5 commenti

  1. Amici sostenitori della battaglia a favore del rilancio dell’agricoltura
    ho notizia che i nostri compaesani sono in viaggio di ritorno verso SMB.
    Poche decine di minuti fa, dopo aver protestato a Palermo sulle navi, (non volevano scendere se non veniva attenzionato la loro protesta dai media RAI  – sembra che una truppe alla fine abbia fatto delle riprese ed interviste – si sono diretti alla volta di San Giuseppe Jato. Qui saranno ricevuti dalla popolazione e dall’A.C. del luogo. Successivamente partiranno per S.Margherita. Arrivo previsto attorno alle 15 in piazza.
    Facciamo sentire la nostra adesione e sostegno, a chi da una settimana si trova in mezzo alle strade,  non solo a parole con i fatti. Io ci sarò. Voglio vedere chi mi farà compagnia.

    Francesco Graffeo

  2. tratto da:

    http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/71529/proteste-degli-agricoltori-palermo-trattori-occupano-banchina-porto.htm

    Proteste degli agricoltori a Palermo
    Trattori occupano una banchina del porto

    Con una trentina di trattori gli agricoltori del Codifas (Consorzio degli agricoltori siciliani) e dei comitati spontanei delle province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Agrigento, hanno occupato una delle banchine del porto di Palermo. Gli agricoltori sono tornati questa mattina da Roma dove nei giorni scorsi hanno protestato per ottenere dal ministero maggiori risorse per combattere la crisi. A Roma, una delegazione di agricoltori ha incontrato la commissione Agricoltura della Camera.

    “Il ministro e la commissione hanno ascoltato le nostre richieste – dice il presidente del Codifas, Ambrogio Vario – e ci hanno assicurato che qualche punto della nostra piattaforma sarà accolto con l’attivazione di misure atte a scacciare la crisi. Servono anche maggiori controlli sulla merce che arriva dall’estero e che penalizza le nostre produzioni di qualità”. Secondo il Codifas e i comitati spontanei, ogni azienda perde circa 750 euro all’anno per ettaro. “E’ una situazione insostenibile – dicono gli imprenditori – Bisogna attivare subito lo stato di crisi, già deliberato dall’assessorato regionale, e prendere provvedimenti che rilancino il settore”.

  3. (ANSA) – MADRID, 21 NOV – Oltre 100 mila contadini sono scesi in piazza a Madrid per protestare contro il crollo dei prezzi che pregiudica la loro attivita’. La marcia, dal centro della capitale verso il ministero dell’Agricoltura, aperta dai trattori, ha costretto le forze dell’ordine a deviare il traffico e chiudere molte strade, causando disagi per gli automobilisti. La manifestazione di segue lo sciopero in cui centinaia di migliaia di contadini hanno incrociato le braccia e fatto blocchi stradali.
    E qui facciamo lo sciopero contro i sindacati??? L’UNITA DEGLI AGRICOLTORI IN QUESTA LOTTA E’ INDISPENSABILE….

  4. All’autore del post n. 5
    Non si capisce a chi ti riferisce quando evidenzi che "e qui facciamo lo sciopero contro i sindacati".

    Se i primi ad essere divisi, in questa battaglia che vedrà l’agricoltura del sud soccombere, sono proprio le confederazioni sindacali.
    Basta dare uno sguardo alla manifestazione che è stata promossa per il prossimo 25 novembre a Sciacca.
    Organizzata dalle sigle CIA, Confagricoltura e UCI e dalla quale per dichiarazione televisiva di ieri su RMKTV non parteciperanno COLDIRETTI e ASA . Di quest’ultima  per voce del coordinatore Antonino Ciaccio sono arrivate le "smentite alla partecipazione allo sciopero".

    Stessa cosa avviene sul piano nazionale.
    Da questo il sorgere dei comitati spontanei, che liberi da sigle varie, hanno dato vita ad una manifestazione culminata lunedi scorso a Roma con la protesta dei trattori. Manifestazione che ha pagato da un lato l’inesperienza sul piano della comunicazione (tant’è che ad eccezione di RAI3 nessuno ha parlato di questa protesta) ma dall’altro lato ha dimostrato che se alla base ci sono valide ragioni il mondo agricolo – sarà solo questione di tempo – dovrà necessariamente alzare la testa per rivendicare la sua esistenza.
    "Il funerale dell’agricoltura",  per ora celebrato a Ravanusa da un arciprete coraggioso, sarà altrimenti l’anteprima di quello che succederà al comparto agricolo se non riuscirà a superare le barriere ideologiche per il riscatto della categoria.

    Francesco Graffeo

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