Reportage fotografico: le palme della Rimembranze e della Villa Gattopardo

repoPubblichiamo oggi un reportage fotografico sullo stato di salute delle palme che si trovano nel Parco delle Rimembranze e nella Villa Gattopardo.
 

Finito per sempre, distrutto nell’indifferenza generale, il patrimonio verde costituito  dalle nostre palme. 

Come ormai più volte verificato, denunciato, comunicato e pubblicato, le palme che (ormai) costituivano il verde ornamentale pensato per il nostro centro, sono morte sotto l’azione silente, battente,  continua del punteruolo rosso.
Abbiamo in tutti i modi cercato di mettere in pre-allarme gli organi competenti per verificare la fattibilità di porre in essere tutte quelle misure possibili (ripetiamo: Possibili!!) al fine di difendere con tempi e modi opportuni le nostre palme.
Fino ad oggi si è trattato di appelli caduti nel vuoto, nessuna misura precauzionale è stata adottata e così gli esemplari impiantati come arredo urbano lungo quasi tutte le vie del nostro paese sono state distrutte dal coleottero.
Qualche tempo fa, e precisamente in data 10-01-2011 (quindi 10 mesi fa), abbiamo pubblicato il seguente post:
http://ilmovimento.splinder.com/post/23845838/smb-il-punteruolo-rosso-attacca-il-gattopardo
con il quale invitavamo i nostri amministratori (NB: tutti, nessuno escluso – sindaco e vice, presidente del consiglio e vice, componenti della giunta, consiglieri di maggioranza e di opposizione) a verificare quali strategie adottare per salvare almeno le palme presenti nel nostro “salotto buono“, nel parco del gattopardo.
Ogni qual volta è possibile ci riempiamo la bocca di Gattopardo per poi dimenticarci allegramente che i nostri, sono i luoghi del Tomasi, lo stesso Tomasi che nei suoi “Ricordi d’infanzia” descrive il nostro paese partendo dalla casa e dal giardino, al quale dedica, con dovizia di dettaglio, uno sforzo letterario che consente di rivivere quegli spazi solo leggendo.
Se di quanto narrato dal Tomasi poco o nulla di fatto resta, pensavamo di scuotere le coscienze indicando nella salvaguardia delle scenografiche palme un motivo d’orgoglio per i nostri amministratori.

Le foto che vi mostriamo e che risalgono al 2 novembre u.s. (giorno in cui solitamente vengono commemorati i defunti, stavolta era il caso di commemorare la palme) invece testimoniano l’avanzato stato di degrado fitosanitario in cui versano gli imponenti esemplari di Phoenix spp. sia del Parco della Rimembranza che della Villa del Gattopardo.
In estrema sintesi possiamo dire che si tratta di unità ormai definitivamente compromesse e, in ogni caso, sicurmanete ormai tutte affette da ovodeposizione del coleottero.
E’ tragico verificare con quanta noncuranza abbiamo affrontato il problema e come abbiamo consentito, nell’indifferenza generale, un rapido e progressivo sviluppo del coleottero e delle fonti di inoculo.
Basta andare in villa per rendersi conto dello stato di abbandono del verde e delle strutture, della quanto meno “irrazionale” (eufemismo) gestione dei residui di potatura delle palme ecc.

Abbiamo, ancora una volta, voluto darvi conto del fatto che mentre ognuno di noi sta vivendo, pezzi di paese si perdono per sempre -ripetiamo- nell’indifferenza generale.

Sul sito di Repubblica Palermo, è stato pubblicato un articolo altrettanto tragico ed interessante, ve ne diamo conto attraverso il seguente link:
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/11/08/news/il_punteruolo_attacca_le_palme_da_collezione-24630385/

Nel testo, che vi invitiamo a considerare con attenzione, fra le altre cose si legge anche: “Stefano Colazza, docente di entomologia forestale ad Agraria (facoltà dell’Università degli studi di Palermo – ndr), si domandava quale sarebbe stato il comportamento del punteruolo adesso che la scorta di cibo, cioè le palme canariensi (palme comuni, Phoenix – ndr), era ridotta notevolmente. In poco meno di un mese è arrivata la risposta: il coleottero ha cambiato menu ed è andato a caccia di pezzi rari. Bisognerà tenerne conto quando si penserà di colmare i vuoti con altre palme.

Le altre palme, nel nostro comune, sono le c.d. palme Washington (Washingtonia robusta), per intenderci si tratta di quel gran numero di esemplari posti lungo la S.S. 188 che collega Santa Margherita a Montevago. Stiamo parlando di un numero di unità altissimo e di un patrimonio -in euro- più che rilevante (provate a cercare on line il valore di un esemplare di palma adulta per rendervi conto di che cifra stiamo trattando) . Una quantità potenzialmente attaccabile dal punteruolo in breve tempo insieme alla palme rare presenti nel giardino del Gattopardo del Tomasi.

Continuiamo ad avvertirvi di fare qualcosa al più presto, prima che sia troppo tardi come accaduto per le palme che vedete nelle foto seguenti.

Nei prossimi giorni vi daremo conto di una bellissima iniziativa di alcuni nostri concittadini e dei formulati commerciali autorizzati dalla Regione Siciliana per il trattamento delle palme.

Salvare le palme è un dovere possibile e neanche così oneroso come vogliono farci credere… Svegliamoci, altrimenti, pezzo dopo pezzo, il nostro paese andrà irrimediabilmente distrutto.

Parco della rimembranza: 

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Villa Gattopardo.

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Alcuni esemplari di palma ancora (forse) in salute ma ci chiediamo: fino a quando saranno risparmiate dal punteruolo rosso che sta colonizzando la Villa e il Parco?

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E infine, due immagini di come vengono smaltiti i resti delle palme ormai “morte”. Vengono lasciati lì, nei dintorni, dando modo così alle larve ancora presenti di svilupparsi, piuttosto che essere bruciati come invece il “protocollo” esatto richiederebbe.

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