Solidarietà nelle mani del gruppo Vincenziano a SMB

POVERT~1(2261) di Francesco Graffeo…..
Forte azione di solidarietà ad opera del gruppo di volontariato Vincenziano che opera nella comunità ecclesiale della cittadina del Gattopardo. “Sono circa 150 le famiglie che assistiamo nei loro bisogni” evidenzia Giovanni Morreale, presidente del San Vincenzo. Gruppo composto anche dal vicepresidente Angela Ferraro, Antonietta Ferraro tesoriera e segretaria Anna Mauceri, componenti Giuseppina Ferraro, Autilia Mangiaracina, Giusy Barbera, Calogera Ventimiglia, Maria Secolonovo, Franca Morreale, Benedetta Meli, Giuseppina Ambrogio e Anna Maria Sciara. “Operiamo nell'ambito dell'assistenza materiale ai bisognosi, attraverso la distribuzione di cibo e di generi di conforto. Nel corso del 2010 abbiamo effettuato circa 500 interventi a favore di famiglie bisognose tra alimentari ed abbigliamento. Tante le persone che conoscono cosa significa la povertà negli ultimi mesi a S. Margherita”. Alla San Vincenzo parlano di tanti casi passati nel bisogno per la perdita del lavoro. “Ma c’è orgoglio in tante famiglie e in molti non chiedono aiuto. Spesso siamo noi che andiamo a cercarli in questa nostra piccola cittadina, nella quale tutti ci conosciamo.  In questo periodo stiamo ricevendo degli aiuti da parte di alcune attività commerciali con l’offerta di generi alimentari e indumenti. Attività commerciali che vogliamo ringraziare per il nobile gesto di solidarietà che ci permette di fare arrivare sulla tavola delle famiglie bisognose qualcosa da mangiare o da vestire”. Fondamentale è la collaborazione della Caritas Diocesana, il sostegno di tantissime famiglie margheritesi, ma anche la raccolta attraverso le donazioni ricevute in Chiesa. “Grande aiuto riceviamo dall’arciprete Don Filippo Barbera. Cerchiamo di dare risposta al disagio socio-economico di quei nuclei familiari maggiormente in difficoltà. Affrontiamo tante spese mediche, sanitarie, spese per l’acquisto del latte artificiale per i bambini le cui madri sono nell’impossibilità di allattare, ma anche spese per l’acquisto del necessario scolastico”