Il silenzio degli innocenti

2004 01 il silenzio assenso vendita beni cult(484) Niente a che vedere con il famoso film di qualche anno fa.
Detto questo, assistiamo comunque ad un silenzio protratto, lungo, duraturo da parte di chi, chiamato in causa, fa spallucce e sta zitto.
Esiste un detto che dice “la megghiu parola è chidda chi un si dici”. E’ vero. Ma esiste anche un altro detto che dice “Domandare è lecito e rispondere è cortesia”.
Ora, gli innocenti paesani sono davvero tanti. Iniziamo da qualcuno.

Primus inter pares, usiamo il latino per allinearci alla sua cultura, è Don Salvatore Raso.
Da più parti gli è stato chiesto cosa ne pensasse dell’infelice uscita del vicesindaco Portolano. Lui però non ha reputato i chiedenti degni di risposta.
Per chi non se lo ricordasse, il vicesindaco, in occasione di una manifestazione pubblica, ha espresso la sua idea di non solo confermare il 41bis per i mafiosi, ma anzi inasprirlo e introdurre perfino la pena di morte, per coloro che si macchiano appunto di reati mafiosi.
Ora, con questo non vogliamo dire che il vicesindaco fosse davvero convinto di quello che diceva. Non pensiamo assolutamente che lui davvero pensi alla pena di morte per i mafiosi. Siamo coscienti che sia stata solo un’uscita infelice, dovuta magari al nervosismo della serata. Magari poi se ne sarà pentito e sarà stato male. Detto ciò, visti gli stretti rapporti tra il vicesindaco appunto e il Don, qualcuno si è chiesto, e ci ha chiesto di fare da portavoce, una semplice domanda: cosa pensa Don Raso della proposta del vicesindaco?
Ebbene, dopo più di 3 mesi dalla manifestazione pubblica; dopo più di un mese dalla richiesta fatta sul nostro blog; ancora non è giunta risposta. E non vale la risposta che il Don non sa di questa domanda. Tutti ci leggono e tutti possono informarlo. E magari tra un’omelia e l’altra ci legge anche lui.
Vogliamo però pensarla in modo positivo. Non vogliamo pensare male delle persone e per questo pensiamo che lui abbia in realtà già risposto, in qualche sua omelia appunto, con pieno metodo democratico.
A pensarci bene, Don Raso ha risposto tempo fa, durante l’omelia della messa di Natale. Lì, contento e soddisfatto, ci ha informato che i segni di ripresa per il popolo Margheritese già si vedono; ripresa dovuta anche e soprattutto al lavoro dell’Amministrazione Comunale.
Caro Don Raso, di quale segnali parla? Dei vagoni pieni di Margheritesi emigrati che tornano finalmente in paese? Del lavoro che finalmente sembra essere tornato anch’esso in paese? Delle prospettive rosee per il futuro? O del segnale GPRS per i nostri navigatori e cellulari nuovi?

Secundus inter pares è l’Assessore Carollo. L’Assessore con delega ai Parchi, Ville, Giardini e Attività Produttive, nell’occhio del ciclone adesso, almeno nell’occhio del blog, a causa di alcune segnalazioni giunteci da visitatori del paese prima e del blog dopo, di erbacce nelle aiuole e nei giardinetti del paese, di spazzatura e di ossa animali in una villetta in particolare, per il momento tace. Tace e non agisce. Le erbacce restano. Anche la spazzatura e anche il femore di qualche mal capitata mucca. Lui tace. Comprendiamo che la colpa della spazzatura ad esempio non sia sua ma dell’inciviltà del ragazzo-cittadino medio di Santa Margherita. Possiamo poi pensare che possa essere complicato, oggi, trovare soldi in qualche capitolo per il verde pubblico. Però ci viene spontaneo farci due domande.
La prima: non si trova davvero un operaio del comune, due operai del comune, liberi e quindi facilmente destinabili alla cura delle aiuole, delle ville e dei giardinetti?
La seconda: ma l’accordo con la Sogeir Ag1 prevede anche la pulizia dei giardinetti dalla spazzatura o no?
Voci di corridoio dicono che anche la Villa Comunale sia in uno stato pietoso.
Assessore, almeno Lei ci risponda e metta in pratica le deleghe che le sono state attribuite.

Terzo innocente (il nostro latino non arriva a tanto e ce ne scusiamo nei confronti dell’ultimo arrivato) è l’Assessore al turismo Cacioppo.
Si. Assessore al turismo. Forse al suo turismo. Perché quando si è trattato di soggiornare al Nord per l’evento Cibosofia, sappiamo da voci di corridoio che l’Assessore si sia sacrificato e sia partito a spese nostre. Se si tratta di presenziare ad eventi a livello nazional-popolare come il Premio Letterario scorso, lui ancora una volta era lì.
Quando invece si è trattato e si tratta tuttora di occuparsi dei pochi beni culturali e turistici in nostro possesso, quali il Museo della Memoria e il Museo del Gattopardo, l’Assessore risulta tra i “non pervenuti”.
I turisti arrivano, trovano tutto chiuso, guardano le mura della villa e vanno via. Torneranno?
I giornalisti arrivano, trovano tutto chiuso e semi-abbandonato e scrivono sui giornali e parlano male di noi e del nostro paese. Cambieranno idea?
L’Assessore intanto tace.
La gente del blog chiede da tantissimo tempo chiarezza sul modo di gestire i musei.
E l’Assessore tace.
Anche lui ci conosce e ci legge. A tal punto che, nei salotti dei bene informati, si sente la soffiata che i ragazzi del Movimento siano stati da lui querelati.
Noi non crediamo assolutamente che lui ci abbia querelato.
Sarebbe assurdo.
Querelare dei ragazzi che si preoccupano del bene del paese quando già si hanno così tante cose da fare e per le quali addirittura non si trova quasi mai il tempo di occuparsene.
Siamo tutti innocenti fino a prova contraria. Vero. Però alcuni rispondono se ricevono domande. Altri ridono e stanno muti.

 

Il Movimento Giovanile Trasversale

12 commenti

  1. Io qualche motivo per il silenzio ce l’avrei…

    Sono sicuro che pensano:

    – “natri a sti 4 picciutteddi chi cc’ama a diri”

    – “un su cosa di cunnucere”

    – “mancu vali la pena arrispunnicci, su arraggiati e fanno campagna elettorale”

    – “facemuli cociri”

    Credo che le risposte che girano nella loro mente siano questi.

    Mi sbaglio??

    Innocenzo

  2. Assolutamente si Ti sbagli. Non immagini quanto mi piacerebbe risponderVi e soprattutto quanto mi piacerebbe imbastire una discussione seria su tale argomento e per la verità su altri temi di discussione che avete proposto ultimamente. Ma il modo di esprimersi di numerosi dei vostri visitatori anonimi, mi ha tolto il piacere di ogni contraddittorio con le persone corrette e intelligenti di questo blog in cui reputo ce ne siano tanti.

    Non voglio più farmi offendere. Replicando a chi ? Non saprei

    Peccato !!!!!!

    Saluti

    Baldo Portolano

  3. E’ probabile, caro Innocenzo, che le risposte degli interpellati siano proprio quelle che tu hai minuziosamente elencato. Evidentemente si sono resi conto che la risposta più incisiva che possono fornirci è il loro assordante silenzio. Questo è il silenzio di chi dilettantisticamente ricopre una carica pubblica, di chi elemosina un voto in campagna elettorale in cambio di “lu fauri”. Questa gente ha parlato sin troppo in campagna elettorale e adesso è arrivato il momento di tacere.

    Ma ancor più del silenzio fa rabbia sentire che in paese c’è gente che non ha più il coraggio di ammettere che alle scorse elezioni ha votato per la compagine Santoro.

    Non dovete avere paura voi di averci votato, ma devono essere loro a provare vergogna.

  4. Vi sembrerà il pesce del primo aprile ma in questo caso sono assolutamente d’accordo con il prof. Portolano. Metterci la faccia e poi ricevere pietre da chi si nasconde dietro “lu pitrune”

    Benny

  5. Caro prof.Portolano,

    la cosa più utile è dare l’esempio, come fa qualcuno in questo blog che mette faccia e firma. Purtroppo lei invece si trincera sulla posizione “o tutti o niente” così da giustificarsi ai suoi stessi occhi, ma non ai miei. Risponda a chi secondo lei “merita” e forse riusciremo a convicere qualcun altro a togliere la maschera.

    Filippo Di Giovanna

  6. Signor professore Portolano, anche quando si è votato, il votante era anonimo, ma il voto rappresentava il volere dei margheritesi. Volere che ha voluto che lei diventasse Vicesindaco, e adesso sono sempre i suoi concittadini che sono sofferenti e chiedono anche anonimamente come il voto delle risposte. Non si possono accettare i Musei chiusi, i pochi turisti che vengono a visitarci vederli andarsene sconcertati, i giardini con femori, e poi moralmente non si può accettare la pena di morte. Lei deve delle spiegazioni a tutti noi cosi come tutta la sua squadra amministrativa.

    E poi signor pof. Portolano, i ragazzi che hanno scritto questo articolo non sono anonimi, tutti sappiamo chi sono, quindi a loro può rispondere, anche se loro sono quasi sicuro che non hanno votato per lei e la sua squadra.

    Francesco

  7. Vi sembrerà un ripetere del pesce di aprire, ma anche io questa volta stranamente sono d’accordo con il mio amico Benny, si è vero, è difficile potere parlare e firmarsi, come è vero che è facile ricevere insulti e pietrate da chi, “mancandogli le palluzze” si nasconde dietro un commento anonimo e si permette di sparare a zero su tutti.

    Io ho incontrato il Prof.Portolano l’indomani dell’accaduto al museo S.Alessandro, sono sicuro “è una mia opinione scaturita dal breve discorso che abbiamo avuto” che la situazione, il momento, il cercare, da parte del Prof.Portolano, di ripiegare ad un discorso fatto dal Sindaco poco chiaro nel confronti della serata, (discorso un po confuso spesso fuori tema) e che gli eventi, il nervosismo, la pressione, hanno portato all’esasperazione un concetto su cui secondo me non conviene fare tanta salsetta, di certo uno non vuole la pena di morte di nessuno, ma è proprio l’esasperazione che ha portato a questo punto del discorso (sempre mia opinione personale)

    Detto ciò non sto a difendere il Prof.Portolano, sono io il primo ad essere stato scontento dell’operato di tutta l’amministrazione, nel non volere assolutamente partecipare al patrocinio di un evento del genere, diciamocelo (come dice l’Onorevole la Russa con il tono un po incazzoso) si poteva fare di più, anzi meglio dire: si poteva fare qualcosa.

    Che il Sig. Sindaco ci viene a raccontare che ha messo a disposizione il Teatro S.Alessandro, mi sembra una cosa assurda, fare sapere alle persone che sono intervenute quella sera alla manifestazione che il Sindaco non ci avrebbe conceduto neanche il Teatro per un evento del genere sarebbe stata una cosa troppo assurda, ed anche il discorso “non ci sono soldi e vi do a disposizione qualche vastedda o formaggio e qualche coca cola, mi sembra anche questa troppo fuori luogo.

    Parlare di antimafia, sentire chi ha subito soprusi, piangere dietro il racconto il Pino Masciari, commentare con la madre del Dottore scomparso gli eventi, e poi metterci a fare Buffet e strafogarsi tipo schiticchio di fine anno, anche questo sarebbe stato una cosa ancora più abominevole.

    Comunque ci siamo riusciti ugualmente, anzi abbiamo in attivo 25 euro, azzzz che storia, mai successa una cosa del genere, ahahahhahahaha, si ringraziano tutti quelli che hanno contribuito, ci sono state persone che hanno contribuito quasi quanto il patrocinio del comune di Montevago e questo è una grande soddisfazione.

    Comunque non voglio ripetermi, errare è umano, molto umano se non fosse così saremmo degli automi standardizzati, il problema poi potrebbe diventare PERSEVERARE….. quello poi diventerebbe diabolico, spero che si possa arrivare ad un punto di incontro più moderato tra amministrazione e ragazzi che hanno solo l’interesse di tenere in vita un movimento trasversale, reso interessante proprio da questa amalgama di personaggi che spesso non hanno nulla a che vedere tra di loro, ma che condividono un fine comune, quello di rendere più vivibile la bellissima Santa Margherita, e sperare che un domani non dovremmo vedere andare via i nostri figli a lavorare a Milano, IO CI STO PROVANDO.

  8. Caro Vice Sindaco

    la mia ovviamente era una provocazione e forse se qualcuno adduce queste motivazioni è solo per nascondere quelle reali che potrebbero essere il NON sapere cosa rispondere.

    Io ho scelto di autenticarmi prima di lasciare qualunque commento per evitare di far parte della larga cerchia di chi si nasconde.

    Se sei una persona di buon senso e in buona fede puoi anche rispondere a chi, mettendoci la “normale” faccia, firma i commenti.

    Possiamo avere da parte tua un impegno di risposta ai commenti firmati in maniera chiara e univoca?

    Grazie

    Saluti

    Innocenzo Perricone

  9. Assolutamente si. E tanto per iniziare sin da subito posso dichiarare che nelle linee generali condivido relativamente all’interpretazione della mia esternazione, l’impostazione del commento di Melchiorre Titone, anche se nel particolare dovrei specificare ed approfondire alcuni aspetti che Vi assicuro farò quanto prima, non perchè non voglia adesso ma solo perchè mi trovo in una postazione non mia.

    Saluti a presto

    Baldo Portolano

  10. Condivido pienamente il commento n°5 di Filippo e quello di Melchiorre.

    Si dice che non esistono domande stupide ma solo le risposte talvolta possono esserlo.

    Se così è, dove catalogare le risposte mai avute? I silenzi a volte risultano molto rumorosi!!!!

    Chiedere è lecito, rispondere cortesia….spero di incontrare sempre persone cortesi, anche qui!

    Ciao Accursio.

  11. Come promesso, ritorno, sull’argomento di questo post. Innazitutto mi preme sottolinearVi che in una mia conversazione di qualche settimana fa, con Don Salvatore, a proposito del Vostro invito, alla discussione da Voi proposta, lo stesso non aveva allora e non ha nemmeno adesso l’opportunità di un collegamento a internet e quindi non può leggere i post del Vostro blog e quindi non può inserirsi nelle varie discussioni. Comunque, commentando il post ho cercato di fargli un resoconto del contenuto. Premettendo che non scrivo per nome e conto suo mi piace in ogni caso dichiarare la posizione, che mi ha espresso, in pochi attimi, nei confronti della pena di morte in generale e nello specifico per i reati e delitti di mafia: No assolutamente no, nemmeno per quei reati. A ciò non aggiungo altro, in quanto ritengo, che Don Salvatore, se lo ritenesse o lo riterrà opportuno, è in grado di disquisire e argomentare sul problema autonomamente e comunque mi darete atto che probabilmente un blog, in particolare per un uomo di chiesa, non è tra le sedi più appropriate per trattare argomenti di tale portata.

    Fatta questa premessa vorrei dare un senso al mio ultimo commento (n. 9 del 20 gennaio 2009 ore 17:37). La condivisione con quanto commentato da Melchiorre fa riferimento al fatto che effettivamente l’agitazione della serata non mi ha consentito di esprimere la domanda nella forma e con i contenuti adeguati. Tengo comunque a precisare che quella sera io posi un quesito e non feci alcuna affermazione (si può verificare il tutto con le Vostre registrazioni). Ritengo oggi, ma ebbi a ritenerlo un attimo dopo aver posto la domanda, che forse in quella serata non c’era il clima adatto e nemmeno la serenità per potere affrontare argomentazioni o porre quesiti di quel tipo. Tengo a precisare, e qui non mi trovo d’accordo con il commento di Melchiorre (n. 7 del 20 Gennaio 2009 – 00:38), che in quell’occasione il mio intervento non fu rivolto a difesa delle affermazioni del sindaco che non aveva e non ha bisogno di essere difeso, ma ad una serie di quesiti posti in forma arrogante e provocatoria da alcuni presenti nella sala del Teatro Sant’Alessandro (e anche lì, mea culpa, non avrei dovuto cogliere la provocazione) (ascoltasi le registrazioni), a tutto questo, non mi va di ricordarlo, ma lo accenno per dovere di completezza di informazione, si sono andate ad aggiungere, nei giorni precedenti la manifestazione, la serie di attacchi personalizzati e ingiustificati nei miei confronti che Voi ben sapete, ma su questo voglio stendere un velo pietoso.

    Andiamo oltre.

    L’ho affermato in quella occasione e l’ho ribadisco adesso: ritengo, anzi ne sono sicuro che lo spirito con cui si voleva offrire il buffet sicuramente non era quello che Tu descrivi nel Tuo commento Melchiorre. Tutt’altra cosa è invece il fatto che si sarebbe potuta ponderare meglio l’ipotesi di concessione del contributo e la proposta del buffet.

    E ancora…

    Da sempre mi sono dichiarato cristiano, cattolico, apostolico, professante. In quanto tale, nella mia coscienza di credente esistono due forme sostanziali di giustizia: la giustizia terrena e la giustizia divina, la prima degli uomini la seconda di Dio, delle due la seconda è assolutamente infallibile, la prima, ognuno di noi spera lo sia sempre ed in ogni situazione. La pena attraverso cui si materializza la giustizia terrena in caso di colpa é la carcerazione la cui durata è variabile in funzione dell’entità del reato. La carcerazione pertanto diventa per il reo un momento (più o meno lungo) di riflessione, di meditazione e di rivalutazione di quelle azioni che lo hanno privato del bene fondamentale e primario della libertà. Il carcere a vita o ergastolo è la massima pena prevista dall’ordinamento giuridico italiano comminata per reati particolarmente gravi. Questa pena nel caso di reati e delitti di mafia prevede l’applicazione dell’art. 41 bis che a sua volta comporta tutta una serie di restrizioni. Il concetto è comunque che l’ergastolano è un individuo che ha commesso reati tali che non ammettono possibilità alcuna di conversione, ripensamento, pentimento. Su questi ultimi aspetti alcune mie riflessioni:

    -ma qual è il senso comune del fatto che un mafioso responsabile direttamente o indirettamente di decine di omicidi premeditati debba ricevere quale pena 4 o cinque ergastoli o anche semplicemente 2 ?

    -quali sono i costi per la comunità di un tale regime di carcerazione ?

    -storia di qualche giorno fa: il regime del 41 bis non ha impedito ad un noto mafioso capo della cosca della provincia di Caltanissetta di continuare a gestire i suoi affari tramite i familiari e non mi pare sia il primo;

    Da queste mie considerazioni e molte altre ritengo nasca dentro ognuno di noi una domanda: perché, perché, garantire il diritto alla vita a chi della vita degli altri se ne è fatto beffa, accampando con prepotenza, arroganza e ignoranza un diritto sulla vita che nessuno mai, nemmeno Iddio, a nessun uomo ha concesso?

    Ma la società di oggi è questa: ci si scandalizza se si ipotizza la pena di morte per i delitti mafiosi e si è votato democraticamente per la liberalizzazione dell’aborto: ma pure questa e tutta un’altra storia.

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