Revocati due contributi non spesi da oltre 20 anni per la ricostruzione post terremoto.

20130913_741di Francesco Graffeo
Revoca del contributo statale per chi non ha iniziato i lavori di ricostruzione senza giustificato motivo. Ritornano nelle casse comunali 127 mila euro, che saranno destinati al finanziamento di altre abitazioni. Succede a Santa Margherita di Belice, dove c’è tanta gente che, per mancanza di finanziamenti da parte dello Stato, aspetta di ricostruirsi la prima casa dopo 46 anni dal sisma.

Molti sono gli aventi diritto in lista di attesa, per mancanza di finanziamenti statali. Ma c’è anche chi, dopo aver avuto assegnato un lotto, presentato un regolare progetto ed ottenuta una concessione ed un decreto di finanziamento, non ha iniziato i lavori. Casi isolati comunque.

Due cittadini, infatti, dopo aver ottenuto un contributo statale, per ricostruire la propria abitazione distrutta dal sisma del gennaio ’68, non hanno iniziato i lavori, ed il Comune ha proceduto alla revoca dei finanziamenti erogati.

L’amministrazione, guidata dal Sindaco Franco Valenti, ha firmato i primi due provvedimenti sindacali di revoca: il n. 17 e 18, il 10 aprile scorso. Complessivamente i due finanziamenti revocati, determinati da una speciale Commissione sulla ricostruzione,  ammontano a 127.323 euro.  In particolare la prima revoca, di circa 76 mila euro,  riguarda un progetto finanziato oltre 21 anni fa. Il secondo, di circa 51 mila euro, riguarda un progetto approvato e finanziato ben 24 anni fa.

A nulla sono servite le diverse diffide di avvio del procedimento di revoca, inoltrate ai due cittadini. Sulla materia, nell’aprile 2013, anche il consiglio comunale ha determinato un proprio atto di indirizzo riguardante i ritardi nell’edilizia privata a contributo statale.

La determinazione di revoca del contributo assegnato deriva dalla considerazione che la fruibilità dei Decreti di finanziamento già emessi è subordinata alla materiale ricostruzione del bene distrutto, a causa del sisma del 1968, e che, quindi, viene meno il principio generale per il quale è stato concesso il contributo stesso.

Secondo la determinazione di revoca: “Non sono giustificabili i ritardi relativi alla mancata spesa delle somme. Il protrarsi di tale situazione penalizzerebbe, se non rendendola vana, ogni altra richiesta di finanziamento che il comune di Santa Margherita andrà a fare per quanti altri sono ancora in attesa per compensare il danno arrecatogli dal sisma”. Da qui le due determinazioni sindacali di revoca. 

Ora, tali somme saranno disponibili per finanziare altri progetti da anni in attesa, per mancanza di finanziamento, mentre sono in arrivo, a breve, altri due decreti di revoca, a seguito di un monitoraggio effettuato dagli uffici di ricostruzione.

I provvedimenti, intanto, hanno ricevuto il plauso da parte delle maestranze locali, poiché rimettono in circolo somme ferme nei caveau delle banche.