Solo quattro anni fa…. i Leoni Sicani

leoni in finale (6)di Giuseppe Sanfilippo
Solo quattro anni fa pensavo di fondare una squadra che rappresentasse il “mio” territorio, il paese da dove venivo… Questo è stato il mio primo pensiero quando è partito quell’inno, il “mio” inno, quel Fratelli d’Italia che altre volte ho cantato con la maglia azzurra… Ma stavolta è stato diverso, stavolta l’inno suonava perchè la squadra che ho fondato solo 4 anni prima si stava per giocare uno scudetto contro una corazzata che da decenni pratica questo sport. Vi posso dire che quello è stato il momento più difficile, il groppo in gola è salito e cantare è stato difficile, molto difficile. Perchè nel frattempo guardavo i miei Campioni, che hanno fatto dei miracoli per arrivare lì in quel palazzetto, in quel momento, per giocarsi un titolo che vale una carriera… Guardavo lo staff tecnico, genitori improvvisati allenatori, meccanici, dirigenti, e oggi divenuti eccezionali con i loro impegni e sacrifici… Il cuore batteva a mille, perchè ripensavo a dieci mila cose tutte insieme, vedevo i nostri “4 gatti” di tifosi sgolarsi per competere contro le decine di tifosi padovani venuti dopo l’oretta di strada… Non mi importava come sarebbe finita la partita perchè noi quello “scudetto” l’abbiamo vinto tante volte in questi anni… La squadra che rappresentava il paesello sperduto di una Sicilia spesso discriminata era li, sul tetto d’Italia, alla faccia di chi rideva quando sentiva parlare dei “Leoni Sicani”… Quella stessa squadra che ormai da un paio d’anni si allena in una palestra così piccola da non starci nemmeno il campo montato, perchè il palazzetto, quello vero, è impraticabile da diverso tempo ormai… Quella Squadra che non sa nemmeno cosa sia partecipare ad un torneo nazionale ne tanto meno internazionale, perchè la Sicilia è lontana e ogni trasferta ci costa il doppio (almeno) delle squadre del resto d’Italia… Eppure siamo arrivati li, senza esperienza, con 800 km sulle spalle, perchè per noi anche arrivare a Lignano è una “sfida”… I brividi che ho provato durante quell’inno mi facevano pensare alle centinaia di tifosi rimasti a casa, ma che con il cuore erano li con noi, quei tifosi che hanno riempito per tutta la stagione il pala Roccazzella e hanno cantato, urlato, gioito, fino a quei tre gol contro Viterbo, che di fatto c’hanno qualificato ai play off quando tutto sembrava perduto… E poi durante quei 40 minuti tutti li attaccati allo schermo del pc, manco fosse la finale di un mondiale di calcio, tutti a guardare i Leoni, c’è chi ha rinunciato al proprio compleanno, chi ha montato un maxi schermo in caserma, chi ha coinvolto i parenti a casa, chi si è riunito con i propri compagni di scuola, e chi come qualche sindaco, assessore, giornalista, era in trepidazione per ogni palla che parava Maria Pia… Tutto questo vale più di qualsiasi vittoria… Vale più di una vittoria vedere Kikka piangere in campo dal dolore al braccio e malgrado ciò stringere i denti e buttarla dentro ancora una volta, oppure Aurelio che con una p200 ha lottato come un Leone o Luca che con una carrozzina guasta ha fatto il fenomeno come spesso gli capita… Queste sono le emozioni che mi porto dentro, questi sono i motivi per cui piangevo di gioia alla fine delle nostre battaglie… Perchè tutti siamo stati immensi, non sono i punteggi che hanno falsato un campionato, come qualcuno ha detto, ma sono i nostri cuori che l’hanno falsato, controllateci quelli, vedrete che non sono normali, vedrete che i valori sono troppo “alti” rispetto a quelli di qualcuno che si vanta di essere uno “sportivo” o “campione”… Non è un titolo che ti ci fa diventare, lo sei prima dentro, lo sei quando sai perdere e ammetti la bravura dell’avversario, e poi l’anno dopo ti fai il culo per migliorare e magari vinci contro l’avversario che ti aveva battuto l’anno prima, sul campo, solo il campo è il luogo in cui si giocano le partite… Io da sabato posso dire che ho calcato il campo di una finale scudetto da protagonista, dove i miei avversari hanno meritato di vincere, il resto non conta… Perchè per me vale quello che ho provato durante quell’inno, quegli sguardi, quei messaggi, quei 4 anni, quella festa trionfale una volta tornati nel mio Paese, con le coppe, le bandiere, come fossimo Campioni d’Italia, forse perchè dentro di noi lo siamo da sempre…!!! Il Vostro Capitano