SI ai referendum del 12 e 13 giugno 2011

facciata referendum2011(2046)       Il 12 e 13 giugno noi andremo a votare SI per i referendum abrogativi, FATELO ANCHE VOI.

I quattro quesiti proposti riguardano: i primi due la privatizzazione dell’acqua  (si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favoreli),il terzo riguarda la produzione di energia nucleare (si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favoreli),infine il quarto quesitoriguarda il mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri (si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favoreli).
Di seguito vi riportiamo le denominazioni sintetiche che ritroveremo nelle schede, formulate dall’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte Suprema di Cassazione, in relazione a ciascuno dei quattro quesiti referendari dichiarati ammissibili:

– Referendum popolare n. 1
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione; 

— Referendum popolare n. 2
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma;

— Referendum popolare n. 3
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;

—- Referendum popolare n. 4
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

Votando SI al primo e secondo quesito riguardante la privatizzazione dell’acqua si vuole abrogare/eliminare….
– l`art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 (privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica).
– l`art. 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006.
Il primo articolo che vogliamo abrogare stabilisce che il servizio idrico deve necessariamente essere affidato a soggetti privati o a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato detenga almeno il 40%. In pratica, anche se una amministrazione gestisce bene il servizio idrico, deve appaltarlo ai privati. A costi più alti.
Il secondo consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.

Perchè votare SI al quarto referendum?
Votare SI al referendum sul legittimo impedimento è la grande occasione che ha il popolo italiano di stabilire democraticamente che davvero tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, che non ci sono zone d’ombra nell’ordinamento giuridico italiano.