Museo della Memoria – Itinerario museale Terre Sicane

In Piazza Matteotti, accanto al Palazzo Filangeri di Cutò, all’interno della ex Chiesa Madre a Santa Margherita di Belìce si trova il Museo della Memoria. Un museo legato alla ricerca dell’identità collettiva del Belìce. Al suo interno diversi fotogrammi, documenti, citazioni letterarie, dipinti e filmati guidano il visitatore in una affascinante scoperta dei paesi della Valle del Belìce (Gibellina, Montevago, Salaparuta, Poggioreale, Santa Margherita di Belìce, Santa Ninfa, Sambuca e Vita) prima di quella sconvolgente notte del 15 gennaio 1968. Ma soprattutto il dopo. Scatti fotografici che immortalano volti di uomini, donne e bambini, di case distrutte, di paesi stravolti e in maniera particolare di macerie. E poi tutte le fasi dei primi soccorsi, gli aiuti, le baracche fino ad arrivare alla ricostruzione urbanistica ma anche alla rinascita umana di tutta quella gente che si ritrovò principale protagonista di quel tragico evento. Dalle immagini di quei luoghi di straordinaria bellezza, che in pochi secondi furono distrutti e rovinati dalla forza della natura, si evidenzia la fragilità delle cose umane, si racconta il dolore, l’emergenza, le operazioni di soccorso, la solidarietà, la rabbia, ma anche la protesta di chi vuole con forza una rinascita ed un futuro.
Il Museo è stato realizzato dall’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa con il finanziamento del Parco Culturale Terre Sicane ed è suddiviso in tre sale intitolate a Nicola Scafidi, Danilo Dolci e Salvatore Scuderi tre personalità che ognuno a suo modo sono state testimoni e protagonisti di quel tragico evento.
Il materiale fotografico dell’allestimento proviene in gran parte dall’archivio del grande fotografo Nicola Scafidi, il primo ad arrivare, dopo le prime scosse quella fredda notte di gennaio in quei paesi, e ad immortalare quanto di sconvolgente un evento naturale può provocare, ma sono conservati anche gli scatti di Riccardo Taiani e di tanti cittadini che hanno risposto all’appello dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa e hanno voluto mettere a disposizione i propri ricordi per poter permettere che il Museo si potesse realizzare nel miglior modo possibile.Vi si trova anche una raccolta di quotidiani e riviste dell’epoca, album di foto ed anche una sala multimediale in cui viene proiettato il video “Belice, 15 gennaio 1968”, un cortometraggio in cui attraverso immagini raccolte, fra gli altri, dagli archivi delle Teche Rai e della Discoteca di Stato, si racconta la Valle del Belice e i suoi paesi prima e dopo il 1968.