IX° Premio Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa: conosciamo il vincitore

di Giacomo Giuffrida Samonà
Stasera, dalle 20,30, nella cornice del III° cortile di Palazzo Filangeri di Cutò, andrà in scena la cerimonia di premiazione del vincitore di questa edizione del Premio, giunto fra alti e bassi alla sua IX° edizione. Vediamo, se non altro per sommi capi, un profilo dell’Autore dell’opera premiata, “IL monte del cattivo consiglio”, l’israeliano Amos Oz. Nato a Gerusalemme nel 1936, docente di letteratura all’università Ben-Gurion, è ritenuto, a buon motivo, uno fra i principali esponenti della moderna cultura israeliana.Figlio di immigrati sionisti di origine lituana, giunti in Palestina con la grande ondata di immigrazione dai paesi entrati nell’orbita dell’Unione Sovietica, a  dodici anni, perde la madre, suicida, ed il trauma di questa perdita sfocia ben presto in un aspro conflitto diretto col padre, un intellettuale vicino alle posizioni della destra ebraica oltranzista, che si risolve infine nell’abbandono del giovane Amos, a 15 anni,  della casa familiare, entrando a far parte di un Kibbuz  (comunità ebraiche in Palestina sorte fra il 46-47, prima della nascita dello Stato di Israele), e cambiando il cognome d’origine, Klausner, in OZ, che in ebraico vuol dire “Forza”.

Entrato a far parte dell’esercito israeliano, sul finire degli anni 50, ha combattuto , con le unità corazzate, nella guerra del Sinai (1967 guerra fra Israele e Siria) .

Di estrazione politica laburista, è stato fra i primi ad abbracciare e propugnare la tesi di una possibile creazione di due stati , Stato di Israele e Stato Palestinese, vicini e non belligeranti fra loro. Vicino alle posizioni di Shimon Perez, era stato indicato fra i suoi probabili successori, ma negli ultimi anni, uscito dal partito laburista, da lui stesso definito “un partito che non esiste più” si è avvicinato alle posizioni del partito Meretz.

Sposato e con due figli, la maggiore dei quali insegna storia all’università di Haifa, ha pubblicato il suo primo libro,una raccolta di racconti,”La terra dello sciacallo”, nel 1965, dopodiché si può dire con cadenza annuale, è stato presente nei cataloghi di tutte le più prestigiose case editrici internazionali, oltre ad una vasta opera di giornalista e saggista. Le sue opere sono state tradotte in circa 30 lingue.

Numerosi e di gran prestigio i premi letterari ricevuti , fra i quali il Premio Israele per la letteratura, nel 1998, il Premio Goethe alla carriera,nel 2005 a Francoforte, cui sono seguiti nel 2007 il Premio Principe de Asturias per la letteratura, in Spagna, il Premio Heinrich Heine nel 2008 a Dusseldorf, e nel 2010 il Grinzane Cavour  al Salone Internazionale del libro di Torino..

Fra i suoi libri, “Altrove forse”  “ Non dire notte”,  l’autobiografico “Una notte d’amore e di tenebra”,”Scene di vita nel villaggio”ed altri il cui elenco sarebbe troppo lungo da riportare, ma che indubbiamente val la pena di leggere. Numerosi anche i saggi, fra i quali , di carattere socio-politico, “una terra due stati:interviste”, “il senso della pace” , “In terra d’Israele”.

Un autore, quindi, OZ, di sicuro ed indiscusso impegno morale e civile di alto respiro, e che riporta, in un certo senso, alla mediterraneità , intesa come ponti lanciati fra genti e paesi affacciantisi su di un comune mare,  cui il Premio Tomasi di Lampedusa si ispira.