Progetto pasta di grano duro siciliano

progetto grano(1005) Riportiamo un articolo pubblicato nei giorni scorsi su La Sicilia, riguardante un progetto che anche Pippo D’angelo ci aveva esposto durante l’assemblea Montevaghese…..


«Pasta di grano duro siciliano di qualità certificata». Un marchio che garantisca il lavoro dei cerealicoltori e il prodotto universalmente più noto dell’Isola, ma anche per superare la crisi che attanaglia il settore, affrontare la concorrenza dei mercati e tutelare il consumatore. È questa la strategia perseguita con il varo del marchio regionale «Pasta di grano duro siciliano di qualità certificata » e che è stato presentato ieri a Palermo, nel corso di un convegno dedicato alla filiera cerealicola che si è svolto a Villa Malfitano e a cui hanno partecipato il Governatore Raffaele Lombardo, l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Cimino, i dirigenti generali Cosimo Gioia (dipartimento Interventi infrastrutturali), Rosaria Barresi (dipartimento Interventi strutturali), Fulvio Bellomo (dipartimento Aziende foreste demaniali) e Norberto Pogna, presidente del consorzio di ricerca «Gian Pietro Ballatore». progetto grano2Il marchio è stato realizzato nell’ambito del progetto pilota «Implementazione di un Sistema di certificazione per la Pasta e il Pane di Grano duro siciliano » avviato dal dipartimento Interventi infrastrutturali dell’assessorato all’Agricoltura in collaborazione con il consorzio di ricerca «Gian Pietro Ballatore». «L’obiettivo del progetto – spiega il presidente Lombardo – è di sviluppare una filiera cerealicola integrata, sostenendo accordi di filiera che puntano a prodotti di elevata qualità. Il marchio regionale avvia un processo virtuoso che può dare i suoi frutti nell’immediato futuro, soprattutto ai granicoltori, perché coinvolge tutta la filiera, dalla produzione alla trasformazione. Oggi il settore deve fare i conti con il crollo dei prezzi all’origine e con una modesta capacità produttiva e tecnologica delle imprese che non realizzano un reddito tale da consentire investimenti in innovazione per soddisfare l’industria pastaria in termini di qualità, quantità e prezzo». Secondo l’assessore Cimino, «è necessario rivitalizzare la filiera cerealicola per evitare l’abbandono di questa importante coltura. La Sicilia vanta un ricchissimo patrimonio alimentare e culturale associato al frumento duro, coltivato su 258 mila ettari e da cui dipende la sopravvivenza della maggior parte delle piccole e medie imprese agricole delle aree interne. Purtroppo la coltivazione – rileva Cimino – si riduce provocando l’abbandono delle aree collinari e montane. Un fenomeno, questo, strettamente legato ai problemi di dissesto idrogeologico ». «Il traguardo dell’amministrazione – sostiene Cosimo Gioia – è di arrivare ad un accordo di filiera esteso al maggior numero di produttori e trasformatori possibile. Il progetto è stato pensato per coniugare la qualità del nostro grano duro con la sicurezza alimentare e per offrire un valore aggiunto al prodotto finito da ripartire tra tutti i componenti attraverso accordi di filiera. I produttori che forniranno all’industria pastaria frumento siciliano di elevato pregio e privo di contaminanti saranno premiati con appositi contratti».