MONTEVAGO: nuovo incarico per don Giuseppe Morreale

Don Giuseppe(1)Don Giuseppe(836) di Francesco Graffeo
C’era tutta la comunità ecclesiale di Montevago attorno al saluto di 3 giovani preti che sono andati via, e per l’accoglienza di 2 nuovi parroci arrivati nella cittadina termale. Come noto,  le nuove disposizioni dell’arcivescovo messinense, Don Franco Montenegro,  hanno portato una mini rivoluzione in seno alla Chiesa agrigentina.  Padre Giuseppe Morreale, dopo aver conquistato il cuore dei Montevaghesi, e non solo, oggi è stato impegnato in un nuovo ruolo. Mentre Padre Salvatore Lo Curcio e P. Rosario Merlino, del Santuario Madonna delle Grazie, sono stati trasferiti per nuovi impegni. Arrivano due nuovi preti. Alla guida della Chiesa Madre il nuovo parroco Padre Francesco Guarino e nel Santuario il nuovo rettore Padre Giuseppe Benvenuto. –br–
Padre Giuseppe Morreale, fino ad oggi arciprete di Montevago a partire da domani sarà impegnato nel nuovo incarico conferitogli dall’ arcivescovo di Agrigento Don Franco Montenegro. Svolgerà le funzioni di Padre Spirituale del seminario arcivescovile. Arrivato a Montevago il primo novembre 2005 padre Giuseppe è stato un punto sicuro per la comunità religiosa. Un grande ascoltatore di tutte le istanze, e un fratello sempre a disposizione.                                                  
Sulla scelta effettuata dal Vescovo, parole di ringraziamento : “Di certo lo ringrazio per la grande fiducia e stima che ha avuto nei miei confronti, che spero con l’aiuto di Dio di poter ricambiare in questo nuovo servizio alla Chiesa Agrigentina”.  Consacrato prete all’età di 25 anni, oggi 35enne evidenzia: “Come il profeta Geremia, sento  il limite della mia giovane età, della mia poca esperienza e della povertà della mia persona.  Come S. Paolo, sento di dire in questo momento particolare che << tutto posso in colui che mi da la forza >>”.
Padre Giuseppe aggiunge: “Comunità piccola, ma bella ed esigente che mi ha fatto crescere come prete e sperimentare ogni giorno la gioia di servire il Signore; in particolar modo nel segno della Comunione che di certo ha fatto rinnovare questa comunità ogni giorno di più “.
Arriva Padre Francesco Guarino, 35enne anche lui, originario di Ribera, da 7 anni prete,  ricoprendo fino ad ora l’incarico di Vice-parroco nella Comunità di S. Lorenzo di Monserrato Agrigento.
Al nuovo parroco un messaggio: “Di essere per Montevago  quello che è stato per la comunità che finora ha Servito: un prete carico di profonda umanità e di grande voglia di fare. Don Francesco Guarino trova di certo una Comunità viva, con il desiderio di continuare a lavorare insieme nel segno della Comunione. Ma  trova anche una comunità desiderosa di formazione Cristiana e spirituale per maturale quelle scelte pastorali che possono farle crescere ancora di più”.
Nel breve incontro padre Giuseppe ferma le mie domande e punta diritto ai giovani che in questi anni ha coinvolto: “Siate belli, ma non soltanto fuori; l’unica bellezza che salva e vi fa grandi è quella del Cuore. Vogliate bene a Gesù lui ama la vostra giovinezza”.

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6 commenti

  1. Padre Giuseppe è un grande!!!nn dimenticarti mai di noi montevaghesi…e sappi una cosa:quando m sposerò un giorno nn lontano sarai tu a celebrare la messa..su questo nn c piove!!!arrivederci P. Giuseppe!

  2. Grazie, padre Giuseppe, per tutto ciò che lei lascia… è vero, non bisognerebbe affezionarci troppo ai nostri amici sacerdoti, ma Gesù ce li regala come veri riflessi di Lui stesso in terra, da cui prendere esempio cercando in tutti i modi possibili di portare avanti nelle nostre comunità il lavoro da loro intrapreso. Il Signore li benedica, li custodisca, mostri a loro il Suo volto e abbia misericordia di loro. Volga su di loro il Suo sguardo e dia loro pace. Il Signore benedica tutti i nostri sacerdoti.

  3. Quanto detto dal Sindaco nel suo saluto lo condivido in pieno. Voglio testimoniare cosa ha rappresentato per me Don Giuseppe in questi quattro anni.

    Quando è arrivato a Montevago, due episodi mi hanno subito fatto capire che il Vescovo aveva operato una scelta forte ed autorevolissima per dare una scossa forte ad una comunità disillusa. Arrivato in piazza della Repubblica ha lasciato la testa del corteo per salutare i giovani seduti al muretto della sala giochi che osservavano da lontano e in modo distaccato l’arrivo di “un altro prete”. Quel saluto stava a significare, e i fatti lo hanno confermato, che al centro della sua azione pastorale ci sarebbero stati proprio loro. L’altro episodio, poco tempo dopo, al suo primo anniversario del terremoto a Montevago. In una bellissima omelia diceva che si era recato in solitudine al vecchio centro per farsi “raccontare dalle pietre cosa era successo tanti anni fa”. La desolazione del posto e i ruderi della madrice gli hanno fatto comprendere quale immane tragedia si era verificata nella notte del 15 Gennaio del 1968.

    La sua capacità di essere vicino nei momenti di maggiore tristezza e la discrezione con la quale rappresentava i tanti problemi, uniti a quel suo modo di dire grazie anche quando dovevamo essere noi a dirlo, hanno caratterizzato la sua azione sacerdotale a Montevago.

    Il prete della concordia. Mi piace ricordarlo in questo modo. Concordia nelle famiglie, concordia con i frati francescani, concordia con i giovani, concordia con i chierichetti, concordia con tutti i protagonisti della politica locale, concordia con gli ammalati, concordia con gli anziani, concordia con tutte le religiose e con tutti i movimenti, concordia nelle feste, concordia con tutta la comunità, concordia nelle lacrime al saluto di Sabato ma concordia anche nell’accettare questo trasferimento e nell’augurarGli buona fortuna.

    Era impossibile dirgli di no perché ti disarmava con quel suo modo mite e disinteressato. Mi sento un privilegiato per avere avuto la fortuna di affrontare, assieme a Lui, tanti problemi e per avere dentro di me tanti bei ricordi da custodire. Il suo incoraggiamento e il suo esempio mi hanno aiutato a superare tanti momenti difficili. Ha fatto capire a tutti i montevaghesi che in collaborazione si può superare qualsiasi ostacolo e in armonia si possono raggiungere risultati insperati come in occasione del Giovaninfesta del 2008.

    So che in seminario c’è un amico al quale ci si può sempre rivolgere per un consiglio.

    Chiedo aiuto ad un’antica benedizione irlandese per esprimere meglio quello che sento:

    “ Possa la strada venirti incontro. Possa il vento essere sempre alle tue spalle. Possa la pioggia cadere soffice sui tuoi campi. Possa il sole riscaldare il tuo viso e, finchè non ci rivedremo ancora, possa Dio tenerti sul palmo della Sua mano. Con affetto Lillo Migliore.

  4. GRAZIE PADRE GIUSEPPE CHE HA MESSO IL MIO MESSAGGIO NEL LIBRECCINO.PER ME E STATO UN GRANDE REGALO.COME AL SOLITO LEI E UNICO.UN FORTE ABBRACCIO ROBERTO SPARACINO

  5. Salve, potrei sapere notizie di Fra Salvatore Lo Curcio? Non lo piu’ visto da quando era a Messina.
    grazie

  6. Vi saluto amici ,so che ogni volta che succede un trasferimento è un dolore immenso questo ovviamente riferito ai buoni cristiani,posso darvi forse un conforto il nuovo arciprete che arriverà è Cristo sceso in terra , di questo sono certo avrete modo di conoscerlo le mie parole sono superflue,un giorno forse mi farete sapere AUGURI

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