nazionale, e che in caso di incidente saremmo i primi a subirne gli effetti.

    2) Tutti noi tramite una componente inserita in bolletta (comp. A3) in questi anni abbiamo pagato molti miliardi di € (3 mld circa nel 2007) per l’incentivazione delle fonti rinnovabili, con risultati ancora discutibili.

    3) L’Italia grazie a quell’infelice scelta di abbandonare il nucleare è diventata la nazione europea con il più alto prezzo per l’energia elettrica, con ripercussioni economiche non indifferenti.

    4) Le centrali nucleari di nuova generazione sono molto sicure, in grado di sostenere anche un’eventuale caduta di un aereo sopra di esse.

    Per queste ragioni e tante altre ti dico che non dobbiamo avere paura del nucleare, perché ce l’abbiamo dietro l’angolo, soprattutto io che abito a Milano.

    Va bene che vi siano le pale Eoliche ma non possiamo pensare di coprire il nostro fabbisogno solo con le fonti rinnovabili. Il nucleare è pulito in termini di emissioni di CO2 e sarebbero molto utile per far chiudere delle centrali che inquinano tantissimo come quelle ad olio combustibile, carbone e gas di cui l’italia e piena.

    Gaspare Ferraro

  15. concordo pienamente con gaspare e da futuro ingegnere aggiungo, così tanto per ridere un po’, che il contenimento esterno di una centrale nucleare è progettato per resistere alla caduta non di uno bensì di 2 aerei! c’è da sentirsi davvero al sicuro all’interno di una centrale eheheh 🙂

    V.Mauceri

  16. La rete elettrica siciliana è insufficiente ad immagazzinare l’energia prodotta dalle attuali centrali eoliche. Prima di costruire le centrali occorrebbe potenziare la rete della Sicilia. Gli abitanti di Montevago possono osservare il Parco eolico sopra Gibellina che frequentemente durante la giornata ferma alcuni generatori proprio per questa causa.

  17. o meglio….non sono sicuro se le cose stiano veramente come esposte al commento #16 poichè non sono così addentrato nel settore, ma comunque resta il fatto che la rete elettrica Siciliana è alquanto obsoleta.

    C’è da dire però che l’energia elettrica prodotta da fonte rinnnovabile dovrebbe avere priorità di dispacciamento, quindi se si arriva al punto di fermare gli impianti le cose sono messe davvero male.

  18. Il problema vero dei parchi eolici è che questi a regime producono un potenziale energetico superiore alla capacità delle condutture di proprietà della Terna. Ad un certo punto si è parlato addirittura di sospendere il finanziamento di nuovi parchi perchè la Terna nell’immediato non ha alcuna possibilità di ricevere tutta l’energia prodotta e non sono previsti nuovi investimenti in tal senso (si spiega perchè gran parte dei parchi non produce niente). Siccome però la sospensione dei finanziamenti per l’istallazione di nuovi parchi andava a ledere gli interessi economici di “persone per bene” allora si continua a istallare questi inutili (per il momento) mostri. E’ come costruire macchine super veloci che dovranno viaggiare in stradine di campagna: ha senso? (per qualcuno si!).

    Uno che conosce il problema

  19. Mi sembra doveroso riflettere anche su un punto segnalato da Antonella, c’è stato un referendum, la maggioranza ha scelto per non avere il nucleare, ora sembra si farà comunque, alla faccia della volontà popolare e della democrazia. Secondo questo modus operandi potremmo tornare alla monarchia. Non pensate sia veramente grave andare contro il risultato di un referendum?

    Filippo Di Giovanna

  20. Da quello che capisco dei commenti precedenti, il problema fondamendale è la rete di conduzione dell’energia prodotta dalle Pale Eoliche.

    Mi chiedo non sarebbe più opportuno che l’energia prodotta in ogni sito venisse distribuita nel Comune locante il terreno?

    Mi chiedo perche si preferisce immetterla nella rete generale?

    Non essendo io un tecnico della materia, mi posso solo rispondere come qualcuno già ha detto su questo blog, il fine non è produrre energia pulita ma guadagnare soldi.

  21. rispondo al commento #23: una soluzione come quella da te auspicata sarebbe a mio avviso improponibile per vari motivi tecnici che non sto qui a discutere. Io non sono però un esperto di distribuzione, ci vorrebbe un ingegnere elettrico; comunque posso dirti che la distribuzione dell’energia è una cosa molto più complessa di quello che si possa pensare, e non sempre le soluzioni migliori e proponibili sono quelle che a prima vista sembrano le più logiche(come ad es. quella da te descritta).

    V.Mauceri

  22. Vorrei fare una considerazione in proposito (condivisibile o no ma sempre una considerazione).

    Attualmente l’eolico rappresenta la produzione di energia meno costosa e più sicura rispetto alle altre (nucleare in primis). Anche se deturpa l’ambiente, penso che sia la strada migliore da intraprendere, preferibile senz’altro alle centrali nucleari tanto sponsorizzate da Berlusconi. Da informazioni ricevute da professionisti esperti, risultano potenzialmente pericolosissime. Una anomalia o peggio ancora una rottura dei sistemi di contenimento potrebbe portare alla dispersione nell’ambiente di materiale radioattivo (mi ricordavano quello che era successo a Chernobyl). Un altro grosso e grave problema è rappresentato dalle scorie prodotte da queste centrali, è difficilissimo smantellarle!

    Credo che tra una pala che gira e una centrale che potenzialmente è una “bomba” terribile, preferisco la prima.

    Siamo colpiti dall’ambente deturpato di Misilbesi, ma che dire dell’ambiente “distrutto” della nostra P.zza Matteotti, cuore del paese, con la costruzione dei circoli/oleifici???? Non è pari cosa?

    Ciao Accursio.

  23. Ciao sono un nuovo utente del blog, mi rivolgo ad accursio… ciò che scrivi è esempio di quanto la cattiva informazione può indurre la gente a prese di posizione errate. Premetto che io non sono pro o contro a nessuna tecnologia “a prescindere”, bisogna valutare sempre tutto caso per caso. Però mi preme chiarire che la tecnologia eolica e quella nucleare non possono essere paragonate, in termine di produzione di energia (meglio dire potenza) c’è una differenza di alcuni ordini di grandezza! è come paragonare un aereo e una bici. Bisogna far capire alla gente che l’Italia (dal punto di vista energetico) è un come malato terminale, le energie fossili e il nucleare sono la cura, le alternative sono come aspirine e vitamine…servono anche quelle e devono essere sviluppate ma non si può pretendere che sostituiscano la cura.

    Purtroppo siamo in una condizione tale che non ci si può più permettere di “scegliere” la fonte di energia che ci piace di più, se vogliamo continuare a vivere con gli standard di oggi dobbiamo usare tutte le fonti e sviluppare tutte le tecnologie. Il problema dei loschi affari veri o presunti che si celerebbero dietro l’eolico è un’altra storia….ma mi astengo…

    NuovoUtente

  24. c’è da dire che l’energia eolica è una risorsa rinnovabile,al contrario di tutto il resto ke non è rinnovabile e ke per giunte provoca danni all’atmosfera provocando il cosiddetto effetto serra che è dannoso per il nostro pianeta.quindi che siano promosse queste iniziative anche se probabilmente rovinano l’ambiente da un punto di vista prettamente visivo,per il resto aiuta a salvare l’ambiente

  25. da quotidiano di sicilia

    “Eolico porta lavoro”: falso mito

    di Rosario Battiato

    Energia. Altro motivo per dire “no” ai parchi spinti dal vento.

    Lo studio. Oltre all’impatto sul paesaggio, una ricerca dell’Università Bocconi sostiene che l’eolico fornisce un’occupazione relativamente bassa, con valori non superiori al 3% dell’area di riferimento.

    La previsione. L’associazione dei costruttori e la Uil affermano che la Sicilia possa offrire in futuro oltre 7 mila posti. Ma tolta la realizzazione delle torri, rimarrebbero a lavorare gestori e manutentori

    PALERMO – La querelle sull’eolico si presenta ad oggi come un problema complicato e figlio delle tematiche più delicate di questi anni. Alle recenti polemiche estive e alla battaglia antieolico condotta da Vittorio Sgarbi e da altri sindaci isolani, col beneplacito del presidente della Regione, è seguita l’approvazione Piano Energetico, che tuttavia non ha affatto risolto le controversie. Le opposte fazioni affilano le armi, ma intanto i difensori del verde invaso dalle pale possono contare sull’appoggio ferreo di Palazzo d’Orleans, in quanto, lo scorso 14 marzo, Raffaele Lombardo, nel corso della presentazione ufficiale del Piano energetico-ambientale regionale siciliano, alla presenza di Jeremy Rifkin, ha ribadito il blocco dei 139 impianti eolici in attesa di iniziare i lavori e momentaneamente congelati alla Regione.

    Molti dubbi sullo sviluppo dell’eolico restano ancora irrisolti; compatibilità ambientale, ricavi, occupazione ed effettiva potenza erogata rispetto alla sostenibilità delle rete sono solo alcuni dei temi caldi che affliggono le prospettive dei fautori dell’eolico “senza se e senza ma”. Il pensiero corre subito alla possibilità che si creino nuovi ecomostri sul territorio. “L’opposizione all’eolico – ha precisato Laura Monni, ricercatrice junior presso l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente dell’Università Bocconi, nello studio “Energia dal vento: linee guida nazionali e obiettivi minimi per ogni Regione” – sta diventando una “questione di civiltà” secondo molti opinionisti.” Tuttavia, al di là degli aspetti puramente paesaggistici, già ampiamente approfonditi, altre questioni impongono attenzione. Uno studio dell’Università Bocconi di Milano sostiene che riguardo l’eolico “gli aspetti negativi si riferiscono in primo luogo all’occupazione del territorio: almeno in via teorica, un impianto è costituito da più torri che devono essere opportunamente distanziate e di conseguenza occupa una notevole superficie. Nella pratica risulta un’occupazione relativamente bassa, con valori non maggiori del 3% dell’area di riferimento, e con l’area circostante che non viene intaccata nelle vocazioni precedenti all’installazione, come ad esempio il suo utilizzo per il pascolo o per le coltivazioni agro-forestali”.

    Di diverso avviso lo studio “Il Potenziale eolico Regionale: benefici occupazionale al 2020” realizzato dall’Anev (Associazione nazionale energia del vento) in collaborazione con la Uil, che prevede per la Sicilia 7537 impiegati nel settore, suddivisi in costruzioni macchine ed indotto (1378), sviluppo costruzione impianto (2228), installazione (568), manutenzione (704) e gestione (1703). A quanto pare gli unici settori che creano occupazione stabile, al di là quindi della costruzione e progettazione che creano lavoro solo per il periodo della realizzazione dell’impianto, fanno abbassare ulteriormente la quota fissata a poco più di 2400 unità. Dati aggiornati al 2007, lavorano in Sicilia 1556 unità, di cui 416 in maniera indiretta.

    Neanche le imprese sembrano risultare autoctone e quindi potenzialmente interessate allo sviluppo economico dell’isola. L’Alerion Industries spa di Milano, holding partecipata da Allianz e di Mps a fine 2007 ha rastrellato società che avevano investito nell’eolico come la Eolo srl, impianto a Bivona (Ag), la Moncada Costruzioni, impianti ad Agrigento e Naro. Gli esperti parlano di un investimento di 200 milioni di euro. Altre multinazionali non stanno a guardare come i francesi della Theolia e l’inglese International Power.

    L’eolico conviene perché oltre gli incentivi della legge 488 – nel 2006 su 146.377.655 di finanziamenti alla Sicilia il 31% è andato all’eolico – ci sono anche i certificati verdi, attestato rilasciato dal Gse, che permettono di guadagnare un ulteriore sovrappiù di 30 centesimi/KWh. Per il momento la Rete Terna non può superare i 500 MW di carico per l’eolico, mentre in Sicilia se ne producono già, secondo dati Terna del 2007, 635,3 MW.

  26. dall’ articolo precedente volevo far rilevare sopratutto questa parte…..

    L’eolico conviene perché oltre gli incentivi della legge 488 – nel 2006 su 146.377.655 di finanziamenti alla Sicilia il 31% è andato all’eolico – ci sono anche i certificati verdi, attestato rilasciato dal Gse, che permettono di guadagnare un ulteriore sovrappiù di 30 centesimi/KWh. Per il momento la Rete Terna non può superare i 500 MW di carico per l’eolico, mentre in Sicilia se ne producono già, secondo dati Terna del 2007, 635,3 MW.

  27. quindi fammi capire…..se la rete non può superare i 500 MW di carico(e bisogna fermare gli impianti)……tutto questo non si traduce in un mancato introito da parte degli imprenditori titolari degli impianti?

  28. e non qui ti sbagli, gli imprenditori titolari degli impianti hanno soilo l’interesse di fare gli impianti per percepire i finanziamenti europei non ce ne frega nulla della produzione

  29. ma….i finanziamenti per l’eolico sono in questo momento in conto capitale o in conto esercizio?

    Non capisco poi il discorso che fai sui certificati verdi…..

  30. mi riferisco a chi ha scritto il 29-30-31: anzichè fare il copia e incolla di articoli di giornale che dicono tutto e non dicono niente, vorrei sapere da te che sicuramente sarai informato, l’iter secondo il quale un imprenditore possa intascarsi i contributi per gli impianti e poi fregarsene se quest’ultimi funzionino o meno, perchè se fosse così…quasi quasi ci faccio un pensierino anch’io; nutro forti dubbi sul fatto che la comunità europea possa finanziare in conto capitale tutto l’impianto.

    Riguardo ai certificati verdi potresti spiegarci anche il senso del commento 30?

  31. mi dispiace che i commenti a questo articolo si siano fermati……alla fine non siamo arrivati da nessuna parte

  32. I certificati verdi sono un incentivo in conto esercizio..il valore è pari a ca. 98 c€/kWh, quindi dipende dalla produzione dell’impianto.

    Dal 31/12/2008 non sono consentiti più finanziamenti in conto capitale. Prima di questa data potevano raggiungere al max il 20% del costo di investimento.

    Il costo di investimento per una torre eolica (potenza= 2 MW) è pari a ca. 3,5 milioni di euro.

  33. e quindi essendo tutti contributi in conto esercizio…anche l’imprenditore ha come obiettivo quello di far funzionare al meglio l’impianto..o no?

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