Fratte e verdure a km zero a Santa Margherita Belìce

verdePer queste festività, ahinoi margheritesi non abbiamo approfittato nella preparazione dei nostri prelibati pranzi  e cenoni  vari della verdura fresca a chilometro zero che il Paese ci offriva. Speriamo adesso finite le mangiate che chi di dovere si dedichino alla pulizia del verde pubblico,  ridando il giusto decoro al nostro benamato Paese.

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2 commenti

  1. Abito in un piccolo centro della prov di Brescia, ho avuto la fortuna di conoscere un ragazzo che è l’Ass al verde ed al decoro urbano. Una sera ho chiesto come riuscivano a mantenere in modo più che decoroso la cittadina. In 10 min mi ha spiegato che hanno semplicemente 2 operai comunali addetti alla pulizia giornaliera. Nello specifico: girano sullo spazzastrade delle vie centrali e poi un giorno a settimana prestabilito fanno il giro di un determinato quartiere (es tutti i martedi quartiere scuole). Le aiuole sono tutte con il prato all’inglese (costa pochissimo, ed è estremamente gradevole) un operaio ci impiega davvero pochissimo a fare un giro con un rasaerba. In poche parole basterebbe solo un minimo di organizzazione. Mi sono sempre chiesto perchè non nessuno ha mai pensato di fare dei prati all’inglese sulle nostre grandi aiuole!!! In paese ci sono quartieri abbandonati da tempo, praticamente in un anno si assiste a 11 mesi di incuria ed un solo mese di pulizia. Ci vorrebbe davvero poco a riorganizzare le risorse umane.
    Grazie dell’attenzione, Piergiorgio Spica

  2. Caro PierGiorgio, intanto ti saluto e spero di rivederti presto a Santa Margherita.
    In questi anni mi sono fatto un concetto ben preciso della nostra situazione nei nostri piccoli centri comunali, nella mia esperienza ho potuto comunque comprendere come sia difficile per un apparato politico fare realmente quello che andrebbe fatto in un paese come il nostro….il problema è semplice, noi gli Assessori li abbiamo, i dipendenti comunali pure, gli articolisti anche, ma purtroppo sono tutti amici, parenti, conoscenti, elettori, votanti e questa conoscenza pone molti limiti al loro operato.

    Un sindaco o un assessore o un dirigente si trova nella condizione di:
    1) o decidere di affontare con linea molto democratica e pacifica (non ottenendo spesso i risultati dovuti)
    2) decidere di fare bene il proprio lavoro, controllando, ottimizzando, e adeguandosi a determinati standard di lavoro che ti assicuro sono molto impopolari come scelte e spesso determinano dissapori.

    Io sono dell’idea che per ottenere risultati si devono dare delle direttive ben precise, ordini di lavoro ben strutturati, carichi di responsabilità per settori, e poi se uno fa bene il suo lavoro ha guadagnato la pagnotta, in caso contrario la prima, la seconda, la terza per me potrebbe benissimo andare a fare qualcosa di altro.

    un consiglio che do al mio amico Sindaco Franco, purtroppo capisco la difficoltà; ma oramai a distanza di più mesi ti sarai sicuramente fatto una idea “come c’è lo siamo fatti noi da casa” di cosa hai attorno e chi sono i collaboratori che meritano di continuare, le cose sono due, o decidi di fare delle scelte impopolari e che ti liberino da questa situazione stagnante che si è creata, o mi dispiace ammetterlo tra cinque anni i risultati non saranno all’altezza: ne della tua capacità, ne delle tue promesse in campagna elettorale.

    Sappiamo e ti vediamo dalle otto di mattina, spesso anche fino alle otto di sera al Comune, ma il gruppo può fare la differenza, una persona sola non può.

    Con stima…un amico di Piergiorgio.

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