S.Margherita: piccole discariche d’amianto si moltiplicano

amianto Nostro malgrado, siamo qui a scrivere l’ennesimo articolo sulla piaga “amianto” a Santa Margherita di Belìce. Difatti, le discariche abusive di amianto, a cielo aperto, senza alcuna misura di sicurezza crescono, si moltiplicano e ci salutano dalle loro postazioni panoramiche.
Abbiamo avuto modo di girovagare per le vie del paese e attorno al paese e dobbiamo constatare che le discariche abusive di amianto, che negli anni e mesi scorsi abbiamo segnalato, sono sempre vive e vegete, sempre presenti ed in aggiunta, sempre più pericolose.


Forse è superfluo farlo, o forse no visto che il cittadino margheritese, dall’alto della sua intelligenza, continua a buttare amianto, danneggiato e rotto, a destra e a manca, come fosse una caccia al tesoro.
L’amianto, se conservato bene e quindi senza lesioni o senza rotture, non è direttamente pericoloso. E’ come una bomba: pronta ad esplodere ma ancora non esplosa. Quando invece si tratta di amianto danneggiato, lesionato, spezzato, dialettalmente detto “spaccato”, diventa altamente pericoloso, per noi, per la nostra generazione futura e per i figli dei nostri figli dei nostri figli.
Giusto per curiosità nostra e di chi ci legge, cliccando su questo link, c’è un interessante articolo sulla pericolosità delle fibre di amianto. http://www.nonsoloamianto.com/effetti-salute-eternit.htm

Tornando al nostro caro paese, abbiamo “scoperto” e fotografato un’altra discarica abusiva, appena fuori il centro abitato, dove è facile rinvenire pezzi di amianto, logicamene rotto e con le fibre al vento.
SI tratta della strada di C/da Luni (per i paesani siamo ‘ncapu la limmita, doppu Sant’Antoni), nella via esterna; quella tutta illuminata. Più precisamente, è poco prima di una sorta di piazzola e di discesa sulla destra.

Considerando anche questa discarica, facciamo un riassunto di quelle che negli anni abbiamo “scoperto” e segnalato:

  1. All’interno dei ruderi del paese vecchio, nella via che collegava il quartiere di San Vito alla salita del Calvario;
  2. Lungo la stradina di C/da Itria, vicino la diramazione per C/da Cannitello;
  3. C/da Luni, nella via esterna, vicino al curvone più distante;
  4. C/da Piana;
  5. C/da Luni, nella via esterna, poco prima della piazzola.

Ora, atteso che il cittadino margheritese, generalmente considerato, si dimostra ignorante e incivile a tal punto da abbandonare all’aperto, senza alcuna misura di sicurezza, elementi di amianto danneggiati, cancerogeni per tutti (e quindi anche lo stesso margheritese incivile), ci rivolgiamo e chiediamo specificatamente a determinati soggetti:

  • Al Signor Sindaco, alla Giunta Comunale (e soprattutto all’Assessore al Ramo) e ai Consiglieri Comunali di Maggioranza, tutti responsabili delle condizioni di salute del territorio, di prendere serie iniziative per mettere in sicurezza l’ambiente in cui viviamo, bonificare le aree da noi segnalate e anche tutte le altre che ancora non abbiamo scoperto e debellare il fenomeno “iettu l’amianto unni e gghiè”;
  • Ai Consiglieri Comunali di Minoranza, se trovano spazio e tempo libero dalle loro fondamentali interrogazioni consiliari, di collaborare con l’Amministrazione Comunale per la soluzione di questo problema, e di sorvegliare l’azione stessa dell’Amministrazione Comunale;
  • Alle Forze dell’Ordine in senso lato (Carabinieri, Polizia Municipale, Guardie Forestali) di controllare più a fondo il territorio e far desistere, con gli strumenti opportuni, il margheritese dal creare queste discariche abusive di amianto;
  • Al margheritese incivile e ignorante di accontentarsi che a conoscere della sua ignoranza e inciviltà siamo solo noi del paese e di non pretendere che a conoscerla siano anche i (pochi) turisti che ci vengono a trovare.

Confidiamo che, prima o poi, qualcosa si smuova.

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