SAMBUCA DI SICILIA: morto Don Alfonso Di Giovanna

di_giovanna_alfonso(1159) Riportiamo un articolo di Giuseppe Merlo su una morte illustre avvenuta a Sambuca.
Nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, dopo un breve malore, si è spento a Sambuca, nella sua casa di Via Francesco Crispi, Alfonso Di Giovanna.

Prete molto scomodo negli anni caldi della contestazione, ridotto allo stato laicale nel 1970, giornalista pubblicista, operaio, funzionario di partito, uomo politico, sindaco di Sambuca dal 1980 al 1990, scrittore, saggista, per le sue originali iniziative e per la sua vulcanica attività “lascia – come è stato affermato –  un’impronta indelebile, in tutti quelli che hanno avuto modo di frequentarlo e nella comunità sambucese”. Nel lontano 1958, quando era ancora parroco della Chiesa della Madrice a Sambuca, fondò il mensile di vita cittadina “La Voce di Sambuca”  uno dei pochissimi periodici di provincia ad aver superato in Sicilia e non solo i 50 anni di vita ed a mantenersi in piena e frenetica attività.  A causa delle sue coraggiose denunce delle connivenze tra la Chiesa e la Democrazia Cristiana del tempo, venne rimosso dal suo incarico pastorale e trasferito ad Agrigento. Una sorta di “promoveatur ut amoveatur” che gli valse l’incarico di direttore de “L’Amico del Popolo” e quello di viceparroco nella parrocchia di S. Giuseppe. Poi il licenziamento e la privazione di ogni mezzo di sussistenza economica, dopo la sua adesione al Movimento dei Cristiani per il Socialismo ed al PCI. Ridotto allo stato laicale, lavora a Torino, come operaio di una cartiera e successivamente ritorna in Sicilia per ricoprire alcuni incarichi nel PCI. Nel settembre del 1977 sposa Nunzia Pignato, la sua “Rita”.  Nelle amministrative dell’8 giugno 1980 si candida nella lista del PCI e viene eletto prima consigliere e poi sindaco di Sambuca. Durante il suo mandato concretizza alcune importanti iniziative come il rilancio turistico di Sambuca,  l’approvigionamento idrico tramite la demanalizzazione della sorgente Risinata, la viabilità rurale ed urbana,  il recupero dei beni architettonici  e monumentali, dando prova “di colto ed illuminato amministratore”. Da alcuni anni costretto a letto a causa di una grave malattia, si è spento lentamente giorno dopo giorno. Ad accudirlo in ogni istante, la moglie e la figlia Antonella. Nel pomeriggio di oggi alle ore 15,00 i funerali nella Chiesa del Carmine.