Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa 2010: UN LUNGO ED IMBARAZZANTE SILENZIO

gattopardo(1398)di Giacomo Giuffrida Samonà
L’articolo pubblicato sabato 17 us, su questo blog, ci porta inevitabilmente ad alcune riflessioni e considerazioni….a margine.
Perché, a parte brevi trafiletti le grandi testate giornalistiche nazionali, che sempre si sono occupate con sufficiente progressività ed anticipo del Premio Tomasi di Lampedusa, adesso tacciono in un imbarazzante ed imbarazzato silenzio ?
Perché i locali siti internet, istituzionali e “dedicati”, nulla a tutt’oggi dicono sul Premio, sul Premiato e sul Programma della manifestazione ?
Su questi imbarazzati ed imbarazzanti silenzi, forse una piccola luce la potremmo gettare proprio noi del MOVIMENTO, che sin dal 24 giugno us, all’indomani della scomparsa, avevamo proposto Orlando e Samonà, critici “storici” di Lampedusa, per due targhe alla memoria per l’opera critica di ineguagliabile valenza ed attualità.
Avevamo girato, nel corpo dell’articolo la proposta, proprio su queste pagine e tramite una personale e diretta mail, al Prof. Hamel, presidente del Premio, che ci risulta ebbe a gradire simpaticamente la cosa.

Vero è che, per onor del vero, ad una nostra telefonata dopo la proclamazione del vincitore, il Prof Hamel ci abbia detto che quello di Orlando era una scelta che già la giuria stessa aveva individuato con ampio anticipo sulla nostra segnalazione, e che ovviamente non ci aveva potuto svelare prima.
Diciamo quindi che la notizia del 7-7-us, dell’assegnazione proprio ad Orlando del prestigioso Premio, non per la sua opera di illustre critico, quanto per la sua Opera Prima, come romanziere e narratore, LA DOPPIA SEDUZIONE, pubblicata da Enaudi nella metà di Marzo del 2010,  appena due mesi prima della improvvisa scomparsa dell’autore, ci ha colto letteralmente di sorpresa. Piacevole sorpresa, non c’è che dire, ma che ci ha dato la sensazione che la giuria, raccolto il nostro suggerimento del 24 giugno, avesse di fatto  “fatto un punto in più del dovuto”, ossia premiare l’autore inedito e sconosciuto  piuttosto che il critico ed il letterato noto e confermato da una lunga ed attentamente entusiasta critica.

Analogo stupore deve aver preso, probabilmente, anche le redazioni culturali delle varie testate, i cui redattori indubbiamente conoscevano l’opera di Orlando quale illustre Francesista oltre che attento critico letterario, ma ne ignoravano, come tutti o quasi, l’inedita vena di narratore e romanziere.
Da qui il lungo silenzio degli  stessi, (eccezion fatta x un articolo di La Repubblica del 6-7-us,)  i cui responsabili hanno la necessità di leggere, comprendere, e recensire un ‘opera interessante e complessa quale La doppia seduzione, che la stessa Einaudi, editrice di riferimento di molte opere di critica e letteratura di  Orlando, sembra a detta dell’autore in una presentazione dell’opera,  non aveva supportato editorialmente in modo deciso.

Tutto sembrava, per questa opera prima, che fosse avviata al solito iter delle tante opere prime, ossia, recenzioni, letture attente e critiche, riscontri editoriali e di vendite, quindi di pubblico,  premi  magari minori, ma costituenti eventuali tappe di avvicinamento ad un  Premio fra i più prestigiosi ed  ambiti, quale il Tomasi di Lampedusa, appannaggio di autori già internazionalmente conclamati dalla critica e dal pubblico, quali Abraham Yehoshua, Ben Jalloun, Magris, Desai,  per finire poi con quel Sanguineti, che prima, duramente critico di Lampedusa alla sua uscita, come peraltro Sciascia e molti intellettuali della sinistra di allora, si era, in quasi cinquant’anni di percorso, convertito sulla via di “Damasco”, o dovremmo dire  “Di Donnafugata “  rivalutando, sulla scia di Sciascia,  con prudenziale tatto l’opera dello scrittore palermitano.

Ma torniamo ai perché, probabili, dei tanti silenzi.

Indubbiamente Orlando, inteso come romanziere, era, ed è, del tutto sconosciuto, da qui la probabile “cautela” delle redazioni a lodare o no la scelta della commissione, che in realtà, peraltro, ragionando sui tempi impiegati, ha lavorato con una incredibile velocità, visto come La doppia seduzione, sia uscito appena il 20 marzo 2010, ossia  da 4 mesi e mezzo appena, e due mesi prima della prematura scomparsa dell’autore, troppo presto per non pensare che la stessa commissione di lettura, con tutto lo scrupolo che possa averci messo, abbia un po’, forse, giocato a scatola chiusa, ossia “sulla fiducia” ma senza i riscontri oggettivi di pubblico e soprattutto di critica.

E mi chiedo sommessamente, se il giudizio al libro di Orlando, dato da Tomasi di Lampedusa all’epoca della lettura della prima stesura dello stesso (1956-57 circa), giustamente riportato nell’edizione di Einaudi, quale fiore all’occhiello del libro stesso, sarebbe stato lo stesso oggi dopo cinquant’anni da quella prima lettura, e dopo gli undici rimaneggiamenti del testo fatti dall’autore nel corso degli anni, nei quali anche il suo pensiero si era probabilmente ed inevitabilmente modificato, poco o molto non ha poi soverchia importanza,  rispetto a quello del ventenne palermitano.

La visione del mondo, e della morale, ammesso per assurda ipotesi  che Lampedusa fosse riuscito a vivere sino ad oggi, sarebbe stata la stessa di quella propria di un signore piuttosto schivo e conservatore, oltre che figlio pieno della sua epoca, quale era nel privato l’autore del Gattopardo ?

Che giudizio, darebbe oggi Lampedusa, di quest’opera prima, indubbiamente interessante e coinvolgente, del suo antico e più assiduo allievo ?

L’interrogativo, è, ovviamente, privo di una qualsiasi risposta.

Personalmente, e lo dico senza tema di smentite, sono felicissimo che sia stato premiato Francesco Orlando, persona decisamente deliziosa ed accattivante, vero signore d’altri tempi e letterato illustrissimo, per cui spero che a questa sua opera prima, arrida un successo pari a quello dello stesso Gattopardo, ma, da modestissimo critico, non posso non osservare che  sotto l’aspetto intrinseco delle finalità del Premio e delle condizioni per la sua assegnabilità, mi sarei piuttosto aspettato, come da statuto del Premio, che gli venisse conferito un premio, o il Premio, per la sezione dedicata alla specifica sezione di critica, (premio peraltro mai assegnato se pur previsto),  e non il Premio per il romanzo, troppo “giovane” per essere realmente preso immediatamente in considerazione.

Confesso che sono ammirato della tempistica con la quale la commissione di lettura, incaricata di scegliere l’opera premianda, abbia scelto Orlando e la sua Doppia Seduzione, ma mi chiedo sommessamente, e chiedo loro, essendo stato scelto Orlando fra una presumibile ristretta rosa di papabili, anch’essi letti e riletti in lunghi mesi di studio, quale sarebbe stato, o meglio, quale è stato il romanzo e l’autore secondo classificato ?
Chiedere è lecito, rispondere è eventualmente cortesia.

Sul silenzio dei network e testate locali, vuoi sul premiato e sull’opera, vuoi sul programma intrinseco dell’imminente manifestazione, vale invece una organizzazione presumibilmente non ottimale dell’ufficio stampa del Premio stesso, il disinteresse, sempre presumibile sia chiaro, dei responsabili locali ed istituzionali del Premio, e la sostanziale e pesante ignoranza su chi fosse realmente Francesco Orlando e sulla sua opera.

Eventualmente noi del Movimento siamo sempre disponibili, come sempre dimostrato, a dare una serena e disinteressata mano..

Chiudo con una nota piacevole e che, lo confesso ci fa molto piacere, ossia che nei giorni scorsi, successivi comunque all’assegnazione del Premio, il Prof. Hamel, Presidente dello stesso, sia divenuto, su FACEBOOK, nostro AMICO, segno indiscusso come, una persona che ormai è simpaticamente di casa nella nostra DONNAFUGATA, pardon Santa Margherita, tenga nel giusto conto, attenzione ed interesse i RUMORS giornalistici e culturali che anche questo lembo della Provincia Italiana, riesce ad esprimere ed offrire serenamente all’attenzione, alla critica, ed alla dialettica, purchè sempre in un ottica di progresso e non di retriva e sterile supponenza.