Modifiche statutarie all’Unione Terre Sicane. Non raggiunto il quorum del 2/3. Nuova seduta il 30 ottobre

unione4di Francesco Graffeo
E’  diatriba all’interno dell’Unione dei Comuni Terre Sicane. E dopo di due ore di  discussione non ci sono stati i numeri sufficienti per ottenere una maggioranza  qualificata in sede di voto, ed approvare le modifiche statutarie, già esitate  nei rispettivi consigli comunali. Ancora una volta, le assenze di alcuni  consiglieri, hanno avuto delle conseguenze nel raggiungimento del quorum  richiesto in sede di votazione. Le modifiche all’esame del Consiglio delle Terre  Sicane, di fatto, incidono profondamente sull’organizzazione dell’ente  sovraccomunale, che dovrebbe gestire sotto un’unica bandiera servizi in comune  tra Menfi, Santa Margherita, Sambuca e Montevago. Fra le modifiche previste: il  taglio dei costi della politica, (cioè niente più gettoni di presenza per  assessori e consiglieri), e la riduzione del numero dei consiglieri che da 20,  dovrebbero passare a 12. Modifiche, queste, che hanno portato non poche  discussioni nelle minoranze consiliari di Sambuca e di Menfi. Battaglia anche  “sull’iter adottato per le  modifiche statutarie” da parte  del  consigliere di minoranza, di Menfi, Ludovico  Viviani.  Di fatto, nella seduta di giovedì sera, presso la  sede istituzionale delle Terre Sicane, i 14 consiglieri presenti,  sui  20 convocati, hanno ribadito ciascuno le proprie  posizioni già ampiamente espresse in sede di approvazione nei singoli consigli  comunali. In sede di voto: 3 consiglieri sono stati contrari, (Ludovico Viviani,  Luigi La Placa, e Massimiliano Armato) ed 11 i consiglieri  favorevoli.  Non raggiunto il quorum dei 2/3 per ottenere la  maggioranza qualificata. Per passare erano necessari 14 voti. Ora il punto dovrà  ritornare in discussione nella seduta già convocata per il prossimo 30 ottobre.  A nulla è valso l’appello del super sindaco delle Terre Sicane, Calogero  Impastato, di votare le modifiche statutarie “per creare un ente  snello”. Assenti erano i consiglieri margheritesi Gaspare  Viola e Roberto Marino, i montevaghesi Francesco Catalano e Giovanni Cutrera, ed  i sambucesi: Rossana Pendola e Giuseppe Verde.