Pale Eoliche: conosciamole

pale(138) L’ energia eolica è il prodotto della conversione dell’energia cinetica del vento in energia elettrica tramite una centrale eolica. Essa è pensata tenendo presente sia una produzione centralizzata in impianti da porre in luoghi alti e ventilati, sia un eventuale decentramento energetico, per il quale ogni Comune ha impianti di piccola taglia, composti da un numero esiguo di pale (1-3 pale da 3-4 megawatt) con le quali genera in loco l’energia consumata dai suoi abitanti.

Tali generatori sono riusciti a passare da una produzione di pochi chilowatt di potenza, a punte di 3 MW per i più efficienti e una produzione tipica del mercato attuale di 1,5 MW, con una velocità del vento di 3-4 m/s.
Considerando che la massima potenza erogata alle utenze domestiche è di 3,5 kW, una pala è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 1000 utenze domestiche, corrispondenti 4000-4500 persone (considerando 4 abitanti medi per nucleo familiare) e alle dimensioni medie di un comune italiano. Questi standard sono raggiunti sia da aerogeneratori orizzontali che verticali.
Quelli più diffusi in Italia sono ad asse orizzontale e sono formati da una torre in acciaio di altezze che si aggirano tra i 60 e i 100 metri sulla cui sommità si trova un involucro (gondola) che contiene un generatore elettrico azionato da un rotore a pale lunghe circa 20 metri (solitamente 2 o 3). Esso genera una potenza molto variabile: tipicamente 600 chilowatt che equivale al fabbisogno elettrico giornaliero di 500 famiglie.
Esistono anche generatori a pale mobili che seguono l’inclinazione del vento, mantenendo costante la quantità di elettricità prodotta dall’aerogeneratore, e a doppia elica, per raddoppiare la potenza elettrica prodotta. Non mancano generatori silenziosi.

Aspetti Positivi
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Il tempo di installazione di un impianto è molto breve; fatti i rilievi sul campo per misurare la velocità del vento e la potenza elettrica producibile, si tratta di trasportare le pale eoliche e fermarle nel terreno. Il tempo di progettazione e costruzione di altre centrali (idroelettriche, termoelettriche,etc.) è superiore a 4 anni.
La spesa totale riguarda solo l’installazione e la manutenzione, essendo la fonte produttrice di energia (il vento) gratis.
Gli impianti eolici consentono grosse economie di scala, che abbattono il costo del chilowattora elettrico

Aspetti Negativi
La mancanza di una legge quadro o di un testo unico sulle energie eoliche, diversamente dal solare, questo causa anche una  lenta diffusione della tecnologia anche rispetto all’estero.
L’impatto ambientale è un grosso disincentivo all’istallazione di questo genere di impianti. Nella gran parte dei casi infatti i luoghi più ventosi risultano essere le cime ed i pendii di colline e montagne, spesso luoghi dove la natura viene protetta e dove gli impianti eolici risultano visibili anche da grande distanza, con un impatto paesaggistico in alcuni casi non tollerabile.
Generano un lieve inquinamento acustico, che in ecosistemi delicati potrebbe influenzare la vita delle specie animali presenti.
Possano anche essere pericolosi per l’avifauna, uccidendo gli uccelli che vi volano in mezzo. 
Un altro problema, per ora marginale, ma importante per produzioni in larga scala, è l’intermittenza (o “aleatorietà”) della potenza elettrica prodotta. Il vento, analogamente al Sole e differentemente dalle fonti di energia convenzionali, non fornisce energia continuamente ed omogeneamente e soprattutto non può essere controllato per adattare l’energia prodotta alla richiesta delle utenze, se non in combinazione con altre fonti di energia, come l’idroelettrico, capaci di essere controllati. Tuttavia, nell’ambito di ampie reti di generatori, questo aspetto viene smorzato.

Riportiamo una dichiarazione d’accusa contro le Pale Eoliche da parte di Oreste Rurigliano del Comitato nazionale del paesaggio
Gli impianti eolici hanno un impatto ambientale devastante: tralicci, ripetitori e antenne per telefonia rispetto a queste strutture non hanno un impatto paesaggistico paragonabile per pesantezza. È gravissima la ricaduta connessa alle infrastrutture che accompagnano l’ installazione scavi, manufatti, nuovi elettrodotti, chilometri e chilometri di nuova rete stradale di servizio. C’ è inoltre da considerare l’ impatto sulla fauna: i crinali dell’ Appennino, della Sicilia e della Sardegna sono le aree dove ancora sopravvivono alcune specie di aquile, avvoltoi ed altri rapaci, altrove pressoché scomparse e le pale eoliche rappresentano un pericolo mortale per questi rapaci, che subiscono perdite tali da vanificare anni di lavoro per la loro reintroduzione e protezione. La corsa all’energia dal vento, prosegue Rutigliano, non si arresta in zone dove nemmeno costruire un rifugio di montagna sarebbe possibile, si consente la realizzazione di torri eoliche alte decine di metri. Nel giro di 3-4 anni, ipotizza potrebbe venir meno l’ ultima grande riserva del paesaggio italiano, la dorsale appenninica. Se le torri sono sotto accusa dal punto di vista naturalistico, non è minore l’accusa nei confronti del business delle rinnovabili. In base alla legge Bersani, dice Rutigliano, produttori ed importatori di energia elettrica devono detenere una quota del 2% di produzione da fonti rinnovabili e la scelta degli operatori è ricaduta sull’ eolico che è la fonte più economica, con l’ assurdo risultato che in Italia, tra le rinnovabili, marcia trionfalmente solo l’eolico. La prova, osserva, è che ben il 97% della potenza dei nuovi impianti di energia rinnovabile per i quali è stata chiesta la connessione al gestore della rete nazionale è ascrivibile alle “wind farm”: le richieste ammontano ad una potenza complessiva di 13.300 Megawatt, quasi 30 volte la potenza eolica oggi installata in Italia, che è di circa 500 Mw, con 1.000 torri eoliche. La diffusione delle pale eoliche, sempre secondo Rutigliano, “è favorita anche dall’ atteggiamento di molti sindaci che, per sanare le finanze comunali, sono pronti a svendere parti del proprio territorio agli operatori eolici, che offrono 150-170 milioni all’ anno. Ma in alcun zone si sta formando un’ opposizione a questi impianti. Ci sono comuni come San Bartolomeo in Galdo (Benevento) che si dichiarano con delibera ufficiale “deolizzati” ed altri, come Agnone (Isernia) che chiedono alla Regione Molise di fermare le pale eoliche.

Riportiamo anche la risposta  di Franco Ferrante di Legambiente alle critiche mosse dal comitato del paesaggio
Secondo cui “a qualcuno capita di perdere di vista l’obiettivo per il quale lotta. È un attacco assurdo e senza senso”. La collocazione di un parco eolico sul territorio italiano, dice, “è certamente un fatto assai delicato e necessita di attente valutazioni”.

Curiosità: esiste anche il Microelico
Piccoli impianti casalinghi il cui prezzo di installazione si attesta attorno ai 1500-3000 € al kW, questo perché il mercato di questo tipo di impianti è ancora poco sviluppato, anche a causa delle normative che, a differenza degli impianti fotovoltaici, in quasi tutta Europa ne disincentivano l’uso.

 

16 commenti

  1. Personalmente penso che il fotovoltaico sia la soluzione migliore, specialmente nel Sud Italia baciato dal Sole tutto l’anno.

    Lo Stato Italiano finanzia TOTALMENTE l’installazione di un impianto di pannelli solari fotovoltaici.

    Per saperne di più cliccate sul seguente link:

    JacopoFo – Fotovoltaico

    .

  2. Personalmente penso che il fotovoltaico sia la soluzione migliore, specialmente nel Sud Italia baciato dal Sole tutto l’anno.

    Lo Stato Italiano finanzia TOTALMENTE l’installazione di un impianto di pannelli solari fotovoltaici.

    Per saperne di più cliccate sul seguente link:

    JacopoFo – Fotovoltaico

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  3. L’eolico ha molti aspetti negativi…. Rumorosità eccessiva, distruzione parziale della natura e totale del paesaggio… Per di più è un qualcosa di molto costoso(va bene che ci dovrebbe pensare l’ENEL!!) che fra l’altro non offrirebbe posti di lavoro… Insomma, sono d’accordo con Filippo perchè i pannelli fotovoltaici sfruttano anche la minima intensità di luce, mentre l’eolico, sotto ad un certa velocità e sopra un’altra non funziona… Dario Ciaccio ([email protected])

  4. Che bello anche noi avremo i nostri mulini, …..anche noi da lontano potremo tra un po indicare il nostro paese,…… anche noi potremo aiutare il mondo contribuendo nella produzione dell’energia elettrica….. che bello anche noi potremo finalmente deturpare ancora di più il nostro paesaggio

    Salvo Eolico

  5. Cioè, diversi anni fa non è stata accettata la richiesta dell’inceneritore… Non metto questo a confronto con le pale eoliche, ma è pur sempre una deturpazione dell’ambiente…. Il popolo non dice nulla? Siamo sicuri di essere tutti d’accordo?Dario Ciaccio ([email protected])

  6. Considerate che a sambuca il sindaco sta valutando la proposta di un inceneritore..meglio l’eolico, no?

  7. Chiedo agli operatori forestali che aggiornano il sito BELICE AMBIENTE di mettere in linea quanto meno una email per poter comunicare con i redattori dello stesso sito web.

    Detto questo è strano che si legge per la recensione del 16 settembre scorso che a menfi 12 consiglieri sono contro il biomassa :

    “Biomasse, Menfi dice “no” al termovalorizzatore

    E’ stata presentata da 12 consiglieri comunali dell’opposizione, una mozione di indirizzo, per chiedere al sindaco Buscemi la convocazione di una seduta consiliare, per discutere sulla realizzazione di un impianto per la termovalorizzazione di biomasse, che una società milanese vorrebbe realizzare in località Feudotto-Genovese. Al sindaco verrà chiesta la sospensione di tutti gli atti che potrebbero autorizzare la costruzione del termovalorizzatore”.

    senza citare poi come è finita….

    mentre nulla si dice che nel nostro paese tutti i consiglieri MAGGIORANZA + OPPOSIZIONE nel consiglio comunale del 10 settembre hanno detto si a ben 42 pale eoliche.

    Belice ambiente……. non censurare se volete essere credibili…………

    F.to: ambientalista puro, ma non contro lo sviluppo.

  8. tratto a IL GIORNALE

    del 27-09-07 http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=209006

    Governo e Verdi soffiano contro gli impianti eolici

    Il governo fa arrabbiare i produttori elettrici che ricavano l’energia dal vento: un nuovo provvedimento che limita la possibilità di costruire impianti eolici ha sollevato le proteste di Assoelettrica, Aper (Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili) e Anev (Associazione nazionale energia del vento). E fin qui è già sorprendente che un governo che dice di voler sostenere l’energia verde metta i bastoni tra le ruote di chi vuol costruire gli impianti. Ma ieri ci si è messa anche Legambiente, notoriamente non lontana dall’attuale esecutivo, secondo la quale «il vento in Italia c’è e l’eolico è possibile, è il governo a non volerlo. Per far girare le pale non serve un tornado, ma un governo che non soffi in senso contrario. La verità – secondo Legambiente – è che questo governo non ha alcuna strategia per il futuro energetico dell’Italia e che l’eolico è assolutamente poco sfruttato».

    Quanto ai produttori di «energia eolica», un comunicato afferma che «si annunciano nuove restrizioni sulla diffusione dell’eolico che risulta pesantemente penalizzato dal decreto, proposto dal ministero dell’Ambiente e approvato dalla Conferenza Stato Regioni, che stabilisce norme molto limitanti per l’inserimento dei parchi eolici nei Siti di importanza comunitaria (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps). Nuove restrizioni che impediscono di fatto la realizzazione di nuovi impianti su oltre il 19% del territorio nazionale».

    A fine 2006 in Italia c’erano impianti eolici per 2.100 megawatt: l’obiettivo dichiarato del governo è arrivare a 15mila Mw entro il 2020. Come sia possibile raggiungere questo obiettivo è tutto da vedere: già oggi costruire un impianto eolico non è la cosa più semplice, tra i permessi (e veti) incrociati di tutti i possibili enti locali: «Il decreto – ha detto il presidente di Aper, Roberto Longo – è chiaramente in controtendenza rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione europea al 2020. C’è una contraddizione di alcune fasce dell’ambientalismo che a parole promuovono la diffusione dell’eolico e nei fatti si oppongono a qualsiasi intervento sul territorio».

  9. Io non credo che gli aerogeneratori possano rappresentare un elemento di deturpazione del paesaggio (provate a cercare in rete le cose che hanno fatto nel nord europa).Del resto, pensare di sostituire un generatore eolico (supponiamo da 2 MW) con i pannelli fv, significa coprire due ettari e mezzo di terra appunto di pannelli…Io non so quale dei scenari, deturpi di più il paesaggio.Per la centrale a Biomasse a Menfi, da dove scrivo,preciso che verranno bruciati solamente rifiuti agro-forestali, e nessun altro tipo di biomassa, meno che mai rifiuti.Data la complessità tecnica della proposta, il Consiglio ha, giustamente, deciso di creare una specifica commissione, con il compito di rispondere a una serie di domande, cui nessuno degli amministratori (per ovvi motivi) sa rispondere.Dopo potrà avere luogo il dibattito politico.Ciao

  10. vorrei sapere, con tutte le vostre proteste, come fareste a smaltire l’immondizia senza inceneritori e a produrre energia elettrica senza usare combustibili fossili che inquinano assai di più dell’eolico.

  11. Occorre differenziare e riutilizzare. L’inceneritore costa e costa bruciare materiale che devi prima dividere per incenerirlo.

    Quindi invece di incenerire, spendendo, è piu’ opportuno recuperare e magari NON costruire l’inceneritore che crea polveri ultrasottili capaci solo di sterminarci in 20 anni

    Innocenzo P

  12. Il caro Pregiudicato Sgarbi ha bandito le pale eoliche…. deturpano l’ambiente!

    Innocenzo P

  13. Buonasera,

    mi chiamo Lorenzo Muscoso, ho realizzato per un contest MTV il video Safari Remix, della canzone di Jovanotti e dei Negramaro.

    Io vivo in una zona in Sicilia “distrutta” dalla presenza delle pale eoliche e non posso più sopportarlo. Ho portato con questo mio video che spero diventi ufficiale, l’esempio di come il nostro territorio venga sfruttato e sacrificato, da questo fenomeno “d’industralizzazione”. Vedrete come il bestiame diventa vittima inerte di questo cambiamento, costretto a pascolare in terreni dove vi sovrastano queste immense strutture eoliche.

    Ho rabbia e rancore verso il nostro governo e come tutto ciò possa essere permesso.

    Inoltre, il mio video denuncia, gli effetti della globalizzazione e del consumismo e di tutta la confusione che gira intorno al fenomeno del terrorismo.

    Ecco il link del video :

    http://it.qoob.tv/video/clip_view.asp?id=12292

    Spero che sia di vostro gradimento

    Grazie

    Cordiali saluti.

    Lorenzo Muscoso

    msn : [email protected]

    myspace.com/lorenzomuscoso

    youtube.it/lorenzomuscoso

  14. le pale eoliche rovinano completamente il paesaggio e producono poca energia, prima di distruggere il nostro paese dovremmo cercare di ridurre gli sprechi

  15. le pale eoliche sono la peggior deturpazione dell’ambiente della storia dell’umanità

    bisogna fermarla

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