RISULTATO SONDAGGIO Sogeir: i numeri del successo

sondaggio(1194) Dopo 15 giorni chiudiamo questo sondaggio e il caso ha voluto che proprio ieri su La Sicilia è stato pubblicato uno studio  riguardante  la gestioni dei rifiuti. 
Gestione rifiuti, siciliani insoddisfatti Il 77% esprime un parere negativo rispetto a 5 anni fa, la delusione cresce di più a Palermo e Catania.


Cresce l’insoddisfazione per la gestione dei rifiuti nelle città dell’Isola: secondo i dati dell’ultima indagine dell’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, il 77% dei siciliani esprime un giudizio decisamente negativo. La valutazione si fa ancora più critica nelle aree metropolitane di Palermo e Catania, nelle quali il servizio è bocciato dall’86% dei residenti. La ricerca, condotta dall’Istituto Demopolis per il quotidiano La Sicilia, ha analizzato l’opinione ed i comportamenti dei cittadini in tema di servizi ambientali. Nella percezione dei siciliani pesa la prolungata emergenza in molte città dell’Isola, invase da cumuli di rifiuti, a causa di gestioni spesso caratterizzate da sprechi e grave incapacità amministrativa. Con gravi danni per la vivibilità urbana, ma anche per l’immagine della Regione. Ad essere promossa dai cittadini è soltanto una parte dei piccoli comuni (con le Madonie ed una porzione della provincia di Trapani ampiamente sopra la sufficienza), mentre l’insoddisfazione raggiunge punte assolute in diverse periferie delle grandi città e nelle zone metropolitane, nelle quali si registra, rispetto al dato medio regionale, la più alta percezione di peggioramento del servizio di raccolta dei rifiuti. Solo per un siciliano su dieci la gestione dei servizi ambientali è migliorata rispetto a 5 anni fa. Per un terzo è rimasta uguale, mentre è decisamente peggiorata per il 45% degli intervistati. La situazione attuale induce i cittadini a chiedere un deciso intervento per non prolungare i disagi ed i conseguenti rischi per la salute: dopo i troppi ritardi accumulati negli anni, i siciliani sembrano apprezzare l’idea del governo regionale di puntare in modo deciso sulla raccolta differenziata e su una maggiore responsabilizzazione dei Comuni. Ma la strada appare ancora lunga: ogni cittadino dell’Isola avvia oggi in discarica, non riciclati, circa 500 kg di rifiuti ogni anno. L’80% degli intervistati ammette, con consapevolezza, di non effettuare oggi alcuna forma di raccolta differenziata. Solo il 20% sostiene di farlo, anche se spesso in modo parziale: per la carta e il vetro; il resto (alluminio, plastica, farmaci, ecc) è differenziato in poche realtà virtuose. In tanti, soprattutto nelle grandi città, confessano un atteggiamento di pigrizia e disattenzione; un ampio segmento di intervistati sostiene che «non serve farlo, perché – in ogni caso – finirebbe tutto in discarica in modo indifferenziato». Pensiero, quest’ultimo, molto diffuso nell’Isola, ed in particolar modo nelle province di Messina e di Siracusa. In una regione che riesce a riciclare meno del 10 per cento dei suoi rifiuti, serve dunque una nuova politica, di organizzazione, ma anche di tipo culturale. La ricerca rivela una forte sensibilità in materia da parte delle donne, ma anche dei giovani: almeno in termini di principio. La disponibilità a cambiare i comportamenti, di fronte a una coerente nuova gestione dei rifiuti, esiste: secondo i dati dell’indagine dell’Istituto Demopolis, la maggioranza assoluta dei siciliani, il 53%, sarebbe disponibile ad effettuare la raccolta differenziata se venisse effettuata porta a porta. Il 30% ci proverebbe seriamente anche senza il «porta a porta», ma a condizione di trovare i contenitori molto vicini alla propria abitazione.
PIETRO VENTO
Direttore Istituto Demopolis

1 commento

  1. Scusate, ma su quali informazioni si basano i cittadini/contribuenti per valutare l’efficacia del servizio raccolta differenziata ?
    Forse sulle stime, mai riscontrate e di fatto assolutamente inattendibili e fuorvianti, diramate dalla società d’ambito? (Diramate su trasmissioni, spazi televisivi e pubblicità i cui costi vengono spalmati sulla fiscalità pubblica ?)
    Proprio per evitare l’aleatorietà delle cifre che si declamano con troppa facilità (tanto nessuno è in grado di smentire..), persino la Presidenza della Regione Siciliana, in un sussulto di efficienza, ha fissato i criteri per calcolare la percentuale della raccolta differenziata dei rifiuti urbani con una circolare ad hoc, il 30 aprile 2008, circolare  pubblicata sulla GURS n.22 del 16 maggio 2008.
    Leggetela, non è poi così difficile farsene un’idea.
    Trattandosi di un servizio pubblico, dovrebbe essere il Consiglio Comunale, organo di indirizzo e di controllo, a contro-dedurre in ordine alle scelte ed alle modalità operative della società d’ambito, e ciò a tutela della popolazione.  Perché l’organizzazione che un’azienda si dà incide direttamente o indirettamente sui costi e sulla qualità del servizio PUBBLICO.

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