Referendum: Comunicato stampa Comitato Regionale

clip_image002(2111)  Riceviamo dal Comitato Referendiario Regionale ” 2 Sì per l’acqua Bene comune – Sicilia” e pubblichiamo…
La vittoria referendaria apre una stagione di revisione complessiva del ruolo dello Stato sulla gestione dei beni comuni nel nostro Paese. La grande partecipazione democratica a queste consultazioni referendarie,  in particolare per quelle relative  alla privatizzazione delle risorse idriche, rende merito alla ampia coalizione sociale che le ha promosse. Ricordiamo che i due quesiti sull’Acqua Bene Comune sono stati promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che da ben cinque anni si batte in tutto il Paese per una gestione pubblica e partecipata della risorsa primaria.

Quelli sull’Acqua sono i primi referendum non promossi dai partiti e quelli che hanno ottenuto il maggior numero di firme di cittadini, 1.400.000, nella storia della repubblica.

In Sicilia  la battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua ha visto in questi anni una mobilitazione straordinaria delle associazioni che compongono il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e  del Coordinamento degli Enti Locali per l’Acqua Bene Comune che hanno presentato, per la prima volta all’Assemblea Regionale, una proposta di legge di ripubblicizzazione del servizio idrico per iniziativa popolare e dei Consigli Comunali e Provinciali.

La proposta  di legge, ammissibile ai sensi dell’art. 14 dello Statuto Autonomo delle Regione Siciliana che dà autonomia in materia di risorse idriche, è all’esame della IV Commissione Ambiente e Territorio.
Lo straordinario risultato di questa consultazione referendaria sancisce in maniera inequivocabile e definitiva, anche in Sicilia, la volontà popolare di mantenere in mano pubblica e partecipativa la gestione delle risorse idriche ed impone a tutte le forze politiche una rapida approvazione della legge regionale.

Il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua ed il Coordinamento degli Enti Locali per l’Acqua Bene Comune, soggetti portanti del Comitato Referendario Regionale 2 SI per l’Acqua Bene Comune, reiterano oggi con forza a tutte le forze politiche presenti in Assemblea Regionale le richieste precedentemente espresse e così sintetizzabili:

La rescissione dei contratti di gestione dei sei Ambiti territoriali privatizzati dando immediata applicazione dell’art. 49 della legge finanziaria 2010 con il quale l’Assessorato all’Energia ed ai Servizi di pubblica utilità,  avrebbe dovuto già disporre la verifica del rispetto dei contratti sottoscritti dai gestori degli ATO, in ordine alle inadempienze contestate, e  che dovranno essere rescissi  “per sopravvenuti motivi di pubblico interesse ovvero, nel caso di mutamento della situazione di fatto o di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario”;

L’immediata approvazione della proposta di legge di iniziativa Popolare e dei Consigli Comunali  “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia” , che prevede tra l’altro la ripubblicizzazione della SPA di sovrambito Siciliaacque, in mano alla multinazionale francese Veolia,  la ripubblicizzazione dei sei ATO privatizzati per procedere all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato, affidato agli Enti Locali attraverso la costituzione, in modo diretto, di Enti di diritto pubblico, (Aziende speciali consortili, Consorzi tra Comuni) previsti dall’attuale ordinamento art. 14 TUEL, con l’esclusione delle società di capitale anche interamente pubblico, e l’istituzione di una Autorità di vigilanza e controllo partecipato dai soggetti portatori d’interesse.

L’approvazione in Aula di una norma transitoria che renda immediatamente disponibili ed accessibili ai Comuni i fondi relativi ai piani triennali APQ (800 mln. di Euro) per impianti e depurazione delle acque reflue, rispetto ai quali siamo sottoposti a procedura d’infrazione dalla Comunità Europea, affinché non siano ancora una volta i cittadini a pagare per le inadempienze gestionali sull’acqua.

Riteniamo che la vittoria referendaria sia di portata storica per il nostro Paese, e che la richiesta di democrazia e partecipazione sulla gestione delle risorse primarie, affermata in Sicilia con grandissima forza e responsabilità civica dai cittadini e dalle Amministrazioni degli Enti Locali in maniera trasversale rispetto alle appartenenze politiche,   richieda oggi, una altrettanto forte impegno da parte delle forze politiche rappresentate in Parlamento.
Auspichiamo che tale risposta non si faccia attendere.