L’insana voglia di distruggere (capitolo primo)

(118) Prendendo spunto da varie discussioni intraprese su questo blog, voglio parlarvi dell’INSANA VOGLIA DI DISTRUGGERE che NOI tutti MARGHERITESI abbiamo.

 La spiegazione di questa “Insana voglia”  nasce quasi sicuramente  come conseguenza del terremoto del 1968.

Terremoto che tra la notte del 14 e 15 gennaio  ha distrutto l’intero paese, cancellando affetti, abitudini, stili di vita, eliminando i luoghi di nascita, di crescita e di vita dei nostri genitori e dei nostri nonni.

Questo terremoto oltre alla distruzione materiale ha determinato anche nei Margheritesi un’evoluzione un cambiamento del proprio carattere. Cambiamento che si è manifestato e si manifesta sia nelle persone che hanno vissuto quegli avvenimenti, sia per trasmissione nelle generazioni seguenti l’evento.

Il Margheritese come risposta ai cambiamenti e alle paure vissute, è diventato più pauroso, più chiuso non ha più gli stretti rapporti di buon vicinato, più egoista ed è anche diventato un “ESSERE DISTRUTTIVO”.

 

Ebbene SI…..siamo diventati NOI ““ESSERI DISTRUTTIVI” come il terremoto che ci ha generato e condizionato.

Questo PENSIERO potrà sembrarvi infondato o pseudofilosofico ma attraverso diverse tappe, parlando dei diversi avvenimenti accaduti, voglio dimostrarvi la presenza di questo, ormai datato, aspetto negativo nel nostro carattere.

 

Ei fu….Chiesa Madre di Santa Margherita (….prima prova)

 

Buona parte di NOI  margheritesi soprattutto quelli che superiamo i 15 anni ricorderemo benissimo la Chiesa Madre  “la matrici” in baracca.

 

Chiesa Madre (Baracca) (1) 

Lì abbiamo trascorso la nostra infanzia, lì ci sono stati i matrimoni dei nostri genitori, i nostri battesimi e tutto il resto…, lì abbiamo trascorso le nostre feste e le nostre domeniche, lì risiedevano tanti ricordi, tanti momenti passati in felicità.

Quello è stato per NOI MARGHERITESI per più di 25 anni uno dei centri della nostra vita aggregativa, quello era per NOI un MONUMENTO.

Un Monumento da conservare, anche se era una struttura in legno, in eternit, anche se era una baracca. Era un simbolo del nostro PAESE e poteva benissimo rappresentare per sempre il trentennio dei Margheritesi vissuto in baracca.

 

Tutto questo ormai non potrà mai più avvenire. Adesso non è stato il terremoto a cancellare i luoghi dei nostri ricordi ma è stata l’INSANA VOGLIA DI DISTRUGGERE di qualche Benpensante Margheritese.

In verità la colpa è di TUTTI NOI  che non abbiamo fatto niente per proteggerla, nessuno finora che io sappia ha alzato un dito per protestare contro questo altro scempio, li abbiamo lasciato fare di conseguenza abbiamo dato tutti il consenso. ( <<< Prima prova dell’ESSERE DISTRUTTIVO >>>)

 

Chiesa Madre (Baracca) 07-04-28 (2) 

Prima l’abbiamo lasciata, dopo il trasferimento delle attività ecclesiastiche nella nuova Chiesa,  deteriorarsi in un lento declino. Poi l’abbiamo abbattuta

Come  sempre anch’essa è stata “Sedotta e Abbandonata”

Oggi ormai non rimane più nulla, le colonne a cui quasi tutti ci siamo appoggiati come si può vedere hanno fatto un’indegna fine cosi come penso tutto il resto visto il modo con cui è stata abbattuta (con la delicatezza dei caterpillar).

 

100_0222 

Non voglio oggi pensare che poteva diventare anche un luogo di attrazione turistica, non è facile trovare in giro una chiesa con quelle caratteristiche, oltre che poteva diventare, RIPETO, il luogo custode della vita nella baraccopoli.

 

ADDIO CARO MONUMENTO, ADDIO LUOGO PIENO DI RICORDI

 

Giuseppe Augello

 

PS-1: Nelle prossime giornate verranno pubblicati altri capitoli, ma già un’ulteriore prova dell’INSANA VOGLIA DI DISTRUGGERE si evidenzia nell’abbandono di Piazza Emanuela Loi, abbandono ben descritto da Francesco Graffeo nel suo post “Quale fine per il gebbione?

 

PS-2: La prima foto è del 1994 le altre due sono rispettivamente del 27-04-07 e del 14-07-07

10 commenti

  1. Vorrei sapere cosa pensano a tal riguardo i cattolici margheritesi?

    Basta un’altro luogo di culto per dimenticare la baracca che ci ha accompagnato per molti anni?

  2. A quanto pare la voglia di sitruggere non guarda in faccia niente e nessuno…. E poi siamo il paese dove le tradizioni inutili e stupide vanno avanti da sempre…. Invece, ecco che distruggiamo quello che dovrebbe ricordare cosa siiamo stati.. Dario Ciaccio ([email protected])

  3. Ragazzi, io ho vissuto la mia infanzia, come tanti, in quella splendida baracca di amianto, come la mia bella casa/baracca d’altronde. Ricordo perfettamente ogni angolo di quelle stanze, le “corle” che facevamo prendere al mitico “Don Batassano”, ai pomeriggi di sano catechismo con Nella Azzara, ai pomeriggi di altrettanto sano cazzeggio con i ragazzi di quell’oratorio che ci ha dato tanto.

    Il fatto che quei luoghi siano stati un pezzo della nostra vita non significa affatto che una baracca di amianto deve restare in piedi poiche’ non ci sara’ nessuno che la saprebbe mettere in sicurezza e poi perche’ immagino che c’e’ gia’ un progetto che a suo tempo ha indicato cosa fare di quella zona…. la demolizione non è che solo una fase conclusiva.

    Invece di piangere il passato, come probabilmente ho fatto anche io adesso, sarebbe piu’ bello valorizzare gli attuali locali della chiesa rendendoli un vero centro di aggregazione per adolescenti margheritesi. Credo che si possa crescere piu’ sani con l’aiuto e il supporto della Chiesa senza per forza intraprendere il cammino in seminario!!!

    Innocenzo Perricone

  4. La prima foto rappresenta la chiesa dopo l’upgrade (fatemi passare il simpatico termine) della costruzione della coda avvenuta se non ricordo male intorno al 1983-85. Qualcuno ha foto della prima release della chiesa? Quella per intenderci con i gradini che scendevano sui 3 lati…..

    Innocenzo

  5. Quanti ricordi, ormai persi per la collettività e per le generazioni future.

    Ma fortunatamente ognuno di noi li custodirà gelosamente nella propria mente

    Salvo

  6. RISPONDO

    Ciao Innocenzo di sicuro sarebbe stato difficile mettere in sicurezza la Chiesa|baracca, ma non impossibile, in quanto solo il tetto era in eternit. Sicuramente è stato molto più facile buttarla giù nel silenzio più completo di noi margheritesi.

    Sull’avvicinamento dei ragazzi alla chiesa e sulla valorizzazione dei locali contigui alla matrice, io sono la persona meno adatta a parlare, spero comunque che qualcuno prima o poi ritorni o cominci ad impegnarsi a favore delle nuove generazioni.

    Giuseppe Augello

    PS: Anch’io ho cercato le foto della chiesa prima dell’allargamento ma la ricerca è stata vana.

  7. Sarebbe stato bello mantenere e mettere in sicurezza una “baracca” con arredo 80-90 come memoria storica e museo per noi e per le generazioni future. Mi sembra strano che nessuno ci abbia pensato.

  8. Ragazzi, mettere in sicurezza costa e credo anche tanto. Con quali fondi si poteva fare cio’? I soldi per abbatterla ovviamente gia’ c’erano per via degli interventi programmati. Una bella cosa da fare sarebbe ad esempio indire una raccolta fra TUTTI i margheritesi e l’invio ad uno dei moderatori di tutte le foto, in formato elettronico, per costruire una galleria virtuale fotografica.

    Che ne dite? Non è una bella iniziativa per onorare la nostra bella ex chiesa madre?

    Pensate solo a tutti i matrimoni, battesimi… etc

    Saluti

    Innocenzo

  9. BELL’IDEA

    Innocenzo grazie per l’idea la terremo in considerazione e cercheremo di attuarla se troveremo del materiale.

    Ci rimane solo questa via per ricordarla e per ricordarci

  10. beh, la distruzione di quella chiesa sicuramente ha portato sgomento in molti (anche in me sono stato battezzato lì, e c’ho fatto il primo catechismo e una prima sballosissima festa di carnevale…da uomo ragno!!!)…ma non per questo ci si deve piangere addosso, la chiesa era in stato di fatiscenza da anni era stata abbandonata, ed era in ETERNIT….le polveri sono cancerogene, questo è ri-risaputo…quella è zona di nuova espanzione…lì sorgeranno case etc. non serve piangere una baracca, poteva contenere quanti ricordi volete, ma era pur sempre una baracca, demolirla significa bonificare l’area dall’eternit. Non credo che nessuno di voi sia andato a vedere la chiesa magari da fuori da quando è stato chiusa, a rimurginare sui ricordi…tutti passano da quella strada sfrecciando come se niente fosse….i ricordi sono ricordi la bonifica andava fatta

    vikkio

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