Nel giorno della Shoah, noi ricordiamo Calogero Marrone

Giornata MemoriaMarrone (1091) Sessantacinque anni sono passati dal 27 gennaio 1945 quando vennero aperti i cancelli di Auschwitz e nel ricordare il significato di quella giornata vogliamo raccontarvi la storia, ai più sconosciuta, di uno Schindler alla siciliana, vi vogliamo raccontare la storia dell’agrigentino Calogero Marrone che falsificò moltissimi documenti riuscendo a salvare tanti ebrei e partigiani ma purtroppo fu scoperto e fu mandato nel campo di concentramento di Dachau, dove venne ucciso.

Nato a Favara il 12 maggio 1889, fu segretario della Sezione combattenti e reduci, per aver combattuto come sergente nella prima guerra mondiale. Scontò pure alcuni mesi di galera, perché rifiutò di iscriversi al Partito nazionale fascista. Quando gli si offrì l’occasione di partecipare ad un bando per applicato comunale a Varese, vinse il concorso e con sua moglie e i quattro figli si trasferì in Lombardia. Era il 1931.Pochi anni dopo, per le sue elevate capacità professionali e per la sua dedizione al servizio pubblico, diventò capo dell’Ufficio anagrafe di Varese. In questa veste, durante l’occupazione nazifascista, Marrone (che faceva parte del gruppo partigiano “5 Giornate del San Martino”), rilasciò centinaia e centinaia di documenti d’identità falsi ad ebrei e ad antifascisti, permettendo loro di salvarsi.
Tradito da un delatore, il funzionario comunale fu arrestato il 7 gennaio 1944 da ufficiali della Guardia di Frontiera tedesca. Il suo calvario iniziò nel carcere di Varese dove fu torturato ma Marrone non rivelò nulla ai suoi carnefici. Trasferito da un carcere all’altro, dopo una sosta nel lager di Bolzano-Gries venne condotto nel campo di sterminio di Dachau. Vi morirà, ufficialmente, di tifo il 15 febbraio 1945.

Calogero Marrone, è tra quei pochi italiani che hanno finora avuto il riconoscimento di “Giusti tra le Nazioni” . Ma purtroppo è tra quei nomi dimenticati, infatti si sa solamente qualcosa sulla sua storia dopo la pubblicazione del libro  “Un eroe dimenticato”, scritto da Franco Giannantoni e Ibio Paolucci che è uscito sul finire del 2002 per le Edizioni Arterigere di Varese.

2 commenti

  1. Complimeti a tutti quelli che stanno dietro questo blog. Davvero complimenti per le notizie che diffondete che non riguardano solo situazioni del territorio, peraltro molto ma ma molto serie, ma che si allargano verso altri orizzonti quali ad esempio la memoria. Bravi, bravi bravi. Non conoscevo la storia di Calogero Marrone la apprendo con piacere e con orgoglio, si con orgoglio di chi sa di appartenere ad una terra che ha dato i natali a gente come questa.
    Ricordo una frase del Presidente Ciampi, Bisogna non dimenticare i drammi del passato, solo in questo modo si potrà evitare che certe situazioni si ripetano.
    Grazie a tutti per l’opportunità che ci date, per aver creato una piazza feconda di discussione e di cultura.

  2. Desidero ringraziare il " Movimento" per avermi fatto conoscere la storia di questo eroe.
    L’istituzione del giorno della memoria ci permette di ricordare quella barbarie che vide coinvolte tante vittime.
    Vittime della pazzia dell’uomo.
    Oggi continuiamo ad assistere, purtroppo, ad atti di violenza, di discriminazione che si manifestano con aggressioni fisiche, verbali e scritte che cercano di riproporre un certo pensiero che è inaccettabile:
    la diversità dell’uno rispetto all’altro.
    Abbiamo il dovere di ricordare e di condannare fermamente ogni forma di violenza sia per chi ha perso la vita in quei campi "della morte", per noi stessi e per i nostri figli.
    grazie, riccardo panella

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