Su L’Araldo una risposta alla lettera del prof. Raimondi

In occasione del comunicato diramato da Franco Valenti, pubblicammo su questo blog l’opinione del direttore de L’Araldo, Joseph Cacioppo.

Anche per la lettera aperta del Prof. Raimondi riportiamo qui un articolo comparso sul sito de L’Araldo. Questa volta però non siamo riusciti a capire se un altroeditoriale del direttore Joseph Cacioppo o se si tratta di un articolo scritto da un lettore del mensile.

Matteo Raimondi, ex assessore comunale e primo sponsor della candidatura di Franco Valenti, è intervenuto con una lettera aperta sulle ultime vicissitudini che hanno interessato il movimento “Il futuro dipende da te”.

Una lettera criptata, rivolta soltanto agli addetti ai lavori. Omertosa, verrebbe da dire. L’intento dichiarato era quello di dare la propria versione dei fatti sulla presa di posizione di Franco Valenti. Scorrendo tutto il testo, però, si resta delusi: della versione dei fatti by Raimondi non si ha traccia.

Vada per i luoghi comuni secondo i quali S. Margherita, politicamente parlando, è un paese difficile. Lascia, però, l’amaro in bocca l’affermazione “la menzogna impera”. La frase potrebbe essere classificata come un altro luogo comune se a pronunciarla non fosse chi aspira ad amministrare il paese del Cafè House. Chi si è assunto l’onere di contribuire a dare un’amministrazione giusta, preparata e disinteressata a S. Margherita di Belice, non può permettersi il lusso di essere reticente, se non omertoso. Deve avere il coraggio di raccontare la “propria” versione, non solo enunciarla. Deve indicare in chi “la menzogna impera”. L’ex assessore Raimondi non può vestire i panni della verginella (politica), parlare di aggressioni verbali e scandalizzarsi per il chiacchiericcio da bar, senza dire in concreto in cosa consista realmente la lesa maestà da far traballare una candidatura.

Troppo comodo alludere. Troppo comodo lamentarsi del gioco al massacro giocando al massacro. Se Raimondi voleva dire che ha azzeccato o ha sbagliato a puntare su Franco Valenti, come candidato sindaco, lo dica senza giri di parole. In una parola: dica Raimondi, rivolgendosi ai margheritesi, in cosa si differenzia la “sua” versione dei fatti rispetto a quella contenuta nel comunicato di Franco Valenti.

Dica senza remore o reticenza quali proposte dei suoi avversari politici condivide e quali no. Faccia conoscere le proposte politiche del suo movimento. Finora di noto c’è solo che si è in presenza di un “foglio bianco”. Se il foglio del programma è bianco, in cosa consistono le tragedie dei “professionisti della politica”. Sicuramente non attengono al programma politico.

Dal tenore della missiva di Matteo Raimondi si ha la sensazione che la questione che più irrita l’autore consista nelle “voci” che il movimento politico di cui fa parte abbia già impegnato tutte le cariche e tutti gli incarichi disponibili.

Ma se il foglio del programma è ancora bianco, Matteo Raimondi dovrà convenire che ci sarà qualcosa – diverso dal programma – che funga da amalgama.

Non convince nemmeno il rinvio al “rito” dei comizi, per il regolamento dei conti verbale, con gli amici ed avversari politici. Se si invoca la chiarezza, bisogna dare l’esempio. Altrimenti ci si deve rassegnare a far parte del mucchio ed evitare di abbaiare alla luna.