Menfi: finanziata la pista ciclabile Porto Palo – Sciacca

Riceviamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Menfi e pubblichiamo.
Finanziata la pista ciclabile Porto Palo – Sciacca  per un importo di 3milioni di euro.
Con Decreto dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente n.3/2012, registrato dalla Corte dei Conti il 26/03/2012, è stato
finanziato al Comune di Menfi il progetto per il prolungamento della pista ciclabile da Porto Palo fino a Sciacca lungo la ex linea ferroviaria.

Ne da notizia il Sindaco Michele Botta:

“L’amministrazione ha deciso di puntare su opere a servizio del turismo capaci di attrarre sempre nuovi visitatori valorizzando, al contempo, il meraviglioso proscenio naturale del nostro territorio. La pista ciclabile, infatti, oltre ad essere un’infrastruttura molto apprezzata da concittadini e visitatori, è anche uno di quei requisiti previsti per l’assegnazione della bandiera blu”.
Menfi, primo nella graduatoria stilata dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, diverrà il comune con la più alta percentuale di km di mobilità alternativa in Sicilia.
Il finanziamento rientra nell’ambito  dell’intervento  3.2.1.1 –  seconda finestra, seconda fase,  Asse VI “Sviluppo urbano sostenibile”.

5 commenti

  1. Ottima iniziativa che dimostra buone idee e un’adeguata progettualità per il rilancio del turismo nel comprensorio delle Terre Sicane e nel litorale di Menfi con le località balneari di Porto Palo e Lido Fiori. Ancora, siamo un po lontani dal poter sperare di attrarre grandi flussi turistici. Dobbiamo recuperare decenni nel quale si è fatto poco e niente in questo settore. Dunque, avanti con progetti ed opere valide come la pista ciclabile. Senza però dimenticare le piccole/grandi cose concrete che, se non attuate, possono vanificare ogni cosa. Mi riferisco a servizi adeguati, pulizia delle spiagge e dei centri urbani, manifestazioni culturali e di spettacolo di spessore e,soprattutto, maturare una mentalità più propositiva nel pensare al turismo, unitamente all’agricoltura e ai prodotti tipici del territorio, come fonte di sviluppo economico della zona belicina. Necessita una grande sinergia pubblico/privato

    • Hai detto bene, bravo francesco!
      Sinergia… Pubblica per sostenere tutte le perdite,
      Privata per beneficiare di tutti i profitti ….
      Si chiama… “pareggio di bilancio”?.

      • Non so a cosa ti riferisci. Non mi occupo di bilanci. Volo basso. Dico solo che il pubblico deve fare la sua parte nel ricercare e ottenere finanziamenti. Il privato deve investire le proprie risorse finanziarie dove crede che ci può essere profitto. In maniera molto semplice. Se un ristorante, un’attività commerciale, una struttura ricettiva ritiene che si può investire, traendone ovviamente un profitto, a Porto Palo o nel territorio delle Terre Sicane, lo faccia pure. Il pubblico deve fare la sua parte per rilanciare il turismo nella nostra zona, i privati devono fare la loro parte, nell’organizzare iniziative e attività imprenditoriali capaci di attrarre flussi turistici. Solo a questo mi riferivo. Se hai un’altra “analisi economica” più dettagliata o sai qualcosa in più in merito alla pista ciclabile sei libero di manifestare il tuo pensiero e le tue idee.

        • il nostro pensiero non è libero ma è condizionato, sfortunatamente ce ne rendiamo conto in pochi, idee ne ho poche e cerco di sostenerle con fatica e con cautela, di economina conosco il concetto di “Dare”, “Avere”, “Saldo”, le analisi economiche, quelle che appartengono alla scienza dell’alta finanza, le fanno già in tanti, ma sono in pochi che le fanno con onestà intellettuale, per quanto riguarda le piste ciclabili non so nulla ma a parte qualche dettaglio, immagino tutto.
          Di seguito incollo un commento che avevo formulato in un’altro post che riguardava la privatizzazione dell’acqua, l’ho copiato paro paro ed incollato quì perche penso che calzi bene anche per questo argomento….

          il regno animale ed il regno vegetale, non ha possibilità di esistere se non dispone di acqua, proprio per questo, gli esseri viventi considerano l’acqua il bene più prezioso di tutti gli universi.
          Se con un oggetto stupido come la “moneta di conto” che già dal 1978 può essere anche (e per maggior parte) virtuale, cioè che basta digitare una cifra su un computer per ottenere e poter gestire qualsiasi valore convenzionale, possiamo immaginare quanti e quali beni può comprare il/i proprietario/i di quel sistema che crea moneta dal nulla.
          Nel 1978, l’Europa introduceva il valore espresso in ECU;
          Nel 1992, L’italia firma il trattato di Maastricht;
          Ci hanno fatto credere che queste operazioni di alta politica finanziaria, ponevano le soluzioni ai nostri problemi economici e nessuno ha capito che le banche private Europee avevano l’obiettivo di entrare in possesso di quel sistema che crea moneta dal nulla; obiettivo raggiunto con il trattato di Lisbona, firmato ed immediatamente entrato in vigore il 13 dicembre 2007 (le successive ratifiche erano finte, nessuno le conosce).
          E così la Banca Centrale Europea, costituita e controllata dalle Banche Centrali Nazionali di proprietà dei privati, ha acquisito il potere di controllare e gestire tutte le richezze della “Zona Euro”, acqua compresa.
          i politici che si vedono in televisione, sono i valletti che comunicano gli umori della plebe al sovrano, loro sì che conoscono il loro sovrano ed hanno il compito di nascondere la sua esistenza, nessuno può essere contro qualcosa che non esiste.
          fin quando penso che il popolo è sovrano, io che faccio parte del popolo non sono un suddito, ma se la sovranità del popolo è stata ceduta ad individui sconosciuti, che nessuno ha eletto democraticamente e che esercitano il potere di controllare anche la mia esistenza, allora sono un suddito a tutti gli effetti.

          Francesco… Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di risponderti e spero che tu voglia aggiungere una ulteriore riga, anche perché una tua qualsiasi riga, non è una riga qualsiasi.

  2. L’attività turistica in un territorio può senz’altro contribuire al rilancio economico di una vasta zona, quindi la realizzazione di determinate opere ne influenzano indiscutibilmente lo sviluppo. Se gestita male, però, può anche dare luogo a forme di turismo predatorio. Accertato che la realizzazione del primo tratto di pista ciclabile non ha per niente contribuito al rilancio turistico, ma anzi leggo che oggi versa in uno stato di abbandono …
    Chiedo, allora, quali sono gli interessi nel voler, a tutti i costi, realizzare quest’ altro tratto di pista?
    Perché non si e’ realizzato un progetto di turismo fidelizzato e con la risorsa della ferrovia nella tratta menfi-sciacca non si e’ ripristinato il servizio di collegamento, tramite un trenino turistico?

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