Terre Sicane: prepariamoci al funerale

car.f. - terre sicane(713) Più di un mese fà in un articolo di Francesco Graffeo pubblicato su "La Specula"  si diceva che l’Unione dei Comuni Terre Sicane era in agonia, adesso si vocifera che stanno cominciando a preparare il funerale. Nessuna notizia trapela sulle sue condizioni, non si sà, se la Giunta dell’Unione ha votato il bilancio per il 2009 e se nella presunta seduta in cui si doveva votare tale bilancio, quale sia stata la posizione del comune sambucese. Non si sà, se tale   bilancio è stato presentato al Consiglio dell’Unione e quando i consiglieri si riuniranno per votarlo. Ma poi siamo sicuri che tutti i Comuni in primis Sambuca di Sicilia hanno previsto nel proprio bilancio le somme da spostare all’Unione? Prepariamoci oramai alla prossima dipartita…….
Riportiamo di seguito l’articolo molto esaustivo prima enunciato e pubblicato su "La Specula"…..

Tre medici ed un sindacalista “al suo capezzale” L’Unione dei comuni Terre Sicane è in agonia.
Tre medici ed un sindacalista non riescono a trovare la cura per evitarne la morte annunziata da tempo. Anzi c’è chi, pensando allo stato di salute del proprio Comune, ha disposto il ritiro delle cure “economiche” mettendo a serio rischio la precaria condizione di salute dell’Unione, oramai in stato comatoso. “Se qualcuno decide di lasciare, sarò l’ultimo ad abbandonare la barca”. La pensa così il sindaco di Menfi, Michele Botta, medico, dopo aver partecipato a fine aprile ad un “consulto” indetto dal super sindaco dell’Unione, medico e primo cittadino di Montevago, Antonino Barrile per avere delucidazioni sulla posizione avallata dall’esecutivo sambucese, guidato dal sindaco e medico Martino Maggio. Infatti, quest’ultimo, con la delibera di giunta n. 34, del 31 marzo scorso, ha deciso di non provvedere al trasferimento della propria quota di compartecipazione all’Unione delle Terre Sicane, nonostante l’articolo 34 dell’atto costitutivo dell’Unione imponga ai comuni la compartecipazione finanziaria secondo precisi criteri definiti dal consiglio delle Terre Sicane per i servizi accesi di: polizia locale e sicurezza del territorio, mattatoio, randagismo, gestione risorse umane – paghe e stipendi, turistici e culturali di livello sovracomunale. Le motivazioni della decisione della giunta sambucese: “ristrettezze economiche”. Una nuova grana, quindi, si abbatte sull’Ente sovracomunale che gestisce in maniera “zoppicante” alcuni servizi in unione tra Menfi, Montevago, S. Margherita e Sambuca. Sulla questione, martedì 28 aprile, i 4 primi cittadini, coscienti dei limiti di potere dei propri delegati in seno alla giunta, hanno deciso di ritrovarsi attorno al letto del malato per capire la cura da adottare. Insomma una riunione “per vederci chiaro” sulla scelta effettuata dall’esecutivo sambucese che, con la deliberazione di fine marzo, ha dettato le direttive per sottrarsi alla  compartecipazione finanziaria relativa all’esercizio 2009. Di questa scelta il sindaco, Martino Maggio, aveva già informato “in una riunione congiunta gli altri amministratori” come si evince dal corpo del deliberato. Con questo atto, l’esecutivo sambucese ha dato mandato alla responsabile dell’area economico finanziaria di non prevedere alcuna somma al redigendo bilancio comunale di previsione 2009 alla voce “Trasferimenti all’Unione  per compartecipazione spese”. Ma quali sono le somme in gioco di questo carrozzone nato sei anni fa?
Secondo l’ultimo rendiconto finanziario del 10 marzo scorso, relativo all’anno 2008, il costo complessivo dei servizi di funzionamento delle Terre Sicane è stato di circa 600 mila euro, a fronte di circa 200 mila euro di trasferimenti regionali e statali.
Sbirciando il rendiconto si evince che, per il proficuo lavoro degli organi istituzionali, la spesa complessiva dei gettoni di presenza è stata di circa 33 mila euro, mentre per la gestione del personale la spesa si è attestata a circa 90 mila euro. Dopo 6 anni dalla creazione delle Terre Sicane, dunque, nuovi scogli si presentano all’orizzonte, a meno di un anno dell’elezione del super Sindaco Antonino Barrile, eletto dall’assemblea dei 65 consiglieri dei 4 comuni lo scorso 17 ottobre.
Una Unione che oggi vede seduti tra i banchi dell’esecutivo l’assessore Lillo Migliore di Montevago, ed i consiglieri Antonino Vetrano di Menfi, Gaspare Abruzzo di Sambuca, Salvatore Morreale di Santa Margherita. Nel corso dell’elezione del super sindaco, questi erano i temi aperti per stessa ammissione di Barrile: sulla promozione dei servizi turistici, sportivi e culturali di livello sovra comunale: "…abbiamo fatto poco per riempire di contenuti la nostra azione nel senso auspicato. Non siamo riusciti, per la verità, nemmeno a trovare momenti di coordinamento dei 4 comuni che consentisse, quanto meno, di dare vita ad un calendario comune delle manifestazioni estive…."
Sul servizio programmazione per lo sviluppo economico del territorio: "…il servizio non è stato effettvamente attivato…"
Sulla lotta al randagismo: "…E’ un servizio che è stato attivato, esternalizzato, che nell’ultimo anno ha registrato un consistente e non sopportabile aumento di costi per le finanze dell’unione…"
Sul servizio stipendi e paghe: "…E’ un servizio che presenta le maggiori criticità di vario genere…solo il comune di Menfi ne usufruisce…." Gli altri tre consigli comunali hanno deliberato la revoca di tale servizio.
Sul servizio vigilanza e salvaguardia del territorio ovvero quello della polizia municipale: "…si è assistito ad atti concreti che sono apparsi in contrapposizione rispetto al trasferimento del servizio all’Unione dei Comuni…" per ciò che concerne il servizio mattattoio "..la gestione affidata all’esterno è sospesa per problemi di adeguamento strutturale.."
Il servizio di protezione civile esiste solo sulla carta, mentre per i servizi catastali si è in attesa delle disposizioni dell’Agenzia del territorio.
C’è da chiedersi oggi, considerato che nulla è cambiato, se il sasso lanciato dall’esecutivo sambucese riesca a smuovere le acque stagnanti.

Francesco Graffeo

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