L’opinione del “Direttore”: Portolano e Io editore

josepg cacioppo Pubblichiamo un nuovo articolo della nostra rubrica periodica “L’opinione del Direttore”, curata dal Direttore de L’Araldo, mensile che si occupa della vita di Santa Margherita di Belìce e dell’hinterland.
di Joseph Cacioppo
Il consigliere comunale di Santa Margherita di Belice, Baldo Portolano, partecipando alla polemica innescata da L’Araldo sull’utilità – per i margheritesi – di quanto deliberato nella seduta del Consiglio comunale del 29 aprile scorso, pare dire: lei non sa chi sono io.

Nella sua piccata replica alla definizione di “re dell’aria fritta”, Portolano si rivolge “all’editore” de L’Araldo. Non al “direttore”, come sarebbe normale, ma allo “editore”. Non per spiegare il suo operato in seno al consiglio comunale ma per imbastire una sorta di confronto tra lui, consigliere comunale, e l’editore de L’Araldo.
La scelta di “Sua Maestà” Portolano offre qualche spunto di riflessione. In genere i “politici” si rivolgono agli “editori” (cioè alla proprietà) per influenzare la linea editoriale o, almeno, per avere riservata un’attenzione particolare. Per le altre questioni ci si rivolge al “direttore”. Portolano invece si rivolge all’editore de L’Araldo per dirgli: lei non sa chi sono io. Ed imbastisce una specie di confronto diretto tra lui e l’editore de L’Araldo. Va detto, per i non addetti ai lavori, che l’editore è il proprietario di un giornale.
La famiglia Agnelli, tramite le proprie società, è l’editore de La Stampa; Carlo De Benedetti è l’editore de L’Espresso e de La Repubblica; Silvio Berlusconi è l’editore di Panorama ed in parte di Sorrisi e Canzoni; Paolo Berlusconi è l’editore de Il Giornale; Veronica Lario (ex Berlusconi) è l’editore de Il Foglio, e così via dicendo.
Per legge, ogni testata giornalistica deve avere un “editore” ed un “direttore”. A prescindere dalle tirature, dalle dimensioni economiche, dal fine.
I giornali, in genere, sono delle attività imprenditoriali, quelli locali sono solo espressione di passione e di volontariato. I giornali locali, ove non chiudono dopo poco tempo, hanno sempre i conti in rosso.
Santa Margherita di Belice ha una bella esperienza in fatto di giornali, si va dall’Araldo degli anni ’66 e ’67 (edito dall’Ospedale e diretto dal prof. Salvatore Scuderi), dall’Avvenire (edito dalla società calcistica presieduta da Giacomo Titone e diretto da Peppino Avona), fino ad arrivare alla Specula (con il suo editore e Franco Graffeo come direttore), nonché L’Araldo che state leggendo e che trovate in edicola.
Quindi quando il consigliere comunale Baldo Portolano, spostando il dibattito, da quanto da lui detto in consiglio comunale, sulla “proprietà” del giornale ed insiste nel mettere a confronto il suo reddito con quello dell’editore de L’Araldo, richiama alla mente la fortunata pubblicità televisiva: “ti piace vincere facile”. Ecco perché l’appellativo di “re dell’aria fritta” non è fuori luogo. Baldo Portolano ha un reddito dichiarato di € 70.000,00 (dato desunto dal sito del Comune: http://www.comune.santamargheritadibelice.ag.it/portale/images/documenti/trasparenza/tab_consiglio.pdf) mentre L’Araldo, come tutti i giornali locali, hanno i conti in rosso. E’ questo il confronto che voleva il “re dell’aria fritta”? Gliene diamo atto: ha vinto per 70.000,00 euro a zero.
Eppure il consigliere comunale Baldo Portolano sa che qualunque iniziativa culturale (o definita tale) che si svolge a Santa Margherita di Belice, ottiene dei finanziamenti da parte dell’Amministrazione comunale. Senza tali fondi, a carico della comunità, non si realizzerebbe nessuna attività più o meno culturale. Anche la manifestazione dello “Zecchino d’oro”, di cui l’allora assessore Baldo Portolano si è fatto garante, si è svolta nel paese del Cafè House solo perché l’Amministrazione Santoro ha messo mano al portafoglio (per inciso, saprebbe dirci l’ex assessore Portolano quanto è costata alle casse comunali?).
L’Araldo, come l’ex assessore ed attuale consigliere comunale Baldo Portolano sa, non ha mai ottenuto un ben che minimo contributo dall’Amministrazione comunale di Santa Margherita di Belice. E non vorremmo che sia proprio questa indipendenza economica a far parlare male de L’araldo il professore che abita a Palermo e che viene a villeggiare a Santa Margherita senza preoccuparsi di conoscerne la storia, specie quella recente.
Viene quindi da chiedersi: perché il consigliere comunale Baldo Portolano sposta la discussione sul confronto tra lui e la “proprietà” de L’Araldo?
E non si tratta di un banale errore. Il consigliere comunale, nonché assessore dell’Unione dei Comuni Terre Sciane, Baldo Portolano, come attività svolge quella di docente universitario (dato desunto dal sito comunale), e quindi dovrebbe essere a conoscenza della differenza esistente tra “direttore” ed “editore” di un giornale.
A meno che il confronto invocato dal “re dell’aria fritta” si intendeva riferito all’assunzione di “responsabilità”, ovvero all’impegno politico a favore della comunità margheritese. Di questo non ne abbiamo trovato traccia nei suoi scritti. Se così dovesse essere ne prenderemo atto e proveremo ad approfondirne gli aspetti.
Nell’attesa poniamo un interrogativo al consigliere comunale Baldo Portolano: a quando un “atto di indirizzo” per adottare la “convenzione tipo”, prevista dalla legge (a fronte dei dubbi emersi sulla revoca “deliberata” il 29 aprile) e che farebbe risparmiare i margheritesi all’atto del ritiro delle concessioni edilizie? Non vorremmo che si dica che aspetta che il sindaco gliela sottoponga per la firma. Non lo fece Franco Santoro. Perché dovrebbe farlo Franco Valenti?