REPORT – “Animali e umani nel Belice: esseri in movimento sulla Terra”

114 Settembre 2013, Villa Comunale – S. Margherita di Belice (AG)
La Villa ha aperto le porte lentamente, coinvolgendo i primi visitatori nell’organizzazione dello spazio e nella creazione di un clima familiare. Ognuno prendeva posto e cominciava ad entrare in relazione con gli altri esseri, tra una passeggiata in fiera e un ri-incontro attorno al “Palo della pace”. La “tela interattiva”, dai contorni umani e animali, iniziava a prendere forma e ad arricchirsi di tocchi colorati da parte dei piccoli e dei grandi. Un’assemblea interculturale circondava i “fili di pensiero” che stimolavano la riflessione con domande semplici e lampanti: «perché bisogna proteggere gli animali?».
All’ingresso, le donne della “Sartoria Sociale” accoglievano la popolazione di-mostrando la possibilità di cambiamento nella pratica delle 3 R: Riduco, Riuso e Riciclo. Lo spazio informativo del Gruppo Acquisto Solidale del Belice incuriosiva il pubblico, talvolta disorientato dall’acronimo G.A.S.
Pian piano l’atmosfera si animava ed era tempo di dare il via al Concorso “Bèlice … si rici Belìce!”; il dilemma si concretizzava nel disegno in terra di gessi e pietre colorate che voleva Ricostruire il fiume, Ricordarlo, Riviverlo nel suo per-corso attraverso la narrazione rivolta ai partecipanti più in erba, i bambini.
La gente fluiva adagio ed entrava in contatto con il connubio materia e spirito attraverso un odore di fiori di Sicilia o una forma di terracotta dal gesto gentile, un NO alle trivelle nel Belice e un SI ad una scelta di vita sostenibile ampliata ad una comunità verso “la transizione”.
Alle 12,00 circa si apparecchiava la tavola per la cerimonia del tè giapponese: il silenzio viene intercalato dall’esplicazione di azioni e gesti all’insegna della consapevolezza dell’imperfezione. Un rituale filosofico che raccoglie la saggezza asiatica attraverso l’uso di elementi naturali e dell’Attenzione.
Il proposito di coerenza rimane il compito comune che si pratica nei momenti di vita quotidiana. D’un tratto il tavolo della cerimonia cambia aspetto, le distanze si accorciano e le interazioni si ac-cavallano: è il momento del pranzo condiviso con caponata, pane, olive, pakore e melone giallo.
Nella semplicità di poche ore mattutine e grazie alla condivisione entusiasta della visione di esseri in movimento, anche quest’anno, con fattezze più ‘modeste’, semi di risveglio continuano a essere piantati …
GRAZIE!
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