Quando la Valle del Belìce cambierà il suo volto: i suoi abitanti come i cinesi!

di Salvatore Mauro
Temo che i siciliani ed in particolare gli abitanti della Valle del Belice faranno la fine di quelle popolazioni cinesi, che abitando lungo i fiumi sono stati costretti a lasciare i luoghi dove sono nati ed emigrare.
Il governo cinese, infatti, sta da anni sommergendo d’acqua intere regioni, per costruire dighe e cambiare il corso dei fiumi, puntando a raddoppiare la sua capacità idroelettrica a 380 mila mega watt entro il 2020 e garantire acqua pulita alle grandi metropoli .
L’esempio più impressionante è quello della diga delle tre gole lungo lo Yangtze (fiume azzurro).


A beneficiare delle tre gole, assieme alle industrie costiere ed idroelettriche, sarà la metropoli di Shangai.
Una fame di energia che ha immediate ripercussioni geopolitiche.
Stessa fame di energia che oggi dimostra il governo nazionale, adottando misure tali, nel settore energetico, che di certo si ripercuoteranno negativamente sul nostro territorio, in particolare, quello della Valle del Belice e di conseguenza sulla sua popolazione.
La sanatoria per le trivellazioni off shore nascosta nel decreto sviluppo ne è l’esempio: il limite delle 12 miglia viene ridotto a cinque, in barba al correttivo ambientale, introdotto dall’allora ministro all’ambiente Stefania Prestigiacomo.
Confindustria addirittura vorrebbe che si eliminasse ogni limite di distanza.
Il mare di Sciacca-Selinunte ne sarà una vittima illustre, visto che quell’area rientrerà in una delle 22/40 del canale di Sicilia, dove eventualmente si trivellerà.
Per quanto riguarda le trivelle a terra, invece, Passera conferma di volerne di più e in particolare nella nostra Sicilia, compresa la Valle del Belice.
Altro tema scottante introdotto nel decreto sviluppo è il cosiddetto decreto “sblocca centrali“.
L’idea del Ministro Passera è quella di dare il via libera a impianti che hanno avuto già la VIA (valutazione impatto ambientale) positiva scavalcando i pareri delle regioni.
Immaginate ora la nostra vallata, dove insistono due mega progetti di centrali, uno di bio massa e l’altro di eolico.
Attualmente diversi comitati di cittadini stanno lottando per scongiurarne la realizzazione, perchè di notevole impatto ambientale e contro quella politica di sviluppo sostenibile tanto auspicato.

Poveri abitanti della Valle del Belice…Poveri siciliani!
Destinati come quei milioni di cinesi costretti ad abbandonare la propria terra, per fare spazio alle multinazionali dell’energia, in nome di un interesse nazionale.
Alla fine a beneficiarne saranno soltanto le grande area industrializzate e le città affamate di energia.
Qualcuno potrebbe sostenere che realizzare queste piattaforme petrolifere e mega centrali di biomassa ed eolico richiederebbe un’enorme quantità di forza lavoro, utile a sopperire alla fame di lavoro che c’è nella nostra vallata.
Rispondo che quelle migliaia di contadini e pescatori cinesi che abitavano lungo il fiume Yangtze hanno per anni lavorato nella costruzione della diga e del canale che doveva portare l’acqua a Shangai, ma una volta ultimati i lavori sono stati invitati ad abbandonare le loro città e villaggi per fare posto all’acqua.
Lascio a voi le considerazioni.

4 commenti

  1. D’accordo, in linea di massima, con le riflessioni dell’amico Salvatore, ma vorrei, provocatoriamente, avanzare una critica, che spero costruttiva, a quanto da lui esposto . Concordo con lui, e con tutti quelli che, in nome della salvaguardia e maggior integrità possibile del territorio, cercano di opporsi allo scempio incondizionato e diffuso del territorio belicino, (x restare in ambito locale), attuato con la creazione di parchi eolici, centrali energetiche e non di vario tipo, trivellazioni, e quant’altro la speculazione arrembante voglia porre in essere, complici le “macchinazioni” furbesche dei governi nazionali e regionali, MA, ed è un” MA” quanto una casa, basta allo scopo di scongiurare l’eventuale scempio, rifugiarsi in proteste ed opposizioni per lo più generiche
    che ricorrono “sempre” ai luoghi comuni di Turismo, Identità territoriale, Salvaguardia dell’ambiente, Arte, Cultura, e via discorrendo, senza avanzare, proporre, e sopratutto concretizzare, VALIDE PROPOSTE ALTERNATIVE, ” Rapidamente, se non addirittura Immediatamente attuabili, per la valorizzazione dell’intero territorio ? I Comuni che si fanno portavoce delle istanze di salvaguardia territoriale dei cittadini, fanno realmente la loro parte che non può limitarsi all’approvazione, più di facciata che attuativa, di quanto recepito dalla “base” ? I vari “Piani comprensoriali, territoriali, turistici, di sviluppo sostenibile…”, e quant’altro, trovano poi un rapido e pratico sviluppo attuativo sul territorio, o restano semplici “dichiarazione d’intenti” destinati a futura ed eventuale giustificazione degli enti stessi proponenti, che potranno sempre dire ” io ho proposto, ma i tempi…..la Regione…..lo Stato…….la Crisi..” . e così via, gemendo e discolpandosi ? I vari Patti Territoriali e Comprensoriali fra comuni, le varie Associazioni fra gli stessi, Vedi Terre Sicane, e via discorrendo, trovano reale e fattivo sfogo ATTUATIVO E REALIZZATIVO, o restano, come sin’ora COSTANTEMENTE avvenuto, semplici POSTIFICI e GETTONIFICI DI PRESENZA, (oltre ad emolumenti vari) a favore di pochi “ELETTI” vicini al “QUADARU” politico di turno ? Diciamoci la verità, caro LILLO, quello che realmente manca, (Crisi attuale a parte), ed è (quasi) sempre mancato, è la reale volontà dei singoli, nelle varie branche in cui operano o vorrebbero operare, di Mettersi in Gioco, Unire le forze, Creare Sinergie, in una parola Rischiare, al di là, ed a prescindere da una partecipazione o compartecipazione dello Stato, della Regione o dell’Europa.
    Si aspettano sempre i famigerati CONTRIBUTI, FINANZIAMENTI, AIUTI, POR, PITT, MISURE VARIE, etc, più per poterci parlare sopra, che per usufruirne realmente e creativamente (e non solo SPECULATIVAMENTE a favore dei SOLITI NOTI!!!). Si piange sul decisionismo statale, regionale, europeo, che cala dall’alto norme e direttive spesso in assoluta dissonanza con le realtà territoriali economiche ed ambientali, delle varie zone, MA in alternativa reale, NON SI METTE MANO A NIENTE DI ALTERNATIVAMENTE CONCRETO, se non, a volte, ad iniziative TROPPO PICCOLE ED ISOLATE, per avere garanzia si successo e di durata accettabile !. Episodi, in sostanza, DESTINATI A FALLIRE IN PARTENZA ! Non mi entusiasmano certo le “proposte” statali e parastatali che si affacciano all’orizzonte, (pali, trivelle, etc) ma fra la desertifcazione sociale, economica, produttiva del territorio (e quindi la MORTE INEVITABILE dello stesso) e delle iniziative, magari non condivisibili, ma attuabili e foriere di un minimo di economia e ricaduta sul territorio, TU cosa sceglieresti ? Se non le si può combattere con proteste e dichiarazioni d’intenti, (il NO a prescindere), si può sempre tentare, accettandole a malincuore,di razionalizzarle e pilotarne l’insediamento, (NON in forma massiccia ovviamente), facendole diventare “PARTE” della realtà territoriale e VOLANO di sviluppo per nuove attività. Non credo, lo dico a titolo personale, che LOTTARE CONTRO I MULINI A VENTO, sia poi cosa così intelligente e produttiva, e di contro, sono convinto che uno sviluppo o delle proposte esterne,PILOTABILI E GESTIBILI, in compartecipazione, anche dalle realtà pubbliche e private locali, sia un bene per l’intero territorio. Ovviamente non subendo, pecorescamente, direttive e diktat IMPOSTI dall’alto, ma facendoli nostri ed adattandoli alle singole realtà. La verità, purtroppo, è che CRITICARE è molto più facile che PROPORRE E REALIZZARE, per cui NON LAMENTIAMOCI poi, se mentre i medici (del territorio)(politici ed aspiranti operatori economici fai da te) discutono, il malato (il territorio) muore, restando in balia degli unici fruitori a stò punto possibili (i vermi!!!) ossia gli speculatori esterni).
    Giacomo Giuffrida Samonà

  2. La prima cosa che mi viene in mente leggendo il tuo commento, caro Giacomo, è che noi siciliani siamo convinti che il popolo siciliano è un popolo limitato e rassegnato: ahimè questo stereotipo ha convinto tutti, proprio tutti, noi per primi.
    Poi ci si mette di mezzo la “Crisi economica” causa per cui la gente ha meno fiducia nelle istituzioni, nella politica dei partiti e nei politici espressione dei partiti e tutto ciò apre inevitabilmente le porte al populismo.
    Ma la cosa che più mi spaventa è che la crisi ci sta obbligando ad adattarci ai bisogni del mercato e di conseguenza alle speculazioni delle multinazionali, delle banche, dei gruppi di affari etc…
    Allora, oggi più che mai, c’è bisogno di distinguere tra il populismo, sinonimo di demagogia, frutto delle azioni dei politici e il populismo detentore di valori positivi, a cui guardare con cognizione.
    Sono convinto che il cambiamento è possibile, a condizione che ognuno di noi agisca secondo coscienza, guardando al bene comune e prendendosi cura dell’ambiente circostante e da lì costruire un percorso verso uno sviluppo sostenibile, in armonia con le risorse ci offre.

    lillo1965

  3. Il post da il “la” a tutta una serie di riflessioni. Complimenti al post di giuffrida samona’ che pone davvero l’attenzione su aspetti reali e concreti. In piu’ mi permetterei di aggiungere alcune cose, intanto basta fare un piccolo giro in macchina che si vede subito come gli abitanti del Belice abbiano cura del loro paesaggio. E mi chiedo ma cosa mi aspetto da monti, passera, lombardo, ecc. ecc. se le persone che vivono questo territorio sono i primi a violentarlo? Poi e’ stato costruito il paese più brutto del mondo, altro che turismo, forse potrebbe essere sfruttata tanta bruttezza. E’ stata violentata la memoria storica nel momento in cui abbiamo visto costruire il campo sportivo nel vecchio centro con la soppressione de la Batia. Por, Pit, sviluppo sostenibile sono solo parole che significano sovvenzioni, contributi. Il piano artigianale cosa rappresenta se non un modo di portare qualche soldo? Quali sono gli artigiani che hanno richiesto una cosa del genere, che tipo di interessi ci sono da parte di imprenditori esterni verso la creazione di un tale progetto? Io non so se sia davvero pericoloso, magari Salvatore Mauro ha ragione, magari i comitati hanno ragione, ma come faccio a sostenere certe tesi di valorizzazione del territorio se gli abitanti di quel territorio sono i primi assassini dello stesso? Allor forse sarebbe opportuno iniziare a riflettere, iniziare a dire, guarda il parco eolico li no, spostiamolo, oppure mettiamo tre pali in meno, la centrale a bio masse serve davvero? Parliamone senza pre concetti.
    Salute

  4. Il post da il “la” a tutta una serie di riflessioni. Complimenti al post di giuffrida samona’ che pone davvero l’attenzione su aspetti reali e concreti. In piu’ mi permetterei di aggiungere alcune cose, intanto basta fare un piccolo giro in macchina che si vede subito come gli abitanti del Belice abbiano cura del loro paesaggio. E mi chiedo ma cosa mi aspetto da monti, passera, lombardo, ecc. ecc. se le persone che vivono questo territorio sono i primi a violentarlo? Poi e’ stato costruito il paese più brutto del mondo, altro che turismo, forse potrebbe essere sfruttata tanta bruttezza. E’ stata violentata la memoria storica nel momento in cui abbiamo visto costruire il campo sportivo nel vecchio centro con la soppressione de la Batia. Por, Pit, sviluppo sostenibile sono solo parole che significano sovvenzioni, contributi. Il piano artigianale cosa rappresenta se non un modo di portare qualche soldo? Quali sono gli artigiani che hanno richiesto una cosa del genere, che tipo di interessi ci sono da parte di imprenditori esterni verso la creazione di un tale progetto? Io non so se sia davvero pericoloso, magari Salvatore Mauro ha ragione, magari i comitati hanno ragione, ma come faccio a sostenere certe tesi di valorizzazione del territorio se gli abitanti di quel territorio sono i primi assassini dello stesso? Allor forse sarebbe opportuno iniziare a riflettere, iniziare a dire, guarda il parco eolico li no, spostiamolo, oppure mettiamo tre pali in meno, la centrale a bio masse serve davvero? Parliamone senza pre concetti.
    Salute

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