CASTELVETRANO: Disabilità, due risposte concrete

(913) Domenica 4 ottobre, presso il centro A.I.A.S. di Castelvetrano, si è svolto il convegno sulla “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità – Strumenti di tutela” organizzato dalla dott. Angela Puleo in concomitanza della 7° Giornata Nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche.


Il convegno si è aperto con il rituale saluto delle autorità, ed è proseguito con l’intervento iniziale dell’avv. Angelo Tamburello che ha presentato appunto la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, firmata il 30 marzo 2007 a New York da 81 Stati, compresa L’Unione Europea.
Essa, detta in ogni suo articolo, a chiarissime e ripetute lettere il “promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e il rispetto per la loro  inerente dignità, assicurando la non discriminazione ma favorendo l’inserimento nella vita civile, anche mediante l’accessibilità, al fine di consentire alle persone di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli ambiti della vita, su base di uguaglianza con gli altri”. In risposta a tale convenzione è stata adottata in Italia la legge 3 marzo 2009 n. 18 di “ratifica ed esecuzione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”, strumento importantissimo, perché finalmente permette di parlare di “esigibilità dei diritti”. La vera grande novità, infatti, è la costituzione di un vero e proprio organo istituzionale che non solo ha la funzione di consulenza a livello nazionale, ma anche e soprattutto una funzione esecutiva, cioè interviene ogni qual volta un cittadino disabile si trovi ad affrontare una controversia con un soggetto pubblico o privato. A seguire si è passati ad un argomento su cui negli ultimi mesi la dottoressa Puleo si è impegnata a fondo per risolvere una volta per tutte la questione degli “studi medici convenzionati”. In questo senso ha avuto notevole importanza l’intervento dell’avv. Emanuela Musso, responsabile dell’ufficio legislativo e legale dell’Assemblea Regionale Siciliana, spiegando in sostanza che c’è un “vuoto legislativo” in materia di disciplina di tali studi medici, in quanto non è chiaro se rientrano nella categoria di studi medici sanitari o studi privati aperti al pubblico. A causa di tale mancanza legislativa sorge il problema dell’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno di tali locali, infatti, nella gran parte dei casi sono pressoché inagibili e non permettono l’accesso a tutti i soggetti diversamente abili che hanno (come tutti) bisogno di cure. All’interno di questa situazione paradossale rientrano in egual modo le farmacie, anch’esse nella maggior parte dei casi prive di accessi a norma di legge. La risposta concreta a riguardo è finalmente arrivata per voce dell’avv. Musso e quindi dell’ARS, e cioè l’impegno da parte del parlamento regionale di redigere, con l’aiuto delle maggiori associazioni operanti in tema di disabilità nel territorio, un disegno di legge regionale che possa dare chiarezza e risolvere la questione “architettonica” legata a questi studi medici.
Successivamente la parola è stata presa dall’arch. Angelo Centonze che ha illustrato principalmente le nuove linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi d’interesse culturale. Si è fatto riferimento ai numerosi teatri, cinema, musei, che sono nelle nostre città, e che troppo spesso presentano strutture inagibili e non fruibili dai soggetti diversamente abili. A tal proposito il concetto di “universal design” viene tante volte dimenticato dai progettisti, non facendo altro che ideare qualsiasi barriera all’interno della struttura pur di rendere la vita difficile alle persone portatrici di handicap. Non c’è nessuna legge che obbliga a fare il bagno per i cosiddetti disabili e il bagno per i cosiddetti normali, e nemmeno si obbliga a creare all’entrata di una qualsiasi struttura un accesso con scivolo e un altro con gradini, così come non c’è nessuna legge che parla di misure specifiche delle porte che permettono il passaggio delle carrozzine. Basta creare un luogo a misura di tutti, quindi, un solo bagno ampio utilizzabile da tutti e un solo ingresso da cui tutti possono accedere. Questi esempi rilevano il fatto che non ci vogliono cifre economiche enormi come qualcuno ci fa credere, anzi, l’universal design permette proprio il risparmio di tali somme, da applicare sia in ambienti di nuova costruzione, che in luoghi la cui importanza storica non può vietarne la modifica per renderli accessibili a tutti.
A rimarcare quanto detto dall’architetto Centonze è stata la prof. Rossella Corrao della facoltà d’ingegneria edile dell’Università di Palermo che ha inoltre presentato il concorso, ideato assieme alla dott. Puleo, “Bar senza barriere”, cui potranno partecipare tutti gli studenti del 5° anno, ideando dei progetti riguardanti dei bar appunto privi (finalmente direi) di barriere architettoniche.
Infine l’ing. Rosaria Militello, responsabile per la regione Sicilia della Leonardo Ausili di Reggio Emilia, ha parlato della possibile realizzazione a Castelvetrano di un’ausilioteca, una struttura già presente in gran parte del territorio nazionale, che da la possibilità a tutte quelle persone che hanno bisogno di un qualsiasi ausilio (che può trattarsi anche di una sedia a rotelle), di provarlo in forma interamente gratuita prima dell’acquisto, ed evitare così eventuali errori con il consueto ordine dal catalogo.
Il convegno si chiude quindi con due risultati concreti, innanzitutto il disegno di legge promesso dall’avv. Musso che risolverebbe almeno a livello regionale la questione degli studi medici convenzionati e poi proprio il progetto ambizioso dell’ausilioteca la cui realizzazione, attraverso il contributo delle istituzioni, rappresenterebbe per Castelvetrano e per tutto l’hinterland un risultato eccezionale e un ulteriore passo avanti nel diffondere la cultura della diversità come ricchezza della società.

 

Giuseppe Sanfilippo