Storia margheritese (fine ‘800)

fine 800(fonte archives.is)
Dal 1854 al 1870, ad opera del Professor Bernardo Sesta, del figlio Professor Roberto e del genero Insegnate Andrea Catania, la Chiesa Madre di Santa Margherita fu decorata sfarzosamente con pregevoli stucchi e con affreschi dell’insigne artista Giuseppe Meli.

Nel 1861 diversi renitenti di leva lasciarono il paese e raggiunsero l’America. Tra essi Onofrio Abruzzo, che poi lasciò tutti i suoi beni per erigere un ospedale in Santa Margherita.

Nel 1866 i frati vennero costretti a lasciare il convento. I beni ecclesiastici vennero incorporati dallo Stato e poi venduti. L’analfabetismo allora raggiungeva la punta massima. L’istruzione alle ragazze era impartita dalle suore del Collegio di Maria che insegnavano anche ricamo e altri lavori. L’economia agricola era basata sulla produzione del grano, del sommacco e del vino, specie dopo che la filossera attaccò i vigneti francesi.

Nel 1867 ci fu una epidemia colerica che causò tanti morti. La popolazione credeva che fosse diffusa dal Governo per incassare le tasse di successione. Squadre di cittadini, giorno e notte, vigilavano alle porte del paese per evitare l’ingresso di persone che potessero diffondere il contagio.

I locali adiacenti alla chiesa di San Calogero, già ritiro per sacerdoti, vennero usati come lazzaretto e da allora i morti non vennero più seppelliti nei sotterranei delle chiese ma venne utilizzato a cimitero, per circa venti anni, un tratto di terreno adiacente al lazzaretto. I locali del convento, in parte venduti a privati, successivamente furono adibiti a Scuole Elementari con maestri pagati dal Comune.

Il 2 novembre 1867 la Principessa Giovanna Filangeri, ereditiera dei beni di cui si è accennato, sposò in Palermo Lucio Mastrogiovanni Tasca.Il padre di questi, Conte di Almerita, Senatore del Regno, pure a nome Lucio, fece realizzare, nella seconda metà del 1800, la Villa Tasca di Palermo, ove venne eretto un tempietto circolare. Nello stesso periodo, e precisamente mentre era sindaco del comune Calogero Giaccone, 1877 – 1882, su uno sperone roccioso in fondo alla Villa Comunale di Santa Margherita, venne costruito il “Cafè House”, a forma di tempietto circolare, identico a quello realizzato, poco tempo prima, a Villa Tasca di Palermo. Perciò è da ritenere che a realizzarlo abbia influito Lucio Tasca junior, che allora, assieme alla moglie, Principessa Giovanna Filangeri, spesso abitava nel palazzo Cutò di Santa Margherita, dove conduceva una vita sfarzosa, con ricevimenti e balli, con la partecipazione delle famiglie civili del paese, con esecuzioni di concerti musicali e rappresentazioni teatrali.

Altro elemento che mette in relazione l’ambiente di Santa Margherita a Villa Tasca di Palermo è il fatto che in tale villa esiste una statua con lo scritto “Autumnus”, un po’ più piccola ma nella composizione e negli atteggiamenti identica a quella che fino al 1861 si trovava nella piazza di Santa Margherita ed ora si trova nella Villa Comunale. E’ da ritenere che le due sculture siano opera dello stesso artista, o copia l’una dell’altra, come i due tempietti possano essere opera delle stesse maestranze.Intorno al 1870, il palazzo Cutò di Santa Margherita venne sistemato e nella parte centrale del prospetto, sopra il balcone, venne posto un orologio con parafulmine. Sul quadrante dell’orologio era la scritta “Lucro appone”, tratta dalla frase di Orazio “Apponere aliquid lucro”, cioè ascrivere a guadagno una cosa. Perciò è da tradurre “ascrivi guadagno le ore o il tempo”. E’ come un invito a far buon uso del tempo.

Nel 1885, durante la sindacatura di Vincenzo Di Giuseppe, venne abbandonato il vecchio cimitero di San Calogero ed entrò in funzione il nuovo realizzato in contrada San Liborio. Il progetto del prospetto fu opera dell’architetto palermitano Giovani Battista Basile, noto per importanti lavori sia in Sicilia che in Italia.