Sparite le panchine in Piazza Emanuela Loi

di Francesco Sciara
Non c’è pace per le panchine e per i sedili della città del Gattopardo.
A Santa Margherita di Belìce, sta diventando difficile perfino sedersi per trascorrere dei momenti di relax nelle principali piazze.
In piazza Emanuela Loi, nella mattinata del 5 giugno, sono incredibilmente  scomparsi gli assi di legno che costituivano le sedute e le spalliere delle panchine collocate nella grande piazza dedicata all’agente di polizia barbaramente assassinata nella strage di Capaci. Cinque panchine, tutte allineate in un lato della piazza, sono state danneggiate da atti vandalici. Il danneggiamento è stato compito, in pieno centro, nelle vicinanze di diverse abitazioni. I vandali, praticamente indisturbati, hanno compiuto la loro bravata sottraendo i supporti in legno. Delle 5 panchine, restano soltanto i supporti in ferro. Un triste e deprecabile fenomeno quello del vandalismo che mette in evidenza la mancanza di totale senso civico.

E la poca attenzione per il decoro urbano, a Santa Margherita di Belìce, è riscontrabile anche in piazza Matteotti. Nella piazza considerata il “salotto” del paese ognuno sembra essere autorizzato a fare tutto ciò che gli passa per la testa. Le panchine in pietra, sembrano munite di rotelle, e vengono spostaste, nonostante la consistente pesantezza, per organizzare dei “salottini privè”.  I ragazzi, per trascorrere il loro tempo libero, evidentemente non vogliono rinunciare a sedersi comodamente e scambiarsi tenere effusioni all’ombra del Palazzo del Gattopardo. Come se non bastasse, terminate le loro piacevoli conversazioni, non trovano di meglio che lasciare nei pressi del “salottino” ogni genere di rifiuti. Bottiglie, bicchieri di plastica, tovaglioli, pacchetti di sigarette vengono cosparsi sul pavimento della piazza. E quel che resta del contenuto delle bottiglie, che non è certo acqua, viene versato sulla pavimentazione.

Sporcizia e sudiciume vanificano gli interventi effettuati per mantenere pulita la piazza. Questa deprecabile situazione, non permette ad altri cittadini, e soprattutto agli anziani, di potersi sedere comodamente e di fruire di un luogo pubblico pulito e decoroso. Per porre fine a questo stato di cose servirebbe un maggiore controllo nei luoghi pubblici del paese.

Sarebbe auspicabile la collaborazione della stragrande maggioranza dei cittadini margheritesi che ovviamente finiscono con l’essere danneggiati da questi atti vandalici e di scarsa attenzione. Chi assiste o nota  comportamenti non consoni e di scarsa educazione civica, ha il dovere di intervenire e richiamare i trasgressori. Necessitano degli interventi e una presa di posizione a tutti i livelli. A partire dalle famiglie, dalla scuola e da  tutte le componenti della società civile ci si deve interrogare e si devono cercare le soluzioni per arginare gli episodi di vandalismo e di scarsa attenzione. Che non sono limitati alle sole panchine. 

Atti di vandalismo e danneggiamenti hanno preso di mira  le ville, il campo sportivo comunale e altri luoghi pubblici. Una situazione che va affrontata se si vuole un paese più vivibile e decoroso. E se, per la vastità del territorio comunale, risulterebbe essere difficile controllare i luoghi pubblici nell’arco delle 24 ore si potrebbe valutare l’ipotesi dell’istallazione di telecamere. In diversi altri comuni si è provveduto a reperire dei finanziamenti pubblici per l’installazione delle telecamere. Il costo a carico dei comuni è, in alcuni casi, limitato alla manutenzione degli impianti e delle telecamere. Il ricorso alle telecamere, pregiudica un po’ la privacy, ma potrebbe essere una delle soluzioni per salvaguardare e tutelare il patrimonio storico e i luoghi pubblici del paese.