MENFI: no all’Ato idrico ed alla consegna degli impianti

(939) di Francesco Graffeo ….
Con le pistole ad acqua puntate verso chi veniva a chiedere la consegna delle reti. Così questa mattina a Menfi si è presentata la città, riunitasi attorno ad una seduta consiliare aperta, svoltasi in piazza Vittorio Emanuele alla presenza di circa tre mila persone. Menfi, quindi, è ancora in prima linea nella battaglia contro la privatizzazione dell’acqua in Sicilia.



La mobilitazione popolare era tesa a protestare in piazza contro l’arrivo del commissario che era atteso in mattinata. Commissario che non si è visto. Al Consiglio comunale erano presenti tanti sindaci dissidenti con i presidenti dei consigli delle città che condividono la lotta per il mantenimento dell’acqua pubblica. “Non possiamo restare inerti – dice il sindaco di Menfi, Michele Botta, uno dei pochi che non ha ancora consegnato le reti –. Continueremo la battaglia di resistenza in modo fermo e deciso e lo faremo col sostegno dei cittadini e dei consigli comunali, a cui purtroppo viene meno il supporto della deputazione regionale e nazionale”.

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Infatti a rimanere vuote sono state le 17 sedie preparate per ospitare gli interventi dei parlamentari regionali e nazionali  siciliani che hanno snobbato la seduta consiliare aperta. Unico parlamentare presente l’onorevole Panepinto che ha lanciato la proposta di inondare con telegrammi e fax l’ufficio di presidenza della provincia Eugenio D’Orsi, anche lui assente, con  “l’obiettivo di contrastare questa legge iniqua e far sentire forte il dissenso delle gente”.

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In piazza forte è stata la partecipazione della città intera, delle associazioni, del clero e dei movimenti “per continuare questa battaglia di libertà”.

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