No alle trivellazioni nel Belìce: incontro a Poggioreale

Riportiamo qui un articolo tratto dal sito Belicenews.it
Come sapete nella Valle del Belice negli ultimi mesi stanno venendo a galla vari progetti che minacciano di cambiare in modo sostanziale non solo il nostro territorio ma anche la nostra qualità della vita e le nostre produzioni.
Nel caso delle trivelle la voce dei sindaci si è già fatta sentire in modo netto e forte. Adesso tocca a tutta la società civile dimostrare che questo territorio ci sta a cuore e che non accetteremo speculazioni di alcun genere.

Vi invitiamo pertanto a partecipare all’incontro che si terrà a Poggioreale presso l’aula consiliare il giorno venerdi 8 giugno ore 17,00 promosso da vari Comitati, associazioni e Amministrazioni locali del Belice, e che avrà come tema : “La difesa della salute, delle produzioni di qualità e del paesaggio della Valle del Belice. Contro le Trivelle in zona sismica e altre speculazioni”, Discuteremo a partire dalle informazioni in nostro possesso e proveremo a organizzare dei gruppi di studio per l’approfondimento delle tematiche e delle iniziative da intraprendere.

Sarà inoltre l’occasione per costituire eventualmente un Comitato ad hoc.

2 commenti

  1. Per ogni cosa c’è il suo momento. Oggi è arrivato il momento che noi Cittadini della Valle del Belice, tutti assieme, prendiamo coscienza delle problematiche, che minacciano il nostro territorio e paesaggio, che vanno contro gli interessi di quello sviluppo sostenibile tanto auspicato. Sviluppo sostenibile che passa attraverso la nostra meravigliosa agricoltura e il turismo. Prendere coscienza di queste problematiche è importante, perché la minaccia arriva direttamente dal Governo nazionale, verso cui non possiamo avere più fiducia, visto come ci ha trattati in questi anni negandoci di fatto i fondi FAS per lo sviluppo. Il Governo Monti, con il suo “Manifesto per il Sud per la crescita dell’Italia”, ormai considera la Sicilia come lo zerbino dell’Italia e dell’Europa con i Gasdotti dell’Eni. Ora vuole il nostro petrolio, ma noi non ci stiamo in primo luogo per la salvaguardia del nostro paesaggio e poi perché la nostra è terra di tremori simici e le trivelle sono incompatibili a detta di molti geologi.
    L’Organizzazione Lucana Ambientalista, sul proprio sito, ha pubblicato una sintesi di uno studio del gruppo di lavoro coordinato dal prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia dell’Università di Napoli Federico II e direttore del Dipartimento di Scienza del Territorio della stessa università, incentrato proprio sul possibile rapporto tra trivellazioni e terremoti. Uno studio che prende in considerazione anche il sisma emiliano.
    lillo 1965

  2. ……..I Governi nazionale e regionale, non hanno affatto dimenticato il nostro territorio. Recentemente il Governo Monti, con il suo “Manifesto per il Sud per la crescita dell’Italia” ha deciso di mandare le trivelle, per la ricerca di idrocarburi nella nostra vallata. E se non bastasse sta decidendo di mandare altre trivelle entro le due miglia dalla costa tra il mare SCIACCA e SELINUNTE. Il Governo nazionale Favorisce ancora, per esempio, la politica delle multinazionali del grano, a danno dell’economia agricola locale, cosicché nella nostra terra piuttosto che seminare grano impiantiamo mega impianti di Parchi Eolici e Biomassa. Immagino già le provincie di AGRIGENTO E TRAPANI nel Guinness Dei Primati per la produzione di energia elettrica. Come immagino già la Valle del Belice, nel Guinness dei Primati per il paesaggio, più devastato al mondo. Povera SICILIA!…Povera Valle del Belice!
    lillo 1965

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