Precisazioni a riguardo il Centro Polifunzionale da parte del consigliere Marino

942719_10151412245261039_1620710613_n La foto potrebbe permettere di far conoscere più da vicino il progetto “Welcome” anche a chi è meno informato o disinformato.
Per la descrizione dettagliata del progetto e delle motivazioni che hanno spinto l’A.C. a portare avanti l’iniziativa, riporto di seguito la risposta che ho fornito all’amico Giuseppe S.
Caro Giuseppe, apprendo con rammarico che, anche a distanza, la disinformazione ti è puntualmente arrivata e quindi, chi ha voluto seminare il seme della discordia, si è impegnato talmente tanto che, alla fine, è riuscito nel suo perverso intento.
Fortunatamente però, tu, che conosci bene e sai attribuire il giusto valore al sentimento della solidarietà, non fai appello al disprezzo e all’intolleranza razziale per fare valere le tue ragioni.
Proverò ad illustrarti meglio le motivazioni che stanno alla base della scelta di questa amministrazione, sperando che tra esse tu possa cogliere anche le risposte ai tuoi “perché”…
Parto da una premessa di carattere generale. Se quell’edificio degradato ed abbandonato da oltre un decennio fosse stato perfettamente funzionante come palestra sicuramente non avremmo optato per questo cambio di destinazione d’uso. Purtroppo però, a causa dell’incuria e degli atti vandalici perpetrati a danno dell’edificio, non possiamo fare altro che parlare oggi di un immobile comunale totalmente devastato e inutilizzabile. Quindi non stiamo togliendo niente a nessuno come vuole far credere qualcuno.
Da computo metrico, l’importo dei soli lavori necessari per il recupero e la ristrutturazione architettonica della palestra ammonterebbe a circa 500.000 euro. Non era nelle disponibilità delle casse comunali la possibilità di farsi carico dei fondi necessari alla ristrutturazione. Indubbiamente, se fosse stata perfettamente funzionante o se fosse stato sufficiente un semplice intervento di manutenzione per renderla agibile, non avremmo abolito quella palestra solo per creare un Centro polifunzionale, pur trattandosi sempre di un’iniziativa dal grande significato sociale.
Lo scopo del progetto “Welcome” è quello di coniugare l’esigenza del recupero, grazie ad un finanziamento, di un edificio del patrimonio immobiliare del nostro Comune, con una finalità dal forte carattere umanitario.
A fronte di un finanziamento di 657.000 euro, da impiegare nella ristrutturazione e nell’arredo dell’edificio, il Comune assumerebbe l’impegno di garantire il funzionamento del Centro. In conformità a quanto previsto dagli obiettivi operativi del PON, finalizzati a favorire l’integrazione e l’inclusione sociale, il Centro non sarà utilizzato e frequentato esclusivamente dagli immigrati regolari ma anche dai cittadini e dai giovani margheritesi che potranno utilizzare i servizi e gli spazi messi a loro disposizione. Ci saranno, infatti, delle sale lettura, un laboratorio linguistico e culturale, una biblioteca multimediale, un internet point, una aula per le proiezioni, un centro di ascolto, delle sale per il tempo libero, un laboratorio di arti grafiche e degli sportelli finalizzati ad offrire assistenza ai cittadini che ne faranno richiesta.
Oltre a questi spazi nel Centro è prevista la realizzazione anche di un’area foresteria composta da 3 camere da letto per un totale di 6 posti letto che servirà a fornire un servizio di residenzialità, per un periodo non superiore a 7 giorni, a quegli immigrati regolari che potrebbero trovarsi in condizioni di temporaneo bisogno abitativo. La foto della planimetria di progetto può aiutarti a comprendere meglio l’idea progettuale.
Tengo a precisare, anche allo scopo di sgomberare il campo da imprevedibili interpretazioni che possono generare ingiustificate situazioni di allarme sociale, che in nessun caso e per nessun motivo il Centro polifunzionale potrà mai trasformarsi in un centro di accoglienza per clandestini. In Sicilia esistono delle apposite strutture territoriali gestite dal Ministero dell’Interno che si occupano della identificazione e dell’espulsione di quanti non hanno un idoneo titolo per restare in Italia.
Relativamente al mantenimento e alla sostenibilità del Centro, stando alla volontà di questa Amministrazione, la gestione e il funzionamento del Centro polifunzionale sarà affidata alle Associazione culturali, sportive e ricreative del territorio che, assieme alle varie Cooperative sociali e alle Organizzazioni del terzo settore, gestiranno autonomamente l’iniziativa, analogamente a quanto accade in altre città dove sono stati già finanziati analoghi centri (Cammarata, Aragona, Ficarazzi, Termini Imprese, Marineo, Mazara del vallo, Marsala, ecc..). Non avrebbe senso, altrimenti, parlare di integrazione se pensassimo di “rinchiudere” (come crede qualcuno) dentro la struttura solo gli immigrati. Per qualcuno, addirittura, inclusione sociale significa accogliere gli immigrati e sistemarli nei Bed & Breakfast. L’integrazione e la coesione sociale passa anche e soprattutto attraverso uno scambio culturale tra popoli nel rispetto reciproco delle proprie identità.
Attraverso questa modalità di gestione, che voglio sottolineare è prevista e contemplata nel testo della delibera di approvazione del progetto, non dovrebbe gravare alcun onere relativo al funzionamento a carico del bilancio comunale. Quindi è incompleta l’informazione di chi si limita a dire che a carico del Comune ci sarebbe una spesa di 50 mila euro annui.

Sulle coperture degli edifici del Centro, inoltre, è prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico della potenza nominale di oltre 12 KW che, essendo sovradimensionato rispetto al reale fabbisogno di funzionamento del Centro, oltre a determinare un drastico abbattimento dei costi di gestione, potrebbe addirittura permettere al Comune di realizzare qualche utile dall’eventuale vendita dell’energia non consumata.
Altro aspetto che mi preme chiarire è quello dell’inserimento lavorativo. Quando si parla di integrazione lavorativa non significa che il Comune di Santa Margherita di Belice darà lavoro agli immigrati a scapito dei cittadini margheritesi disoccupati. Integrazione lavorativa significa facilitare l’accesso al mercato del lavoro anche attraverso l’insegnamento di un mestiere, come quello dell’esperto nelle arti grafiche, a coloro che frequenteranno il Centro. A tale scopo è stata prevista la realizzazione di un laboratorio di arti grafiche. Al riguardo trovo disgustoso il comportamento di chi si è divertito in queste settimane a “giocare” con bisogni e con la dignità di chi vive in condizioni di estremo bisogno lavorativo.

Concludo confermandoti che l’intento di affiancare e sostenere i più “deboli” sarà sempre presente nel cammino di questa Amministrazione e il servizio civico ne è un chiaro esempio. Se si fosse presentato un bando per il finanziamento di una struttura da mettere a disposizione dei Leoni Sicani stai certo che l’avremmo messo rapidamente in atto cosi come abbiamo già fatto in altre occasioni.

Sono consapevole, comunque, del fatto che l’iniziativa portata avanti dall’Amministrazione possa non essere stata condivisa da tutta l’opinione pubblica. Tuttavia, rispetto le opinioni degli altri ma ritengo che il progetto “Welcome” sia una grande opportunità per potere ottenere un finanziamento utile a ridare ai margheritesi un edificio che, da oltre dieci anni, chi ci ha preceduto ha fatto finta di non vedere…

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