Colpo di scena ieri sera in consiglio comunale. Da votare il tanto atteso rinnovo della commissione 178. Quella per intenderci che approva i progetti privati sulla ricostruzione.

Una elezione con voto segreto che prevede tre turni di votazione per eleggere i due componenti della maggioranza, il componente su indicazione sindacale ed i due componenti della minoranza.

La maggioranza si presenta compatta e vota i due nomi proposti. L’architetto Antonina Saladino del 1971 ed il geometra Calogero Bilello classe 1974, entrambi con 4 voti di preferenza.

È il turno dell’elezione dei componenti di minoranza ed è qui che si apre una spaccatura.

Infatti i 4 consiglieri vanno al voto senza un accordo sui nomi da eleggere è così dall’urna escono fuori tre nominativi: Salvatore Ferraro (ex consigliere comunale) classe 1972 che ottiene 2 voti, l’arch. Filippo Ferraro e Castrenze Grisafi classe 1939 che ottengono un voto ciascuno.

E in caso di parità di preferenze una nota del Ministero chiarisce che per le elezione dei componenti le commissioni, in caso di parità di preferenze prevale il criterio dell’età anagrafica.
E l’età anagrafica favorisce Castrenze, lasciando fuori dalla porta della commissione, l’architetto Ferraro.

In ultimo si passa al voto del componente sindacale. Ad essere eletto all’unanimità con 12 preferenze è l’agronomo Giovanni Marino.

A caldo non è facile prevedere se l’esito del voto della minoranza avrà delle ripercursioni sulla tenuta del gruppo.

Ma di certo ne esce sconfitta la linea di chi sosteneva la candidatura dell’arch. Filippo Ferraro, che a detta dei beni informati era sponsorizzato da Anna Mauceri.

Ed a pezzi ne esce anche il capogruppo della minoranza Pier Paolo Di Prima, che in questo mese, post elezioni, non è riuscito a trovare una sintesi sui nomi da proporre per la commissione.

Vedremo gli sviluppi nelle prossime sedute. Nei successivi articoli conosceremo più da vicino i profili professionali dei componenti la commissione.