Silenzio sulle trivellazioni

di Salvatore Mauro
Sono passati circa tre mesi da quando sull’albo pretorio di alcuni comuni della Valle del Belice, a cavallo delle province di Agrigento, Palermo e Trapani è stata pubblicata la richiesta di concessione a eseguire ricerche di idrocarburi da parte della società Enel Longanesi Evelopments S.r.l. denominata “MASSERIA FRISELLA”, in un’area che si estende per 681,66 KM quadrati, che parte dal comune di Montevago e passando per ben 17 comuni arriva a Monreale. Pubblicata il 16.6.2012 (IT) Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 171/11- “Gli interessati possono presentare istanza di permesso sulla stessa area entro 90 giorni dalla data di pubblicazione”.
Premetto che questo progetto esige, in via preventiva, la valutazione di impatto ambientale e valutazione di incidenza, previsti dalla lettera T dell’allegato A al decreto del presidente della Repubblica del 12 aprile 1996 art. 1 comma 3 (informo che di tale progetto non vi è alcuna traccia presso gli uffici tecnici dei comuni interessati).
La cosa che mi preoccupa, dopo tutto questo tempo, è il silenzio dei nostri sindaci e il mancato coinvolgimento, attraverso una corretta informazione, dei cittadini.

Se mai fosse data tale concessione per lo sfruttamento di eventuali giacimenti petroliferi, la nostra vallata sarebbe destinata a morte sicura, con la distruzione del nostro paesaggio, della storia e dell’identità culturale, già messa a dura prova dal sisma del 68’.
Questi “signori del petrolio” per perforare i pozzi utilizzano una tecnica denominata “sismica riflessione”, che prevede l’uso di esplosivi per i pozzi superficiali, oppure grossi vibratori che provocano mini–terremoti, incompatibili con il nostro territorio, soggetto a fenomeni sismici di elevato impatto. Recentemente alcuni comuni interessati dalle trivellazioni sono stati classificati al primo livello nella tabella sismica (Livello di pericolosità da 1 a 4), inoltre l’impatto di questa tecnica agirebbe pure negativamente sulle falde acquifere sotterranee. (Ing. Philippe Pallas)
Considerato che non appena si esaurisce un pozzo è necessario, per mantenere la produzione,trivellarne altri, i rischi, non sono solo legati alle trivellazioni, ma anche alla devastazione totale dell’intero territorio fino all’esaurimento del giacimento petrolifero.
In virtù dell’art. 6 della legge n.14 del 3l luglio 2000 ( CAPODICASA – Ass. Reg. per l’ Industria MANZULLO ) I proprietari o possessori di fondi compresi nel perimetro del permesso o della concessione non possono opporsi alle operazioni di prospezione, ai lavori di ricerca e ai lavori per la coltivazione e lo sfruttamento del giacimento, inoltre, entro lo stesso perimetro i concessionari potranno costruire tutte le opere necessarie, comprese quelle per il deposito, il trasporto, lo stoccaggio dell’utilizzazione del minerale, aumentando i rischi ambientali.
Grazie ancora alla legge regionale, il 30/10/2003, con il D.A. n. 91 la regione Sicilia, in buona sostanza, offre carta bianca alle compagnie petrolifere al fine di operare in modo quasi incontrastato nel territorio interessato dal perimetro concesso. Iniziati i lavori, dunque, la sovranità dei cittadini non avrà più alcun valore.
Sono noti i danni che l’estrazione del petrolio comporta alla salute umana, vedi alta incidenza di tumori nelle aree di Gela, Augusta e Priolo causati dagli stabilimenti petrolchimici “a causa dell’ idrogeno solforato (H2S), derivante dalle perforazioni e soprattutto dal pre-trattamento di idro-desulfurizzazione del greggio” (Maria Rita D’Orsogna).
Da mesi la nostra vallata è oggetto dell’attività di prospezione, tanto che è sorvolata da elicotteri per effettuare i rilievi geomorfologici, presumo, dunque, che le attività di questa progettazione vadano avanti.
I cittadini hanno il sacrosanto diritto di essere coinvolti e informati su tutta la questione che riguarda la richiesta di trivellazione nella vallata, affinché possano difendere il proprio territorio e il diritto alla salute da questi attacchi indiscriminati delle multinazionali, la cui connivenza con la politica regionale e nazionale è stata dimostrata in tante occasioni. Ritengo compito morale e civile dei sindaci coinvolgere e informare i cittadini.