L’opinione del Direttore Cacioppo sulla pausa di Franco Valenti

Notiamo che la decisione dell’Avv. Valenti, di prendersi una pausa di riflessione sull’opportunità di una sua candidatura a sindaco, sta destando l’interesse di molti. I commenti e le visite ormai non si contano più.
Si sono formate varie dottrine sul motivo che ha scaturito il comunicato e la presa di posizione di Franco Valenti.

Noi, da parte nostra, avevamo “leggermente” preannunciato che (spesso) le serpi crescono all’interno delle “mura di casa”.

Oggi però vogliamo riprendere e riportare qui, l’interessante editoriale di Joseph Cacioppo, direttore de L’Araldo, pubblicato sul suo sito internet.

Franco Valenti ha congelato la sua disponibilità a concorrere per la carica di primo cittadino di Santa Margherita di Belice. La notizia ci coglie di sorpresa. Sapevamo che non erano tutte rose e fiori, all’interno del suo embrione di squadra. E quando Antonino Augello ha avuto la necessità di rimarcare che la “coesione” c’era e chi osava metterla in dubbio era in mala fede, allora abbiamo capito che qualcosa non andava per il verso giusto. L’evidenza non ha bisogno di essere dichiarata. E se l’avv. Nino Augello aveva dichiarato una evidenza significava che doveva lanciare un messaggio a qualcuno. Nel giro di quindici giorni il “messaggio” di Augello ha preso forma. Non vogliamo indagare perché Franco Valenti ha sentito la necessità di congelare la sua candidatura. In questo momento ci rammarica la sua decisione. E’ duro rinunciare, anche momentaneamente, ad un progetto. E siamo convinti che Franco Valenti nel suo progetto ci ha creduto e ci crede. Il comunicato stampa diramato porta la sua firma. Si percepisce la sua immagine. Mancano le firme di chi è salito, la sera del 5 febbraio, sul palco del teatro Sant’Alessandro. Mancano le firma di Nino Augello, di Giorgio Mangiaracina, di Baldo Portolano, di Matteo Raimondi, di Calogero La Marca. Sulle pagine de L’Araldo siamo stati critici sull’entourage che avrebbe dovuto sostenere Franco Valenti. Abbiamo avuto, però, rispetto per il probabile candidato. La nostra opinione non cambia. Siamo convinti che Franco Valenti può dare, e deve dare, il suo contributo per la comunità margheritese. La sua scelta ci dice che avevamo visto giusto. Solo una persona perbene può avere la forza che ha dimostrato Franco Valenti: anticipare i tempi e dare la propria disponibilità, salvo poi concedersi una pausa di riflessione. Il comunicato stampa segnala che si è in presenza di una grande sensibilità personale. Il “codazzo” non ha sentito la necessità di spiegare ai margheritesi (che numerosi erano accorsi al teatro Sant’Alessandro) perché un progetto politico si arena prima ancora che il gioco cominci a farsi duro.

Il comunicato non spiega perché gente che da oltre vent’anni siede nella stanza dei bottoni, o in prossimità di essa, senza poter raccontare cosa ha fatto per la comunità margheritese, oggi aspira soltanto ad “assemblare” numeri per andare a riscaldare le ambite sedie di palazzo di città. Senza un progetto dichiarato, senza un programma trasparente. Il comunicato stampa parla solo di un sentire personale. Di una solitudine fra tanta supporter “disinteressati”. Franco Valenti deve aver capito che i margheritesi, questa volta, non vogliono essere soltanto dei palettari, che votano dove il parente o l’amico di turno li conduce per mano. La gente ha cominciato a capire che occorrono persone perbene, con programmi chiari e leggibili. Per questo diciamo a Franco Valenti: riprendi la parte sana e corretta del tuo progetto e vai avanti. L’Araldo vuole continuare a dialogare (e qualcuno potrà intendere: criticare) con persone che sanno cos’è la dialettica politica e che non usano il potere come una clava. E Franco Valenti è uno di questi.
Joseph Cacioppo

1 commento

  1. Sono due passi tratti dal colloquio fra il Principe e l’emissario piemontese Chevally, credo che siano il miglior commento al discorso di joseph, cui in sostanza sento di associarmi, specie per ciò che dice nell’ultimo capoverso e per l’appello a Franco Valenti a NON abbandonare il suo progetto. Le parole di Lampedusa sintetizzano, con triste attualità, i momenti che la politica locale attraversa, priva di vere ali per volare alto, al di là dei ristretti orizzonti di una politica spicciola e d’acchitto —- “….. illusioni (sedara) non credo che ne abbia più di me, ma è abbastanza svelto per sapere crearsele quando occorra ” —- “………Noi fummo i Gattopardi,i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene ; e tutti insieme Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra.”

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