Polemiche e vecchi merletti, ovvero, la dura vita di un critico in itinere

img168(1428)di Giacomo Giuffrida Samonà
“ Iurnata rutta rumpila tutta “, recita un vecchio proverbio, e mai, come ieri 30 luglio 2010, tale perla di popolare saggezza si rivelò esatta. Ma andiamo con ordine. Sciacca, ore 11 di un mattino appiccicaticcio ed afoso, con altre persone, sto varcando il cancello di un pubblico ufficio, quand’ecco che vengo raggiunto dalla dssa Rosy Abbruzzo, attuale direttrice artistica del  Premio Letterario Tomasi di Lampedusa, che, dopo un breve accenno di saluto, mi investe letteralmente con una filippica avente per oggetto il mio articolo del 20-7-us, pubblicato sul blog de IL Movimento,dal titolo “ Un lungo ed imbarazzante silenzio”, nel quale, peraltro firmandomi ampiamente con tanto di nome e cognome, cosa che nei miei interventi faccio sempre e da sempre, riprendevo un precedente editoriale redazionale del 17-7-us, avente per oggetto alcune vicende e considerazioni a margine dell’ incipiente Premio Letterario Tomasi di Lampedusa, del quale la dottssa Abbruzzo è come detto Direttrice Artistica.
L’accusa, in un torrentizio eloquio degno di miglior causa, era in buona sostanza quello di “lesa maestà”, nei confronti della commissione giudicatrice del premio stesso, ovverosia, aver adombrato (??????!!!!!!), nel mio articolo, e peraltro fra le righe, che l’ assegnazione del premio Tomasi di Lampedusa alla memoria di Francesco Orlando per la sua opera prima “ La doppia seduzione”, dipendesse da una nostra segnalazione del nome dello stesso, e non da una libera ed autonomissima scelta della giuria, inducendo così, eventualmente in errore l’eventuale lettore, ed ingenerando nello stesso il germe del dubbio che fossimo noi gli eventuali burattinai occulti dell’ assegnazione del premio stesso, e sminuendo quindi, sempre fra le righe, il lavoro della Giuria, composta peraltro da fior fiore di gente preparatissima e di alta cultura ( Lanza, Hamel, Nigro, Molina de la torre, Schirò) e non certo condizionabile dagli eventuali, ma nella fattispecie inesistenti, rumors di un giornale. In effetti, in un mio precedente articolo del 24-6-us, sempre sul blog, e probabilmente NON letto dall’impegnatissima direttrice artistica, nel commemorare la scomparsa il giorno prima, dello stesso Orlando, nel ricordarne la figura di grandissimo critico dell’opera di Lampedusa, ne suggerivo apertamente, e non certo fra le righe, alla commissione responsabile del premio stesso, il nome, per l’assegnazione di una targa alla memoria, nella sezione del premio dedicata proprio alla critica e saggistica, proprio per l’opera basilare dallo stesso svolta nell’approfondimento delle tematiche del Lampedusa. Copia di tale articolo, peraltro, inviavo, lo stesso giorno, per conoscenza giusta e doverosa, oltre che per competenza, al Prof Hamel, condirettore del Premio, per mail, e lo stesso, sempre per mail, mi gratificava di un simpatico e sintetico “ Ottimo ” a significare l’aver gradito la segnalazione.
La susseguente assegnazione del Premio, ma per l’opera di narrativa, allo stesso Orlando, mi coglieva, lo ammetto, piacevolmente impreparato, ed in un colloquio telefonico del giorno 8 luglio us, col Prof. Hamel, che personalmente stimo per il suo lavoro di ricerca storico-letteraria, e col quale in altre sedi ho avuto simpatici scambi di mail ed opinioni, apprendevo dallo stesso come tale decisione fosse già da tempo in pectore alla giuria, ma che per ovvie ragioni di riservatezza non aveva, giustamente e correttamente, potuto svelarmi l’ arcano prima della proclamazione ufficiale. . Tutto questo era peraltro riportato fedelmente nel mio articolo del 20 luglio us, che se fosse stato realmente letto direttamente dalla dottssa Abbruzzo, le avrebbe chiarito la faccenda, e fatto risparmiare 20 minuti di inutile “ cazziatone ” al sottoscritto. A tutte ste concitate rampogne, dettate, a detta sua (dottssa Abbruzzo) per presunti e misteriosi motivi di astio da parte del blog e dei suoi gestori e commentatori, nei confronti del Premio stesso e della sua organizzazione e gestione, e rei peraltro di NON chiedere lumi (ed imbeccate) agli addetti stampa e public-relacioner del Premio Stesso, che, per inciso, mai si videro, pare, nei contorni di Palazzo Cutò.
A nulla valevano le mie obiezioni che
1) il blog aveva un suo Direttore cui indirizzare ufficialmente e formalmente eventuali rimostranze,
2) una cosa sono i redazionali, una cosa sono gli articoli firmati dagli autori (nella fattispecie me) con tanto di nome e cognome,
3) una cosa sono le eventuali critiche distruttive sulla manifestazione (che peraltro NON ci sono sinora mai state), una cosa sono le critiche o i commenti letterarii, derivanti da convinzioni soggettive e non certo ”suggeribili” o “condizionabili”da eventuali estemporanei ed improvvisati censori addetti ai lavori della manifestazione. Alla fine della fiera, stanco di sentirmi trattato come uno scolaretto che l’ha fatta grossa, e del tono cattedratico e sinceramente poco simpatico della stessa Direttrice Artistica, tagliando corto ed urbanamente salutandola, la lasciavo alle sue recriminazioni, andandomene finalmente libero, pur se infastidito, per la mia strada.
Ora, a parte che i “ cazziatoni “, specie se assolutamente immotivati, e del tutto campati in aria, e per di più fatti in pubblico e sotto un caldo boia, ed un sole che spacca, autentica Scupittata a friddu e nsiccu , mi danno leggermente ai nervi, tanto come uomo che come persona di cultura, è giusto che da personcina perbene e precisa, quale mi considero, anch’io metta personalmente e direttamente alcuni puntini sulle i con la dottssa Abbruzzo.
Punto primo : ha personalmente letto la dottssa Abbruzzo tutta la sequenza di articoli relativi al Premio edizione 2010, pubblicati dal blog da maggio ad oggi. ?
Ne ha capito e colto il senso reale, improntato alla massima ed aperta e gratuita collaborazione ed a serena critica per le eventuali lacune che inevitabilmente si presentano ed evidenziano in ogni manifestazione seria e complessa come dovrebbe essere il Premio?
Dov’è, o dove lei personalmente ha riscontrato, l’ oggi imputatomi ed imputatoci, spirito distruttivo nei confronti del Premio e della Giuria?

Il diritto di critica, purchè nei limiti della buona educazione, del buon gusto, e del rispetto della personalità e dignità altrui, è diritto sancito dalla Costituzione Italiana, e non mi risulta che in Italia, o peggio in Sicilia, vi siano già pronti, o in allestimento, Gulag per eventuali intellettuali dissidenti all’ eventuale istituendo totalitarismo culturale idiota, di qualunque colore esso sia. Si passerebbe da ideale Repubblica delle lettere ed arti, a semplice e triste Repubblica delle Banane , e la cosa, lo confesso non mi interessa minimamente !! In seno al Premio stesso, poi, per quanto a mia conoscenza, e ricavato da quanto pubblicato dal sito del Premio, curato dalla stessa, il ruolo istituzionale della dottssa Abbruzzo è quello di Direttrice Artistica, non di componente la giuria tecnico-letteraria preposta all’ assegnazione dei premi, né di addetta stampa o public-relacioneer, men che meno di censora ufficiale o ufficiosa delle opinioni altrui, per cui Le chiedo, sommessamente, e giro ufficialmente e formalmente la domanda al Prof Hamel ed al Prof. Lanza, a quale titolo la stessa mi abbia letteralmente investito con una “ Cazziata per presunta lesa maestà ” che, anche ove lontanamente giustificabile in un eventuale merito, (cosa peraltro insussistente del tutto), non le competeva assolutamente fare, in quanto le mie osservazioni e/o critiche di carattere esclusivamente letterario, possono essere non condivisibili o addirittura censurabili, ovviamente, ma, pur rispettando i ruoli, le stesse eventuali censure, per stretta competenza, competono solo ed esclusivamente proprio al Prof. Hamel, od al Prof. Gioacchino Lanza, che indubbiamente, conoscendoli peraltro personalmente e direttamente, lo avrebbero fatto con più garbo e signorilità, e non con una sorta di piccolo show canicolare, fastidioso tanto per il modo e lo svolgimento, che per la temperatura esterna. Potrei ipotizzare, ma non lo faccio, che la stessa dottssa Abbruzzo, più che aver letto personalmente e direttamente gli articoli incriminati, ne abbia ricevuto, da qualcuno, malevolo forse nei miei confronti od in quelli del Movimento che mi pubblica, e che non sò assolutamente immaginare chi possa essere, un sintetico e del tutto inesatto ed analfabetico sunto, o abstract per restare in terminologia giornalistica, del tutto fuorviante e condizionato magari da ottiche diverse che nulla attenevano ed attengono alla pura e semplice critica di carattere letterario, e che quindi mi abbia investito animata più da sacro furore indotto, che da reale convincimento e conoscenza dei fatti e degli scritti, e che quindi abbia agito nei miei confronti per giovanile e passionale impulsività, e non per personale astio. Ma ripeto, è solo una personalissima ipotesi, che lancio per un senso di tardiva e forse incomprensibile ed anacronistica cavalleria. Diversa cosa, sarebbe stata se mi fossi lasciato andare a critiche sull’operato e sulle scelte dalla stessa fatte quale Direttore Artistico della manifestazione, ancora da iniziare, e quindi non giudicabili sulla base dell’enunciazione e lettura del semplice programma, ma solo dopo lo svolgimento dello stesso. Per dirla tutta, a sessant’anni, (la mia “veneranda” età) ci si scoccia non poco, per non dir altro, per essere stati trattati ed apostrofati in tal poco cortese modo, per di più in mezzo alla strada, quindi in pubblico, solo per aver espresso su di un rispettabilissimo blog,dei semplici concetti ed idee. Come dicevano gli antichi Est modus in rebus !!!! . O forse devo pensare che non sia stato gradito, in chiusura di articolo, l’offerta di disinteressata e gratuita collaborazione che il Movimento aveva spontaneamente e lealmente offerto, quale locale e libero canale d’informazione, alla riuscita della manifestazione stessa. Anzi, sempre che mi sia consentito dalla stessa dottssa Rosy Abbruzzo, esprimere una personale opinione, non posso, ad esempio, esimermi dal complimentarmi con Lei, per la felice scelta di una conduttrice della serata d’onore del 7 agosto, del calibro della brava e simpaticamente preparata Lucilla Alcamisi, giornalista esperta ed ottima conoscitrice dei tempi tecnici e dei modi della manifestazione, e che già ricordiamo con piacere, conduttrice attenta in pregresse edizioni di alcuni anni fa, non ultima quella avente come protagonista una grandissima attrice quale è Claudia Cardinale, indimenticata ed indimenticabile Angelica della trasposizione cinematografica del romanzo di Tomasi, segno inconfutabile, questa scelta, di come, l’attuale Direzione Artistica dell’evento, sappia intelligentemente trarre dalle riuscite pregresse esperienze organizzative di alcuni anni fà, (vecchia gestione del dott. Bonifacio) ottimi spunti per la felice riuscita di una serata che sono sicuro resterà anch’essa indimenticabile, visto anche il calibro e lo spessore di un Testimonial quale Giuliano Gemma, ottimo protagonista di tante interessanti pellicole, dal western all’italiana al genere brillante o più impegnato, oltrechè, soprattutto, per quanto attiene la specifica tematica tomasiana, simpatico generale garibaldino protagonista in un purtroppo brevissimo cameo nel film il Gattopardo. Sulle altre scelte previste dal programma, peraltro interessante, non entro ovviamente nel merito, essendo ancora la manifestazione ancora in itinere se non letteralmente in fieri, per cui, se sopravviverò, alla inaspettata scupittata per presunta lesa maestà di cui sopra, rimando a dopo eventuali apprezzamenti e commenti, fatti, semmai, quale semplice fruitore degli eventi stessi.
Alla fine di questa lunga tiritera, che spero non abbia annoiato gli eventuali lettori, auguro, alla dottssa Abbruzzo, ed allo staff organizzativo del Premio, il massimo successo per la riuscita della manifestazione che indubbiamente è, e sarà, un sempre un più bel fiore all’occhiello della nostra Santa Margherita, terra di Gattopardi, di agricoltori operosi, e, mi sia consentito, di modestissimi e disinteressati critici, vuoi storico letterari che di costume, quali il sottoscritto e gli amici del Movimento.
Quindi Ad Majora, e come diceva il Manzoni, Adelante …… con judicio.